Steven Soderbergh, regista di film come Traffic e autore della trilogia originale di Ocean’s Eleven, ha discusso del forte impatto che i cinecomic, o per meglio dire, i film di supereroi hanno ultimamente sull’industria cinematografica e sul pubblico. Intervistato da Rolling Stone in occasione dell’uscita di Magic Mike’s Last Dance, Soderbergh ha dichiarato di non avere particolari preconcetti contro il filone in questione, ma di non fare parte del pubblico di riferimento: “Non ho alcun problema di stampo filosofico con questi film, semplicemente non sono in target. Da bambino non ho mai letto fumetti, non mi piace il fantasy. Sono sempre stato uno coi piedi per terra; per quanto riguarda questi film, ho una posizione agnostica.”
Il regista riconosce però il grande lavoro produttivo necessario per confezionare questi prodotti, e racconta un divertente aneddoto riguardante i fratelli Russo: “Ma da cineasta posso dire che mi sembrano molto difficili da fare, richiedono grande energia. I fratelli Russo sono miei amici da sempre, ma chi lo sapeva che questo era quello che avevano sempre voluto fare, quello con cui si trovano più in sintonia? Io non lo sapevo, infatti, ma un giorno mi chiamano per dirmi che sono in lizza per un film su Capitan America (Captain America: The Winter Soldier, ndr) e per chiedermi se posso mettere una buona parola per loro con Kevin Feige; io rispondo che l’avrei fatto, però prima loro avrebbero dovuto dirmi sinceramente se non vedevano l’ora di fare il film, o se invece si stavano proponendo solo perché qualcuno gli aveva detto che erano i registi giusti; e loro mi dicono: no, guarda, abbiamo un’enorme collezione di fumetti, per noi è il sogno di una vita che si realizza; allora a quel punto ho acconsentito. E alla fine, quello che mi avevano detto era vero; sono felicissimo per il risultato che hanno raggiunto,, io non ci sarei mai riuscito.”
Soderbergh, poi, rispondendo a precisa domanda, affronta l’ormai annosa questione dell’impatto dei cinecomic sull’uscita in sala di altri tipi di pellicole: “Si tratta un po’ della storia dell’uovo e della gallina; il motivo per cui questi film tolgono spazio in sala ad altre pellicole, i drammi di medio livello rivolti a un pubblico più adulto, è riconducibile al fatto che la gente spende più soldi per vedere i film di supereroi rispetto agli altri; gli esercenti stanno solo cercando di sopravvivere, e per loro è sempre più difficile; è questa strana mescola di forze, culturali ed economiche, che ci ha portato qui, e ogni volta che faccio questo discorso, mi lamento e mi chiedo se sarà così per sempre, se ci siamo bloccati… Qualcuno, all’insaputa di tutti noi, è là fuori a preparare qualcosa che quando uscirà, fra sei mesi o un anno, invertirà la traiettoria che pensiamo di stare percorrendo, e le cose inizieranno a muoversi in un’altra direzione;. Io credo fermamente nell’abilità propria dei cineasti di cambiare le sorti dell’industria. Credo nell’abilità che gli artisti hanno di capire cosa cazzo succede attorno a loro.”