Quei bravi ragazzi – Goodfellas film di Martin Scorsese del 1990 racconta la storia vera di Henry Hill, un immigrato italo irlandese di estrazione povera asceso agli alti ranghi della famiglia mafiosa dei Lucchese di New York, per poi concludere la sua vita in relativa oscurità tra piccoli crimini e dipendenza dall’alcol. Il film di Scorsese, tratto dal libro Wiseguy di Nicholas Pileggi, è sostanzialmente fedele ai fatti storici, ma i nomi di alcuni protagonisti sono stati modificati; Robert De Niro interpreta Jimmy Conway, la controparte filmica di Jimmy Burke, mentre Tommy De Simone e Paul Vario diventano rispettivamente Tommy De Vito (Joe Pesci) e Paulie Cicero (Paul Sorvino).
Nato nel 1942 a Brooklyn da padre irlandese e madre italiana, Henry Hill abbandona presto la scuola a causa della dislessia, e inizia a gravitare attorno ai parcheggi taxi abusivi gestiti da Paul Vario, un caporegime della famiglia mafiosa dei Lucchese, svolgendo piccoli lavori di riscossione del pizzo. Nel 1956 Hill conosce Jimmy Burke, con cui avrebbe collaborato molto negli anni a venire. Arrestato per la prima volta a 16 anni per uso di una carta di credito rubata, Henry ricevette una pena sospesa, guadagnandosi il rispetto degli affiliati, per non aver parlato con le autorità. Svolto il servizio militare, Hill entra poi a pieno titolo nei ranghi della famiglia Vario, e inizia a intensificare e diversificare le sue attività criminali, dall’incendio doloso alla gestione di un giro di macchine rubate, passando per le rapine ai trasporti merci. Nel 1965 intanto, conosce Tommy De Simone, un giovane collaboratore dei Vario, e nello stesso periodo incontra la sua prima moglie, Karen Friedman. La donna, dopo un primo appuntamento disastroso, seguito da un secondo saltato all’ultimo momento, resterà presto affascinata dallo stile di vita lussureggiante ed eccessivo di Henry; i due si sposeranno, qualche tempo dopo, alla presenza di molti affiliati dei Vario.
La “carriera” di Hill proseguì: il 6 aprile del 1967, Hill e De Simone si introdussero nello scalo merci dell’Ar France all’aeroporto JFK di New York, sottraendo, indisturbati e senza colpo ferire, l’equivalente di 3.7 milioni di dollari in valuta odierna. Con i proventi del furto, Hill acquistò un ristorante nel Queens, il The Suite, che presto divenne punto di ritrovo per appartenenti alla criminalità organizzata. Nel novembre del 1972, Hill e Burke furono arrestati a Tampa in Florida, per l’aggressione a Gaspar Ciaccio, in seguito alla riscossione di un debito verso Vario. Hill venne condannato a dieci anni per estorsione, da scontare nel penitenziario di Lewisburg. Qui, un altro detenuto lo introdusse al contrabbando di stupefacenti che, nonostante la forte opposizione della famiglia Lucchese, negli anni successivi sarebbe diventata l’attività criminale primaria e più redditizia per Hill, sin dal momento del suo rilascio, avvenuto il 12 luglio del 1978; in breve tempo le sue attività criminali ripresero a pieno ritmo; attraverso la compravendita di stupefacenti come cocaina, eroina e altri, Hill aumento enormemente le proprie fortune. Qualche mese dopo, però, arrivò il colpo che cambiò definitivamente la sua vita, anche se non nel modo inizialmente preventivato.
