La trama di Noi ce la siamo cavata, il documentario di Giuseppe Marco Albano, segue l’attore Adriano Pantaleo che decide di andare a ritrovare i suoi ex compagni del film Io speriamo che me la cavo, diretto da Lina Wertmüller, raccontando cosa fanno oggi gli gli ex bambini del cast, che nel film interpretavano gli alunni di Paolo Villaggio dopo il successo del film.
Il documentario Noi ce la siamo cavata si sviluppa sotto forma di interviste ai protagonisti che ormai più di trent’anni fa hanno partecipato al film Io speriamo che me la cavo, basato sul libro best seller dello scrittore e insegnante Marcello D’Orta. L’attore Adriano Pantaleo, che nella pellicola interpretava Vincenzino, si mette alla guida di uno scuola bus per andare a far visita ai suoi ex compagni di classe, quella indimenticabile terza B di una scuola elementare in provincia di Napoli, e dopo il maestro Sperelli era stato trasferito a seguito di una svista burocratica. Abbiamo così modo di vedere come quei volti di bambini, selezionati dopo migliaia di provini si sono trasformati, e come sono andate le loro vite. Ognuno racconta il tragitto fatto da allora, fatto di alti e bassi, di genitorialità e di cose della vita. Tutti però, ricordano con straordinario affetto l’esperienza cinematografica che li ha uniti da giovanissimi.
È stato proprio Adriano Pantaleo, nel 2020, in occasione della consegna dell’Oscar alla carriera a Lina Wertmüller e dell’avvicinarsi del trentennale per l’uscita del film Io speriamo che me la cavo ad avere l’idea del documentario. Così, insieme al regista Giuseppe Marco Albano, ne hanno parlato a Lina che, entusiasta, è apparsa nel documentario poco prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2021.