Paul Dano, dopo l’exploit nel ruolo de L’Enigmista in The Batman, dice la sua sul crisi del cinema supereroistico, spiegando come a suo parere il film di Matt Reeves abbia rappresentato una sorta di unicum in un panorama costellato di prodotti tutti analoghi fra di loro: uno stallo derivato in parte, secondo l’attore co-protagonista di Spaceman con Adam Sandler, dall’eccessiva quantità di cinecomic usciti negli ultimi tempi. Un profluvio di produzioni simili fra di loro che non hanno avuto un occhio particolare alla qualità.
Dano, pungolato dal quotidiano inglese The Independent, ha un’idea precisa al riguardo: “Riguardo ad alcuni cinecomic, tu sai già cosa aspettarti, prima ancora di leggere la sceneggiatura; in The Batman, invece, ogni frase veniva dritta da Matt Reeves. Leggendo la sceneggiatura, capivi di trovarti immediatamente di fronte un vero film.
Siamo in un momento particolare; tutti [di fronte alla crisi] dicono ‘Bene, adesso cosa facciamo?’. Per quanto mi riguarda, c’è da sperare che qualcuno o qualcosa instilli nuova linfa al genere, oppure prima o poi qualcosa di nuovo e diverso fiorirà al posto dei film di supereroi. Sono certo ci saranno altri cinecomic molto buoni in futuro, ma questo è un ottimo momento per invertire la tendenza
Dano, tuttavia, dichiara come il problema della mancanza di qualità sia generalizzato, e non esclusivamente riferibile, o addirittura ascrivibile, all’ambito dei cinecomic: “La cosa è molto più ampia; da quando si è cominciato a parlare di “contenuti” per quanto riguarda il nostro lavoro, cioè fare film e tv, la quantità ha cominciato a essere più importante della qualità, il che, per quanto mi riguarda, è stato un grave passo falso. E certamente la cosa non mi piacere, né come spettatore, né come artista“.