Louis Werner, responsabile dello scalo merci Lufthansa all’aeroporto JFK, oppresso da gravi debiti di gioco, contatta Marty Krugman, un allibratore e commerciante di parrucche, per un furto di facile esecuzione ma dai proventi molto importanti; mazzette di banconote non segnate, provenienti dalla Germania e temporaneamente depositate presso lo scalo merci della compagnia aerea. Krugman contatta a sua volta Henry e Jimmy, che preparano il colpo nei minimi dettagli, con il lasciapassare di Vario, che deve rifarsi di un lucroso carico di cocaina sequestratogli di recente. Hill e Burke approntano una squadra di sei uomini che l’11 dicembre del 1978, alle 3 del mattino, a bordo di un van nero della Ford, si approcciano allo scalo merci; aperto il cancello con delle cesoie, i banditi entrano nello stabilimento e dopo aver costretto i pochi impiegati presenti a non reagire, costringono il responsabile del turno di notte, Rudi Ehrlich, a disabilitare l’allarme del caveau. Entrativi, sottraggono denaro per un totale di 5 milioni di dollari in valuta di allora, più gioielli per un valore di 875.000 dollari in valuta di allora; i rapinatori, in seguito si dividono; alcuni salgono di nuovo sul van nero, altri su una Buick, per poi incontrarsi con Burke in un magazzino abbandonato, di proprietà di John Gotti, esponente di spicco della famiglia Gambino, e dividersi i proventi del colpo; il bottino viene diviso e posto all’interno di due auto, nel baule.
Uno dei partecipanti al colpo, Parnell Edwards, detto Stacks, uomo di fiducia di Vario, intanto riceve l’ordine di far sparire il Ford nero, ma lo parcheggia presso casa della sua fidanzata, dove due giorni dopo, lo troverà la polizia;, hanno così il via le indagini sul colpo. Burke, a quel punto, temendo che il suo nome possa finire implicato definitivamente, decide di eliminare chiunque fosse a conoscenza della rapina; dopo l’omicidio di Stacks, avvenuto per diretto ordine di Vario il 18 dicembre 1978, tra il gennaio e il marzo 1979, mentre Louis Werner viene prima arrestato e poi condannato come ispiratore del colpo, trovano la morte nell’ordine Marty Klugman, l’allibratore, Richard Eaton e Tom Monteleone, coppia di ristoratori della Florida incaricati da Jimmy di riciclare una parte del bottino, e Louis Cafora, proprietario di un auto parcheggio e anch’egli coinvolto nell’opera di riciclaggio. Due mesi dopo, è la volta di Joe Mann e Robert McMahon, due impiegati dello scalo merci Air France al JFK, che avevano offerto supporto logistico per il colpo. Nel gennaio 1979, intanto, Tommy De Simone era stato rapito e (presumibilmente) ucciso su ordine della famiglia Gambino, come vendetta per l’omicidio, da parte dello stesso De Simone, di Billy Batts, un affiliato dei Gambino, avvenuto nove anni prima.
Henry, che aveva partecipato al colpo solo in fase di progettazione, prosegue con i suoi lucrosi traffici di droga, senza sapere che l’FBI lo sta sorvegliando proprio dai tempi del furto. In un’intervista rilasciata poco prima della morte, Hill avrebbe ricordato così quei momenti: “Ero l’unico rimasto vivo di quelli legati al colpo. Sapevo che prima o poi mi avrebbero ammazzato; ero in libertà vigilata, e i Federali andavano e venivano da casa mia, ogni volta con nuove foto di persone diverse morte ammazzate, e mi dicevano “Il prossimo sarai tu!”. Alla fine mi hanno messo la pulce nell’orecchio!“; i suoi sospetti diventeranno certezza quando, tempo dopo, Henry ascolterà un’intercettazione di Jimmy in cui si fa riferimento al suo prossimo omicidio. Così, nel 1980, dopo essere stato arrestato con l’accusa di spaccio, Hill entra definitivamente nel Programma Protezione Testimoni, aiutando a far condannare una cinquantina di esponenti malavitosi, fra cui Jimmy, incriminato prima per uno scandalo di partite di basket di college truccate (impresa peraltro propiziata da Hill stesso) e in seguito condannato all’ergastolo per l’omicidio di Eaton.
Un altro dei protagonisti di Quei bravi ragazzi, Burke, sarebbe morto di cancro in cella nel 1996, mentre Hill non avrebbe mai abbandonato del tutto la sua vita da criminale. Nel 1987, dopo ripetute violazioni, viene definitivamente espulso dal Programma di Protezione a seguito dell’ennesima incriminazione per droga. Dopo il divorzio da Karen e dalla seconda moglie, Sherry Anders, sposata quando ancora il vincolo con la prima non era stato sciolto, Hill sarebbe convolato a nozze con Lisa Caserta, per morire il 12 giugno 2012, a 69 anni, in seguito a complicazioni da alcolismo