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Home » Film » Recensioni film » Amanda, recensione: esordio surreale con Benedetta Porcaroli

Amanda, recensione: esordio surreale con Benedetta Porcaroli

La recensione di Amanda: il film di debutto della regista e sceneggiatrice Carolina Cavalli con Benedetta Porcaroli, presentato a Venezia 79.
Martina BaroneDi Martina Barone5 Settembre 20224 min lettura
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Benedetta Porcaroli è la protagonista di Amanda
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Il film: Amanda, del 2022. Regia di Cristina Cavalli. Cast: Benedetta Porcaroli, Galatéa Bellugi, Giovanna Mezzogiorno, Michele Bravi.
Genere: commedia. Durata: 93 minuti. Dove lo abbiamo visto: al Festival di Venezia 2022, in lingua originale.

Trama: Amanda è una ragazza particolare che desidera solamente non essere più sola. Per questo insisterà diventando finalmente amica di Viola. Ma non sempre l’amicizia è come ce l’aspettiamo.


Carolina Cavalli deve avere una passione per Wes Anderson. E anche per Paolo Sorrentino, che di influenza deve averne avuta, visto che la regista e sceneggiatrice riserva all’autore un ringraziamento speciale alla fine della sua opera prima Amanda. C’è infatti del surreale nel racconto di questa protagonista fuori dal senso comune, lei così come nel resto dei personaggi che le gravitano attorno. Ma sono anche tantissimi altri gli ascendenti che l’esordio cinematografico esprime al proprio interno. C’è un senso estetico preciso e decoroso, c’è l’aria scanzonata e sospesa delle commediole e del panorama d’autore francese, mentre nell’ambientazione, nell’immobilità del tempo e dei luoghi e nella stramberia dei suoi personaggi c’è anche una nota di quel cinema greco che del grottesco, soprattutto contemporaneo, ha fatto una propria cifra stilistica.

Nella recensione di Amanda, film presentato al Festival di Venezia 2022 nella sezione Orizzonti Extra, vediamo perciò come la pellicola sia una opera derivativa, figlia di tante altre o, in alcuni casi, sorella minore. Proprio come la sua protagonista.

La trama di Amanda: piacere di conoscerti

Benedetta Porcaroli in Amanda

Amanda è la secondogenita di una famiglia borghese, di cui forse l’unica “normale” è una sorella maggiore comunque abbastanza esaurita, ma che cerca di tenere la protagonista con i piedi per terra. Amanda, però, non si trattiene dal voler volare. O dal rubare un cavallo o partecipare a rave mai stati così noiosi o privi di qualsivoglia trasgressività. Perché in verità anche lei, Amanda, alla fine non è poi così diversa da chiunque altro. Anche lei non si sente capita dai propri genitori, non desidera altro se non entrare in contatto con qualcuno. Sogna solamente di poter avere un’amica e poter partecipare alla festa di quello che spera di poter definire (anzi, lo fa senza remore) il suo ragazzo.

Un’outsider bene inserita nell’immaginario di tanti altri outsiders. Un’opera, che pur originale nel panorama italiano lo è comunque meno in un’ottica internazionale, che di adolescenti frustrati e dai contorni improbabili ne ha visti già a bizzeffe, chi più e chi meno riusciti. Eppure, nonostante delle suggestioni così marcate e una protagonista prevedibile nella sua ricercata imprevedibilità, la pellicola ha una sincerità artistica che si respira nel tratto della sua scrittura e riverbera nella messinscena adeguata e accattivante.

Una protagonista del cinema indie

Giovanna Mezzogiorno in Amanda

Tante peculiarità che la avvicinano a molti personaggi a lei similari di pellicole indie europee e americane, ma assieme unica a suo modo. Arrogante e desiderosa d’affetto, alla ricerca spasmodica di sentirsi viva pur essendo a proprio modo attratta da un desiderio di morte. Un personaggio da fumetto con il suo abbigliamento sempre uguale, che cerca di abbandonare per una frazione di secondo, ma che torna come un’armatura per affrontare le altrettante assurdità che colorano la sua vita.

Benedetta Porcaroli e la sua ottima prova attoriale

Scena di Amanda

A darle corpo in questa dimensione irreale pur legata a sentimenti e bisogni umani, a muoverla nel mondo – il suo mondo – tra interazioni e riflessioni con e su se stessa, c’è una Benedetta Porcaroli nella sua miglior prova d’attrice finora, grazie sicuramente alla direzione chiara e precisa della regista Cavalli. L’intonazione è azzeccata, la fisicità è quella adatta; tutto sembra abbinarsi alla fisionomia di un’interprete che vuole rendere autentica Amanda in quell’insieme di situazioni astratte, dandole corpo attraverso le parole, le espressioni e i gesti della ragazza.

Un confine labilissimo in cui Porcaroli si trasforma gradualmente nella sua protagonista facendoci vedere a un certo punto solo il personaggio. La sua aurea, il suo nonsense che pur nella finzione la rendono vera, facendolo di riflesso col resto del film.

I risultati raggiunti da Amanda

Benedetta Porcaroli in Amanda

Le ingenuità sono evidenti e il suo voler essere un unicum in quanto storia, personaggi e location è solo un falso tentativo, visto che il risultato finale assomiglia a quello di tanti, ma non per questo Amanda non dimostra di essere un lavoro compiuto e gratificante, anche e soprattutto per la visione dello spettatore.
Un’opera che pur nella convenzione della stramberia ha comunque qualcosa di personale, dato con trasporto e generosità al pubblico.

Conclusioni

7.0 Surreale

Amanda, l'esordio Carolina Cavalli con Benedetta Porcaroli, è una commedia sulla ricerca dell'amicizia con una protagonista tutta particolare. Un personaggio che sembra uscito da tante altre operazioni cinematografiche indie, ma che riesce a mantenere una propria originalità e spontaneità.

  • Voto CinemaSerietv 7
  • Voto utenti (1 voti) 7.5
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