The Killer arriva a Venezia 80 e David Fincher ci parla del suo ultimo film, che vede protagonista Michael Fassbender. Il regista ha parlato del personaggio principale della pellicola, un sicario freddo, senza scrupoli, calcolatore, la cui psiche inizia a vacillare. Il film è tratto da Le tueur, graphic novel scritta da Alexis Nolent e disegnata da Luc Jacamon ed esce nelle sale ad ottobre e su Netflix il 10 novembre.
“Mi piace l’idea di questo assassino che per differenziare quello che fa si crea un codice di regole personale” – ha spiegato il regista in conferenza stampa – “il protagonista non doveva essere spaventoso o incarnare il male, ma volevo che chi guardasse il film si sentisse nervoso per il fatto che ha delle persone che sono sulle sue tracce. Il personaggio recita come un mantra “deumanizzante”, per cercare di essere più centrato” “C’è un divario tra le parole e il comportamento del personaggio” – aggiunge Fincher – “Lui è sempre una persona molto scrupolosa ma quando il suo codice viene meno cambia anche lo stile cinematografico”
Fincher poi parla del coinvolgimento di Michael Fassbender: “Quando il progetto è diventato realtà, nel 2019, volevo già Michael Fassbender, non potevo immaginare nessun’altro, per la sua gestualità e controllo, credo sia stata la scelta migliore. Lui può essere tutto. Tuttavia abbiamo dovuto assecondare Fassbender con le tempistiche perché è molto impegnato. Volevamo lui perché ha capacità eccellenti.”
“C’è un substrato di umorismo nel film, quando si parla di violenza è meglio inserire dell’umorismo.”
Per quanto riguarda il film, infine, il regista di The Killer ha risposto ad un giornalista che gli ha chiesto se ci sono similarità tra la regia ed essere un killer come quello del film. “C’è tanta tecnologia, la posta in gioco è alta e hai la possibilità di raggiungere il tuo obiettivo come anche di fallire” Fincher ha poi aggiunto “Volevamo parlare della dissociazione tra la realtà e la tecnologia. Di come quest’ultima possa essere terrificante”