Patch Adams è un film liberamente ispirato ad una storia vera, quella di Hunter “Patch” Adams, un medico americano fondatore del Gesundheit! Institute a Hillsboro e considerato uno degli ideatori della clownterapia. Adams, che è tuttora in vita, ha criticato più volte il film con protagonista Robin Williams per le numerose libertà narrative e le semplificazioni ma oggi ammette che ha dato visibilità al suo lavoro.

Nato il 28 maggio 1945, a Washington DC, Hunter Adams era il figlio di un’insegnante e di un militare e sin dalla giovinezza affrontò numerosi problemi e lutti, a cominciare dalla morte del padre, all’età di 16 anni. A scuola si ritrovò a subire il bullismo e l’emarginazione da parte dei suoi compagni, perché si opponeva al razzismo che lo circondava. Come scrive lo stesso Adams sul suo sito ufficiale, da ragazzo tentò di togliersi la vita per tre volte e l’ultima decise che sarebbe stato meglio dedicarsi agli altri e iniziare una sorta di rivoluzione d’amore. Come scrive The Premed Scene, fu proprio durante uno di questi ricoveri che gli fu dato il soprannome Patch (che significa, cerotto o “toppa”) da uno dei pazienti con cui strinse amicizia, perché grazie alla sua energia positiva, gli aveva aggiustato un po’ la vita, in ospedale.

La fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70 per Patch Adams furono cruciali, per quello che sarebbe diventato in seguito. Un suo amico fu ucciso da un paziente affetto da gravi disturbi mentali (nel film ad essere uccisa è una donna, Carin Fisher, un personaggio mai esistito ma ispirato alla realtà); Patch si laureò in medicina, conobbe Linda Edquist, che nel 1975 diventò sua moglie e che gli darà due figli, Atomic Zagnut, detto Zag e Lars Zig. (Quanto avranno riso i suoi pazienti nel venire a sapere che i suoi figli si chiamavano Zig e Zag?).

Ma soprattutto è in questo periodo che inizia a gettare le basi di quello che oggi è il Gesundheit! Institute, un ospedale rurale costituito su una proprietà dello stesso Hunter, con quaranta posti letto, gratuita, con un approccio alternativo ai pazienti, fondato sull’umorismo e la connessione umana. La struttura oggi si definisce un’organizzazione sanitaria non profit la cui missione è quella di ridefinire il concetto di ospedale e che si regge su pochi, semplici principi: L’ospedale è gratuito per i pazienti e non accetta rimborsi da terze parti (ma ovviamente accetta donazioni), i pazienti vengono trattati come amici, la salute di chi si occupa dei pazienti è importante come quella del paziente stesso, e le visite iniziali con i pazienti durano anche tre, quattro ore. Nessuna assicurazione per i medici contro possibili cause di malasanità da parte dei pazienti, perché “la fiducia è un elemento centrale nell’interazione sanitaria”
“Siamo un modello di assistenza sanitaria olistica, basata sulla convinzione che la salute dell’individuo non può essere separata dalla salute della famiglia, della comunità, della società e del mondo”
Gesundheit! in tedesco significa “Salute!” (come lo intendiamo noi in risposta ad uno starnuto) ed oltre ad essere il nome della struttura sanitaria fondata da Patch Adams è anche il titolo del libro, che lui ha scritto, e che in parte ha ispirato questo film. Tra l’altro, trovate Salute! anche in vendita su Amazon, ad un prezzo scontato, se volete approfondire la filosofia e la storia del dottore.

Nonostante il successo che il film diretto da Tom Shadyack ha avuto tra gli spettatori, come scrive anche Far Out Magazine, il vero dottor Patch Adams è rimasto deluso da come è stata raccontata la sua storia e da come il suo approccio ai pazienti è stato presentato in modo superficiale. Anni dopo, quando Robin Williams si è tolto la vita come conseguenza di una malattia degenerativa, Adams ne è rimasto colpito e toccato a livello personale, visto che lui stesso era riuscito ad evitare il suicidio e sulle pagine di Time gli dedicò un saluto commosso e lo ringraziò per tutto ciò che aveva dato al mondo. Adams ammise anche che in fondo “la sua meravigliosa interpretazione” aveva permesso al suo ospedale di farsi conoscere ed espandere i suoi obiettivi. E per questo non poteva essergliene grato.