Steven Spielberg recentemente ha spiegato a Variety di amare alla follia Quei bravi ragazzi, del maestro Martin Scorsese, definendolo un “capolavoro epico, dall’energia inebriante”. Spielberg ha sottolineato in primis la perfetta gestione e scelta del cast, laddove ogni singolo personaggio risulta essere iconico effettuando performance mastodontiche. Inoltre Spielberg afferma di ritenere perfetta la sceneggiatura dell’opera, firmata da Nicholas Pileggi e Scorsese stesso.
Ad ogi modo questa intervista/racconto rilasciato a Variety è un particolarissimo progetto che raccoglie i contributi di registi e attori nell’ambito del pacchetto dei “100 film più belli di tutti i tempi”, aspetto iconico della rivista. Ad ogni modo vi rilasciamo di seguito l’intervista completa:
“Henry Hill, Jimmy il Gentiluomo, Tommy DeVito, Paulie, Karen, Billy Batts, la rapina alla Lufthansa… basta nominare alcuni di questi nomi e mi viene un’improvvisa e irresistibile voglia di rivedere “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese. Ho perso il conto di quante volte ho rivisto questo epico capolavoro cinematografico, che comprende una brillante sceneggiatura di Nicholas Pileggi e Scorsese e uno dei più grandi ensemble di attori della storia del cinema: De Niro, Pesci, Liotta e alcuni dei ruoli secondari più memorabili di sempre, da Samuel L. Jackson, Michael Imperioli, Chuck Low e Tony Darrow a Catherine e Charles Scorsese… non ci sono interpretazioni di secondo piano in “Quei bravi ragazzi“.
Steven Spielberg è un fiume in piena e continua ad esporre le motivazioni che lo spingono a rivedere più e più volte l’iconico film di scorsese: “Non si tratta più di un piacere colpevole da gustare per 2 ore e 26 minuti, ma piuttosto di una lezione magistrale per qualsiasi aspirante regista che voglia vedere un gioco di equilibri mozzafiato tra molteplici trame, linee temporali, violenza scioccante e umorismo violento“.
Il film ha un’energia inebriante– continua Spielberg- espressa non solo attraverso un montaggio magistrale, ma anche con la più grande colonna sonora dai tempi di “American Graffiti” e la migliore narrazione parlata dai tempi di “Double Indemnity” di Billy Wilder poi da quando Peter Clemenza istruì Michael Corleone su come cucinare per una banda ne “Il Padrino”, il cibo ha giocato un ruolo così cruciale nel creare legami che durano tutta la vita – o in questo caso, fino al momento in cui si viene uccisi. Ognuno di noi ha un film preferito di Scorsese, e questo è quello che preferisco, in un fotofinish con l’altro suo film preferito, “Toro Scatenato”“.
Infine vi ricordiamo che Steven Spielberg è stato inserito al 26º posto nella lista dei 100 geni viventi stilata dal The Daily Telegraph. “Mi guadagno da vivere sognando”, Time, 1985, Steven Spielberg.