A Venezia 2022 è il giorno di The Son, film di Florian Zeller che vede protagonisti Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby e Zen McGrath. Durante la conferenza stampa, il cast e il regista hanno parlato di uno dei temi principali del film, che è quello della salute mentale. Al centro della trama infatti, c’è un ragazzo di 17 anni, affetto da disturbi psicologici, che decide di andare a vivere con suo padre, che però è alle prese anche con altri eventi importanti nella sua vita.
“Non volevo parlare nello specifico del divorzio ma quando parliamo di salute mentale cerchiamo sempre qualcuno a cui dare la colpa” – ha spiegato Zeller, riferendosi anche al fatto che il personaggio di Hugh Jackman è divorziato e ha una nuova compagna, dalla quale ha avuto un bambino “Le questioni di salute mentale sono molto complesse, non si possono spiegare”
Ha provato a spiegarlo Hugh Jackman, parlando anche dei personaggi del film: “C’è una battuta nel film che recita “L’amore non è sempre sufficiente”. Tutti i personaggi di questo film amano tantissimo, ma si sentono incapaci in qualche modo. Tutti noi abbiamo bisogno di qualcosa di più di una madre e di un padre, abbiamo bisogno di una comunità, di un insegnante, di amici. Siamo isolati quando parliamo di malattie mentali. renderci conto che siamo impotenti è importante, ci porta a capire la posizione degli altri. Io condivido le mie fragilità con i miei figli di 17 e 22 anni. Soprattutto quando si parla di salute mentale, non dobbiamo affrontare le cose da soli.”
Riguardo una scena del film, in cui i due genitori devono prendere una decisione importante riguardo la salute mentale del figlio, il regista di The Son ha dichiarato: “è un dilemma che condividiamo tutti e come genitore è difficile capire quale sia la decisione giusta da prendere in alcune situazioni. Ci sono momenti in cui è importante accettare la propria impotenza.” “Tutti i genitori capiscono la situazione di terrore nel decidere cosa fare al meglio per i propri figli” – ha aggiunto Jackman
Laura Dern, anche lei a Venezia 2022, si è detta particolarmente grata per il modo in cui questa storia è stata realizzata. “Siamo usciti dalla pandemia, tutti sappiamo che ha avuto come conseguenza una crisi della salute mentale. Per quanto mi riguarda, credo che una delle parti più dolorose del viaggi sia capire che anche quando proviamo vergogna e non abbiamo le risposte, possiamo rivolgerci a chi ha già affrontato certe situazioni. Tutti noi vogliamo ascoltare la comunità quando si parla di salute mentale, tuttavia ci sentiamo soli quando si parla di salute mentale. Questa è la vita”