Rambo non è né repubblicano né democratico, ancora una volta Sylvester Stallone tiene il suo personaggio lontano dalla politica, rifiutandosi di etichettarlo. L’attore, in passato, ha sostenuto il senatore repubblicano John McCain, oggi dice che, durante questi anni, ha votato per entrambi i partiti, collocandosi in maniera equidistante tra i due schieramenti.
Oggi 8 novembre, negli Stati Uniti, è il giorno delle elezioni di medio termine, con il rinnovo degli eletti della Camera e di un terzo del Senato. Se chiedete a Sylvester Stallone per chi avrebbe votato il suo Rambo non avrete nessuna risposta. L’attore ha sempre affermato che nei suoi film non ci sono messaggi politici: “Una buona storia è una buona storia, se ci leggi di politica, allora stai cercando guai“, ha detto in un’intervista a The Hollywood Reporter. L’attore ha ricordato che quando l’ex presidente Ronald Reagan disse: “Rambo è un Repubblicano“, lui replicò dicendogli che “Rambo è totalmente neutrale“.
“Rambo, inoltre, non vive neanche negli Stati Uniti“, dice l’attore, riferendosi al finale di Rambo: Last Blood, l’ultimo film del franchise del 2019, quando il reduce si trasferisce in Thailandia. “Rambo si sente disprezzato. La mia politica è: ‘Che vinca il migliore’. Ho votato entrambi i partiti, ma sono decisamente nel mezzo. La gente presume che io e il mio personaggio siamo la stessa persona, che la pensiamo allo stesso mondo. Io provo a parlare con tutti, tranne con quelli che mandano messaggi sbagliati”.
Ronald Reagan, durante la sua permanenza alla Casa Bianca dal 1981 al 1989, disse che il film Rambo gli aveva suggerito delle buone idee per affrontare eventuali future crisi degli ostaggi. L’ex presidente provò ad etichettare come repubblicano anche Rocky, soprattutto quando, in Rocky IV, il pugile sfida il sovietico Ivan Drago.
In tutti questi casi, Sylvester Stallone ha sottolineato sempre l’indipendenza politica dei suoi personaggi. L’attore, nelle elezioni presidenziali del 2008, ha sostenuto la candidatura del senatore statunitense repubblicano John McCain. Nel 2016, definì Donald Trump: “una presenza straordinaria per le elezioni“. Più tardi ha chiarito che voleva dire che l’ex presidente era semplicemente un “personaggio molto appariscente” che “parlava come se fosse uscito da un film”.