Dal diario di Alan Rickman emerge quanto le persone continuassero a fargli domande su Trappola di cristallo, il film originale di Die Hard, compresi i medici che lo avevano in cura mentre lui si sottoponeva ai trattamenti per il cancro. L’attore britannico, noto anche per il ruolo di Severus Piton nei film di Harry Potter, si è spento nel 2016 all’età di 70 anni, proprio a causa del tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato solo pochi mesi prima.
Ottenere la fama internazionale grazie ad un ruolo specifico, può essere sia una benedizione che una maledizione per un attore o un’attrice. Lo sapeva bene Alan Rickman che, fino alla fine, per tutti era sempre Severus Piton di Harry Potter e Hans Gruber di Trappola di cristallo, film che ha segnato il suo debutto sul grande schermo nel 1988. Mentre era in vita, l’attore britannico ha tenuto un diario sul quale scriveva principalmente del suo lavoro.
Alcune delle annotazioni condivise di recente da The Guardian riguardano principalmente il lavoro di Alan Rickman nel franchise di Harry Potter, ma non mancano riferimenti al periodo in cui si è sottoposto a trattamenti per fronteggiare la malattia. Anche in quei momenti delicati, però, i medici non hanno resistito alla tentazione di fargli alcune domande sui suo lavoro, in particolare su Trappola di cristallo. Alan Rickman scriveva infatti sul suo diario: “I dottori si avvicinano e dopo aver affrontato cateteri e drenaggio, alla fine, nervosamente arrivano al punto: ‘Ma come hai fatto a cadere alla fine di Die Hard?‘”.
Probabilmente questo è stato uno sforzo, da parte dei medici, per tentare di distrarre l’attore dai trattamenti contro il cancro. Di base, però, c’era sicuramente l’irrefrenabile curiosità di sapere come Alan Rickman, Bruce Willis ed il regista John McTiernan avessero realizzato l’incredibile scena che chiude uno dei film d’azione più amati di sempre. Ad ogni modo, il fatto che Alan Rickman stesse ancora raccontando storie di Die Hard nel 2005, quasi 20 anni dopo l’uscita del film, testimonia quanto certi ruoli siano destinati a rimanerti addosso sempre e comunque, fino alla fine.