Parenti Serpenti, uscito nel 1992 è uno degli ultimi film del maestro Mario Monicelli e oggi è considerato un cult, oltre che la commedia anti natalizia per eccellenza, quella che mette alla berlina i rituali di una famiglia medio borghese, durante le Feste, trascorse nella provincia abruzzese, per giunta agli inizi degli anni ’90. Il film è ricordato per caratterizzazioni esilaranti da parte di tutto il cast, ma soprattutto per le frasi e per gli scambi di battute, alcuni dei quali vengono riproposti con puntualità sui social, sotto le feste.
“Ma cosa lascio stare, se poi mi viene su con un culo che fa provincia!”
“Ma siccome tua moglie la sensibilità ce l’ha solo da una parte…”
“Mia mamma è diplomata maestra e lavora nella biblioteca comunale. Soffre di colite con diarrea nervosa, per colpa, dice, della direttrice della biblioteca, di mio padre e anche mia”
“Vedi l’assessore ai lavori pubblici? Faceva tanto il comunista, ma da quando la moglie l’ha tradito è passato al Partito Socialista”
“A capodanno vi aspettiam al ristorante Palomba, dove si mangia, si beve e si zompa. Con lo spettacolo di… Rudi De Cesaris!”
“Secondo voi devo rinunciare alla mia vita, alla mia indipendenza, a dieci anni di training autogeno per la casa e un po’ di soldi in più”
“Uso a obbedir tacendo. Questo è il nostro motto”
“Lina, auguri. È un oggetto fine per gente di classe. Ti piace?”
“Hai esaudito un sogno”
“Io non sono una mezza femmina. Non siamo nati dagli stessi genitori?”
“Per favore, non sarai frocio… però è meglio che stai zitto”
“Guarda chi si rivede, Rosa Giannetta, è arrivata fino in Arabia Saudita a fare le marchette!”
“Almeno lei ha girato il mondo!”
“Si, si è fatta le ossa!”
“Siete pronte?”
“Non vivi da solo?”
“No, coabito da dieci anni”
“Oddio, allora ci sono dei segreti tra noi. Da dieci anni stai con una donna e non dici niente? Chi è? Che fa? Come si chiama?”
“Si chiama Mario, fa il vigilantes”
“Oddio!”
“In questi anni non ti sei mai confidato con le tue sorelle e con tuo fratello. Com’è successo, Alfredino?”
“Com’è venuta fuori la tua diversità?”
“A un certo momento mi sono accorto che mi piaceva il cazzo”
“Saverio! Esci, è un ordine!”
“Bisogna rispettare il proprio turno. Così dice il regolamento dell’Arma”
“Questa estate alle isole Tremiti sapete chi abbiamo incontrato?”
“La Clelia?”
“Ma quale Clelia. Tenetevi forte: Ornella Muti”
“Ah, il nonno, sempre in gamba, eh!”
“Sono quattro giorni che non vado di corpo”
“L’uomo è come l’uovo, più bolle, più si intosta”
“Vedo che hai molto buongusto. Questo quadro è un vero capolavoro, l’ha dipinto il maresciallo maggiore Giuseppe Miscia, c’è scritto. Tutti quelli in possesso dei suoi quadri aspettano solo la sua morte”
“E perché?”
“Non lo so nemmeno io”
Uno degli aspetti più riusciti di Parenti Serpenti, dicevamo, è la caratterizzazione dei personaggi da parte di tutto il cast. Pia Velsi e Paolo Panelli sono due anziani che non aspettano altro che l’arrivo dei figli e dei nipoti per sentirsi meno soli. Marina Confalone è una nevrotica pettegola, si crogiola nei suoi problemi di salute psicosomatici e ama parlare delle sciagure altrui. Si lamenta di suo marito che non fa nulla, ma pretende di avere tutto sotto controllo, su tutti. Cinzia Leone è Gina, la moglie di uno dei fratelli, una panterona arrivista, vanitosa, venale, che indossa una maschera falsissima, ma non riesce a nascondere l’insofferenza per ciò che non le interessa. Monica Scattini è Milena, ipersensibile, profondamente segnata da una gravidanza tanto desiderata e mai arrivata, ma poco sensibile nei confronti degli altri. E poi c’è Alessandro Haber, nei panni di Alfredo, un omosessuale non dichiarato, che però è riuscito ad accettarsi, ha un compagno da anni e vive una vita serena, almeo quando è lontano dai suoi familiari. Il suo coming out ovviamente sarà uno shock per le sorelle e i cognati.
Se vi è venuta voglia di rivedere il film, ricordiamo che Parenti Serpenti è in streaming.