Negli anni molti si sono interrogati sul significato del titolo del film Pensavo fosse amore… invece era un calesse, diretto e interpretato da Massimo Troisi nel 1991. Lo spiegò proprio Troisi, sostenendo che stava a significare la delusione che si prova quando ci si rende conto che il sentimento vissuto si è rivelato un’altra cosa, oppure non ha mantenuto le aspettative iniziale. Troisi scelse il calesse come oggetto materiale e di natura totalmente opposta all’amore, che è un sentimento spirituale e intangibile, anche se lo sentiamo. “Avrebbe potuto essere un altro oggetto, invece che un calesse” aggiunse il regista
“Perché calesse? Per spiegare al meglio la delusione di qualcosa le cui aspettative non sono state mantenute. Sarebbe potuto essere un qualsiasi altro oggetto, come una sedia o un tavolo, che si contrappone come oggetto materiale all’amore spirituale che non c’è più.” E poi, spiegò Massimo Troisi: “con il calesse si va piano, si va in uno, si va in due, ci sta pure il cavallo. Quando non è più amore, ma “calesse”, si deve avere il coraggio della fine, chiuderla piano piano, con dolcezza, senza fare male. Occorre lo stesso impegno e la stessa intensità degli inizi della storia.”
È interessante che Troisi nella sua dichiarazione abbia citato anche una sedia, come oggetto materiale. Chi conosce i film del regista e attore napoletano, ricorderà che l’esempio della sedia – quale oggetto materiale – viene citato anche in Ricomincio da tre, quando si parla di miracoli e di madonne che piangono, contrapponendo ancora una volta un oggetto ad una situazione fortemente spirituale e inspiegabile, in questo caso la fede.
Tornando a Pensavo fosse amore invece era un calesse, il film racconta la storia di due fidanzati Tommaso (Massimo Troisi) e Cecilia (Francesca Neri). Sono prossimi al matrimonio, ma lei è gelosissima e quando durante il sesso, si convince di averlo sentito pronunciare il nome di un’altra donna, la situazione precipita. Anche quando vanno a scegliere le bomboniere, Cecilia è tormentata dal pensiero delle ex fidanzate di lui. Decide di lasciarlo, per giunta al telefono e annulla le nozze.
Il film è ricordato anche per il brano Quando di Pino Daniele, che fa parte della colonna sonora.