L’ultimo film di Damien Chazelle, Babylon, si concentra su un periodo di grandi cambiamenti ad Hollywood. Il film racconta la storia della transizione dal cinema muto al sonoro e di come questo abbia sconvolto la vita di alcuni attori. Durante la presentazione del film è stato chiesto al cast quale sarebbe stata la “prossima grande novità” del settore. Quasi tutti, e soprattutto Margot Robbie, hanno espresso preoccupazione per i deepfake generati dall’intelligenza artificiale e per le implicazioni dell’uso di questa tecnologia nel futuro del cinema.
Margot Robbie si è espressa durante un’intervista della serie Around the Table di EW, dove ha rivelato di aver appena discusso della sua paura dei deepfakes con il suo collega Diego Calva. L’attrice di Suicide Squad ha detto di temere il giorno in cui gli studios potrebbero prendere i volti degli attori, rendendo il loro lavoro obsoleto. La Robbie ha raccontato a EW: “ci siamo chiesti: “Ci prenderanno la faccia e non andremo più a lavorare?”. È così inquietante”.
A prima vista, potrebbe sembrare che la star di I, Tonya stia esagerando. Tuttavia, ciò che teme è molto più vicino alla realtà che alla fantascienza. Recentemente Bruce Willis si è ritirato dalla recitazione a causa della diagnosi di afasia. Tuttavia, la star d’azione è apparsa in uno spot pubblicitario deepfake e si è diffusa la voce che abbia venduto i suoi diritti di immagine.
Margot Robbie non è stata l’unica a commentare il potenziale impatto che i deepfakes potrebbero avere sul futuro della recitazione. Jean Smart ha scherzato sul fatto che l’unico modo in cui lui permetterebbe l’uso delle sue sembianze sarebbe se i suoi figli “si arricchissero“. L’attrice di Designing Women sembra voler sdrammatizzare la situazione dicendo che non vuole apparire in futuri film per adulti.
Il Deepfake utilizza la tecnologia digitale e molte immagini di una star (reperite online e nei database cinematografici) per creare un’immagine o un video di una persona famosa, che viene poi posizionata sopra un’altra controfigura. Può far sembrare che l’attore stia facendo quasi tutto. Anche i grandi studios hollywoodiani hanno utilizzato questa stessa tecnologia deepfake per de-invecchiare personaggi classici, come ad esempio la Principessa Leila nell’universo di Star Wars.
L’uso di deepfake nella pornografia è stato pervasivo e solleva la questione del consenso. Qualche anno fa, l’attrice comica Kristen Bell aveva espresso la sua preoccupazione riguardo ai numerosi deepfakes espliciti di lei pubblicati su siti di contenuti per adulti senza il suo permesso. L’attrice ha rivelato di ritenere che i deepfakes debbano far parte di una conversazione più ampia riguardante le relazioni sessuali, i siti web per adulti e i tipi di contenuti che sono autorizzati a pubblicare sui loro siti.
In un mondo in cui il revenge porn è diventato così pervasivo, cosa impedisce a chi ha cattive intenzioni di mettere un partecipante non consenziente in situazioni compromettenti con l’aiuto dell’IA? Fortunatamente, a partire dal 2022, la maggior parte degli Stati ha adottato leggi che regolano il revenge porn, rendendo illegale la produzione e la distribuzione di materiale pornografico non consensuale. Perché i contenuti per adulti generati dall’IA senza il consenso di tutti i partecipanti dovrebbero essere diversi?