In un’intervista al Corriere, l’attore e doppiatore Luca Ward ha parlato degli sviluppi più recenti del settore del doppiaggio, che a suo dire è in ottima salute. Ward non ha buone notizie per chi preferirebbe guardare i film in lingua originale al cinema e ha sottolineato che, secondo lui, chi è contrario al doppiaggio “farebbe meglio ad arrabbiarsi per la chiusura degli ospedali”. Inoltre, ha ribadito che per i film in lingua originale “non c’è mercato”

Se pensate che la diffusione della lingua inglese e delle piattaforme di streaming abbia dato una spallata al doppiaggio, vi sbagliate. Ward ha infatti spiegato al Corriere della Sera che alcuni Paesi stanno appena iniziando a proporre film doppiati.
“A dispetto di quanto si potrebbe immaginare, il mondo del doppiaggio non sta attraversando un periodo di crisi: si doppia in circa 60-70 Paesi. E il numero, anziché diminuire, è in aumento: oggi si doppia anche nei Paesi arabi, che prima usavano i sottotitoli. È un fatto di mercato, non un’imposizione: le pellicole in lingua originale non fanno pubblico. I puristi protestano, ma c’è di peggio del doppiaggio. Incazzatevi quando chiudono gli ospedali, piuttosto.”
Ward ha poi fatto chiarezza sulle polemiche secondo cui il mondo del doppiaggio italiano sarebbe dominato da una “casta”, capeggiata dalle famiglie Izzo e Ward.
“Quello del doppiaggio non è un mondo chiuso: in Italia ci sono oltre seimila doppiatori. Le famiglie che, secondo alcuni, farebbero parte della cosiddetta ‘casta’ sono due: Izzo e Ward. Saremo una ventina al massimo. E tutti gli altri da dove vengono? Non c’è nessuna casta: la cosa meravigliosa di questo mestiere è che è difficile, ma meritocratico.”
Ricordiamo che Luca Ward sarà il narratore del concerto Soundtracks, in scena dal 2 maggio in molti teatri italiani. Sul palco, una sinfonica di 40 elementi diretta da Paolo Annunziato eseguirà le musiche di grandi compositori del cinema come John Williams, Hans Zimmer, Nino Rota e Alan Silvestri. Tra i film evocati: Il Padrino, Star Wars, The Avengers, La vita è bella, Ritorno al futuro e, immancabile, un omaggio sinfonico a Il Gladiatore.
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