Jennifer Lopez sarà la protagonista di Unstoppable, film prodotto da Ben Affleck e Matt Damon attraverso la loro Artists Equity. I “Bennifer” tornano dunque a collaborare sul fronte cinematografico 20 anni dopo Amore estremo – Tough Love (Gigli). La notizia è stata condivisa in esclusiva da Deadline.
Unstoppable è un dramma sportivo che racconterà la storia vera di Anthony Robles, tre volte atleta All-American, nato con una gamba sola, che ha vinto un campionato nazionale all’Arizona State University. Gli altri interpreti che andranno a completare il cast devono ancora essere annunciati. Per quanto riguarda la regia, però, è stato già reso noto che se ne occuperà William Goldenberg, che in precedenza ha montato Argo, Live by Night e Air proprio per Ben Affleck e che, con questo nuovo progetto, farà il suo debutto dietro la macchina da presa.
Ricordiamo che il primo lungometraggio di Artists Equity, Air, diretto da Ben Affleck, è stato presentato in anteprima al SXSW 2023. Il film racconta la vera storia del rapporto tra Nike e Michael Jordan, e riunisce nel cast Viola Davis, Jason Bateman, Chris Tucker, Matt Damon ed anche Affleck. In una recente intervista con The Hollywood Reporter, Affleck ha spiegato che il progetto è stato frutto di una vera collaborazione corale, che ha visto molti dei suoi più stretti confidenti contribuire alla sceneggiatura.
“Ho iniziato a scrivere e lavorare con Matt, ed anche Jen mi ha dato delle battute fantastiche“, ha detto Affleck, continuando ad elogiare Jennifer Lopez: “Oh mio Dio, è brillante. È incredibilmente ben informata sul modo in cui la moda si evolve attraverso la cultura come confluenza di musica, sport, intrattenimento e danza. Mi ha aiutato a parlare del modo in cui una parte del motivo per cui le Jordan (le scarpe, ndr) erano così significative è perché la cultura e lo stile in America sono guidati al 90% dalla cultura black. La cultura black è stata storicamente pioniera della musica, della danza, della moda, e poi è stata rubata, appropriata, reimmessa sul mercato come Elvis o altro. E, in questo caso, Nike, ossia un’entità aziendale gestita da bianchi, stava iniziando a fare affari con atleti afroamericani in una vendita di affiliazione di identità. Stavano davvero prendendo valore da ciò che Michael Jordan rappresenta e da ciò che è. Non credo che il significato possa essere sopravvalutato. Passeranno da ‘Ehi, ragazzi, siamo una bella scarpa’ a ‘Se ce l’ha Mike, la vuoi’“.