Enrico Vanzina ha raccontato a Repubblica il successo di Vacanze di Natale che nel 2023 compirà il traguardo dei 40 anni. Il regista sottolinea come col fratello Carlo abbiano raccontato “un pezzo del nostro paese che è stato di fatto schifato da tanti.”
Quel film era stato diretto da Carlo, ma Enrico aveva collaborato con lui al soggetto e alla sceneggiatura. Spiega: “Le ragioni del successo del film sono molteplici. Una è più precisa delle altre però, il tempo ha battuto l’ideologia. Provo a spiegarmi meglio. Esisteva un certo tipo di mondo, e anche di cinema, che pretendeva di spiegare la realtà senza poi guardarla. Aveva un impianto ideologico e non si è reso conto di quello che stava accadendo attorno. Con quel film abbiamo raccontato un pezzo del paese che avevamo di fronte e che nessuno guardava o se lo faceva era schifato”.
Il regista e sceneggiatore poi aggiunge: “Era una cronaca del tempo che stava cambiando, di una certa borghesia che puntava sull’avere e non sull’essere. Abbiamo abbandonato ogni moralismo, cercando di farlo con un approccio franco, divertente ma anche drammatico. È il nostro film più riuscito, la foto di un’epoca caustica, buffa e sentimentale. Uno stracult”.
E da quel film sono diventati molti i tormentoni dall’avvocato Giovanni Covelli, interpretato da Riccardo Garrone, che al brindisi tuona: “E pure ‘sto Natale se lo semo tolto dalle palle“. Fino a quel Roberto Covelli, Christian De Sica, che si definisce “moderno”, in quanto bisessuale, con la splendida Karina Huff, scomparsa nel 2016, a interpretare la sua ragazza, Samantha, e Zartolin il suo amante.