Il film Svaniti nella notte, attualmente su Netflix, non è tratto da una storia vera, ma è il remake de I segreti del settimo piano, un thriller argentino del 2013 incentrato su una coppia di genitori separati alle prese con la sparizione improvvisa dei loro due figli.
Anche la storia di Svaniti nella notte racconta di due ex che devono ritrovare i loro figli, scomparsi nottetempo dalla masseria del padre, ma è molto diversa da quella de I segreti del settimo piano, che si svolge quasi interamente in un condominio. In un’intervista a Cinecolor, Patxi Amezcua, regista del film argentino aveva detto di aver preso ispirazione da un gioco che lui faceva spesso con i suoi figli, a chi arrivava per primo giù al palazzo, dai piani alti, con i ragazzi che scendevano dalle scale e lui dall’ascensore, ed è proprio durante questo gioco che i due bambini scompaiono. Ma soprattutto, spiegò Amezcua, l’ispirazione principale gli arrivò dalla paura, condivisa da molti genitori, di perdere di vista i propri figli in una piazza o un luogo pubbico.
Il film del 2024 diretto Renato De Maria con Annabelle Wallis e Riccardo Scamarcio vede contrapposti due ex coniugi ai ferri corti, che a loro volta devono fare i conti con il loro passato. Lei ha lottato contro una dipendenza dai farmaci, lui ha accumulato debiti di gioco. Quando i figli scompaiono lui si ritrova a dover pagare un riscatto e l’unico modo per farlo sarà svolgere un incarico per un narcotrafficante locale, che lo porterà ad una traversata in mare. A lavoro ultimato però, l’uomo si rende conto che la faccenda è più complicata.
Gli elementi più realistici del film – la separazione dei due protagonisti, con relativa battaglia per l’affido dei bambini e il viaggio per trasportare droga – possono aver fatto pensare ad un film ispirato a fatti accaduti, ma non è così, sebbene le separazioni difficili, con i bambini di mezzo, siano drammi che accadono tutti i giorni.