Il film: Cena con delitto – Knives Out, 2019. Regia: Rian Johnson. Cast: Ana de Armas, Daniel Craig, Chris Evans, Toni Colette, Christopher Plummer, Katherine Langford, Lakeith Stanfield, Jamie Lee Curtis, Don Johnson, Joseph Gordon-Levitt. Genere: Giallo, commedia. Durata: 130 minuti. Dove l’abbiamo visto: Al cinema.
Trama: Le circostanze della morte dello scrittore di romanzi gialli Harlan Thrombey sono misteriose, ma c’è una cosa che il rinomato detective Benoit Blanc sa con certezza: tutti i membri della disfunzionale famiglia Thrombey sono sospettati e Blanc dovrà setacciare una rete di bugie e depistaggi per scoprire la verità.
Rian Johnson ci ha messi in guardia fin dall’inizio di Cena con delitto – Knives Out, quando viene inquadrata la scritta su una tazza che recita: “My house, my rules“. Certo, questo è un primo indizio della trama poliziesca che si dispiegherà, ma esplicita anche in maniera molto lucida l’intenzione del regista. Se non vi piacciono le regole del genere che si appresta a riscrivere, non giocate. Così, il regista di Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017) e Looper (2012) ci apre la porta d’ingresso alla sua personalissima idea di whodunit che, come vedremo nella nostra recensione di Cena con delitto – Knives Out non è adatto ai puristi del genere o a chi alza il sopracciglio quando si cerca di rielaborare codici cinematografici ritenuti intoccabili, ma a chi è pronto a imbattersi in una satira socio-politica in cui siamo tutti possibili sospettati.
La trama: un morto in famiglia
Preparatevi a immergervi in un murder mystery in cui ogni regola del gioco viene completamente ribaltata: Cena con delitto – Knives Out, non si limita soltanto a catturare l’assassino, la sua narrazione offre molto di più. Siamo infatti di fronte a un ritratto socio-politico degli Stati Uniti del 2019, in cui i più astuti colpevoli in circolazione sono il privilegio di classe e l’avidità.
In occasione del suo 85° compleanno, il leggendario scrittore di romanzi gialli Harlan Thrombey (Christopher Plummer) ha riunito la famiglia nella sua tenuta di campagna per festeggiare tutti assieme. Tuttavia, la mattina seguente, la governante scopre che Harlan si è suicidato tagliandosi la gola. Ma come si può essere sicuri che si tratti veramente di suicidio? Le indagini attorno a queste circostanze misteriose vengono condotte da due poliziotti (Lakeith Stanfield e Noah Segan) e da un famoso detective privato, Benoit Blanc (Daniel Craig), ingaggiato da un misterioso cliente non identificato. I tre hanno riunito l’intera famiglia – interpretata da un cast all-star, Jamie Lee Curtis, Don Johnson, Michael Shannon, Toni Collette e Chris Evans – e Marta Cabrera (Ana de Armas), l’infermiera latina che ha fornito assistenza domiciliare ad Harlan e con cui l’anziano ha stretto una dolce amicizia. Così, gli interrogatori si susseguono sotto gli occhi attenti dei numerosi ritratti, statue, sculture in legno e statuette della villa: è il vecchio maniero l’unico a conoscere veramente il cattivo sangue che scorre tra ogni membro della famiglia.
La sceneggiatura: un rompicapo lucidissimo
Cena con delitto – Knives Out è stata una delle più piacevoli sorprese viste al cinema nel 2019. Armato di indubbio ingegno narrativo e di astuzia dietro la macchina da presa, Rian Johnson è riuscito con questo film a dare forma a un nuovo universo cinematografico, in cui l’invenzione e la curiosità sono le chiavi d’accesso. Il film parte come una contorta partita a Cluedo, sulla stregua di tanti altri esempi del genere poliziesco, ma ci rendiamo presto conto che ne sovvertirà i pilastri fondamentali. Il ritmo incalzante in cui gli eventi si susseguono mette gli spettatori di fronte a una modalità di indagine inedita, in cui gli indizi ci vengono forniti a volte in maniera complice, altri secondo schemi più maliziosi: passiamo dall’essere invitati a far parte del bizzarro piano che alimenta la trama del film a frangenti in cui rimaniamo confusi tanto quanto gli stessi personaggi.
La sceneggiatura di Johnson – che è entrata nella rosa dei candidati all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 2020 – costruisce un gioco narrativo che funziona a meraviglia. Partiamo dai personaggi, la cui caratterizzazione è semplicemente brillante, a metà tra la parodia e la più riconoscibile miseria umana. Un insieme di frustrazioni, ego, bugie e sotterfugi rende ogni posizione della famiglia Thrombey specchio dell’America dell’era Trump. Questo nucleo ha una propria identità visiva – rappresentata egregiamente dal reparto costumi – ed è incastonato all’interno della scenografia del film, barocca, ricca di dettagli preziosi, specialmente una scultura di vitale importanza all’interno della trama e che incornicia la presentazione di ogni personaggio, assurgendo quasi a stemma di una casata medievale.
Lunga vita a Daniel Craig, benvenuta Ana de Armas
Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza un cast in stato di grazia: tutti hanno i loro momenti di gloria in un cast che rasenta la coralità. Ma, senza dubbio, le due performance che spiccano maggiormente sono quelle di Ana de Armas e Daniel Craig. La giovane attrice è riuscita proprio grazie a Cena con delitto – