Sofia Coppola ha spiegato perché si è rifiutata di dirigere l’ultimo film della saga di Twilight, raccontando anche le ragioni dell’abbandono del set de La Sirenetta live action; la regista ha spiegato che alla base del primo rifiuto ci fu una scarsa familiarità col materiale di partenza, mentre nel caso del film Disney ha parlato di contrasti con la produzione.
Parlando di Twilight: Breaking Dawn parte II, Coppola ha definito “bizzarro” un particolare della sceneggiatura: “La storia dell’imprinting dei lupi mannari era veramente troppo strana.. e il bambino? Ancora più strano!“. Coppola si riferisce, con il termine imprinting, a un fenomeno proprio della mitologia della saga; il legame indissolubile tra un lupo mannaro e la sua anima gemella. Il bambino in questione, invece, è Renesmee, la figlia di Bella Swan e il vampiro Edward Cullen.
Sulla saga, Coppola aggiunge con rammarico: “I primi libri avrebbero potuto essere trasposti in maniera interessante, la storia d’amore vampiro – ragazzina sarebbe stata interessante da adattare, ma l’ultimo libro va veramente troppo oltre“. Interrogata sulla possibilità di approcciarsi a generi diversi da quelli con cui di solito si diletta, Coppola ha lasciato aperta una porta, esprimendo anche una preferenza precisa: “Mi piacerebbe provare con la fantascienza e l’horror, ma non quello truculento, bensì il gotico“,
Coppola ripercorre poi le vicissitudini che l’hanno portata ad abbandonare il set dell’adattamento in live action de La Sirenetta; alla base del repentino cambio di rotta, ci sarebbe stata una forte discussione con i produttori riguardo il budget e il target del film: “Ero in riunione con i dirigenti e uno di loro mi fa: “Perché un trentacinquenne maschio dovrebbe interessarsi a questo film?”; io non sapevo cosa rispondere, mi sentivo, quasi come la protagonista, un pesce fuor d’acqua… mi sembrava di essere veramente ingenua“.
In un’intervista del 2017 ad Indiewire, Coppola aveva espresso il desiderio di girare le sequenze subacquee sott’acqua, aggiungendo però che farlo sarebbe stato un incubo, finanziariamente e logisticamente