Margot Robbie ha raccontato che il film I, Tonya le ha fatto capire di essere brava come attrice. La sua interpretazione pellicola, in cui Robbie interpreta la controversa pattinatrice artistica Tonya Harding, le è valsa una nomination all’Oscar (e una vittoria per la sua co-protagonista Allison Janney), ma è stato anche il film che ci ha fatto conoscere le capacità produttrive dell’attrice, al di là dei suoi famosi ruoli in The Wolf of Wall Street e di Harley Quinn in Suicide Squad.
“I, Tonya è stata la prima volta che ho guardato un film e ho pensato: “Ok, sono una brava attrice“”, ha detto la Robbie al pubblico dell’evento BAFTA: A Life in Pictures, come riporta The Hollywood Reporter, prima di rivelare che è stato questo a spingerla a contattare Quentin Tarantino, per poi interpretare Sharon Tate nel suo Once Upon a Time in Hollywood.
Prima di I, Tonya, i fan conoscevano Margot Robbie soprattutto come Harley Quinn, anche se aveva già preso parte a film di un certo livello. Non si trattava di ruoli da protagonista come quelli che la Robbie sta ottenendo attualmente, ma comunque di parti significative che facevano parlare il pubblico. Eppure, I Tonya ha sicuramente segnato una svolta nella sua carriera d’attrice, dato che ha interpretato la Harding in modo tale da far capire come le controversie attorno al suo conflitto con la Kerrigan abbiano portato alla distruzione della sua carriera, ma lo ha fatto in modo tale da far capire agli spettatori qualcosa in più della Harding e del suo coinvolgimento nell’aggressione, rispetto a quanto si è appreso semplicemente dai notiziari.
La sinossi ufficiale di I, Tonya recita: “Nel 1991, la talentuosa pattinatrice artistica Tonya Harding diventa la prima donna americana a completare un triplo axel durante una competizione. Nel 1994, il mondo le crolla addosso quando il suo ex marito prepara un’aggressione a Nancy Kerrigan, un’altra aspirante olimpionica, che la costringe a ritirarsi dai campionati nazionali. La vita e l’eredità della Harding vengono immediatamente macchiate e lei verrà associata per sempre a uno degli scandali più infami della storia dello sport“.