Il film: Catherine Called Birdy, 2022. Regia di: Lena Dunham Cast: Bella Ramsey, Andrew Scott, Billie Piper Durata: 108 minuti. Dove lo abbiamo visto: su Prime Video, in lingua originale.
Trama: Una giovane e vivace quattordicenne di nome Catherine deve fare i conti con il padre, Lordo Rollo, che preferisce organizzare un matrimonio combinato anziché permetterle di partire per le Crociate, come lei desidera.
Arriva su Amazon Prime Video il nuovo film di Lena Dunham, autrice e regista poliedrica e instancabile che, dopo la recente, quasi unanime e bruciante delusione di Sharp Stick, sembra aver ritrovato un felice equilibrio tra la forza dei temi cari al suo cuore e la grazia e la leggerezza dei suoi momenti più ispirati, come cercheremo di raccontarvi in questa recensione di Catherine Called Birdy.
Tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi Karen Cushman, che aveva regalato una ventata di gioiosa ribellione a una pletora di ragazzine degli anni ’90, il film di Dunham è una commedia di ambientazione medievale che parla con convinzione e e brio anche alle adolescenti di oggi.
La trama: non è un’epoca per donne
Rispetto alle ragazze del Medio Evo, sia le teenager degli anni 90 che quelle del ventunesimo secolo hanno di fronte a sé certamente più opzioni, in materia di istruzione, di carriera o di opportunità matrimoniali. È difficile immaginare un momento storico più buio per le donne, costrette a obbedire e a servire un uomo, il padre, il fratello, in seguito lo sposo; condannate al logorio di una gravidanza dopo l’altra e allo strazio di veder morire buona parte dei figli in fasce, e costantemente esposte al rischio di morire di parto.
Una prospettiva fosca per la quattordicenne Catherine, detta Birdy, che vorrebbe partire per le Crociate come il suo affascinante zio George e che invece scopre che suo padre, il simpatico ma un po’ vizioso Lord Rollo, progetta di darla molto presto in sposa a un danaroso pretendente che possa aiutarlo a riordinare le sue malmesse finanze e la rovina in cui versa la proprietà di Stonebridge Manor.
Lyanna Mormont is in da house
La nostra giovane eroina è così chiamata a rinunciare alla sua scatenata vita all’aria aperta, alle alleanze poco consone col pastore e la mugnaia, alle avventure geograficamente limitate, ma indispensabili ala sua curiosità e alla sua vivacità, per salvare la famiglia dal dissesto economico causato da suo padre. Le viene chiesto di rinunciare a Birdy per diventare Lady Catherine, e non ne vuole sapere. La sua ribellione è indefessa, il suo spirito non si piega di fronte a busse e minacce, e le trovate messe in atto per allontanare la sequela di ricchi e sgradevoli pretendenti sono irresistibili ed esilaranti.
Per dare un volto e un corpo a questo spirito incandescente, Lena Dunham ha nel suo angolo una fanciulla speciale almeno quanto Birdy: Bella Ramsay, ovvero l’ indimenticabile Lyanna Mormont de Il trono di spade. Se nei panni del minuscolo e bellicoso capo della casata di Isola dell’Orso Ramsay ci aveva sbalordito per grinta ed energia, qui ha tutto il film per sé e non si lascia sfuggire l’occasione di mostrare una gamma di emozioni, gesti e nuance degna di un’attrice consumata. Basta infatti la sua brillante presenza scenica a rendere il film più che piacevole: dove il materiale narrativo si fa un pelo più debole e la scrittura meno originale e scoppiettante, basta uno sguardo, una linguaccia e Birdy ci rimette in gabbia.
Il Medio Evo è dietro l’angolo
Se Ramsey tiene sulle spalle il film con incredibile maturità e innegabile bravura, la sua performance vive anche delle brillanti interazioni con il cast di contorno, guidato da “papà” Andrew Scott, che dopo il Moriarty di Sherlock e il sacerdote sexy di Fleabag ha per le mani un altro ruolo spigoloso che affronta e plasma e capovolge con la maestria e il fascino che gli conosciamo. Non tutti i personaggi minori sono altrettanto ben sviluppati e il film si sfilaccia un po’ nei momenti in cui non riesce a dare loro una collocazione significativa nel percorso di Birdy, ma per i fan de Il Trono di Spade – come chi scrive – c’è l’ulteriore divertimento di scovare altri tre interpreti dello show di HBO al fianco di Bella Ramsey (Nina Gold al casting è sempre una sicurezza).
Per tutti, invece, c’è un messaggio molto attuale e molto prezioso: non arrendiamoci mai, non perdiamo la fede in chi siamo e in coloro che amiamo e non molliamo le nostre conquiste di un millimetro: il Medio Evo è dietro l’angolo e le forze oscure della società che si rivolge contro sé stessa non si fermano di fronte a nulla per arrestare il volo delle fanciulle con le ali.
La recensione in breve
Catherine Called Birdy è una commedia piacevole e intelligente che dispiega le sbalorditive qualità della giovane Bella Ramsey e regala un po' di fiducia e di energia alle ragazze del ventunesimo secolo.
- Voto CinemaSerieTv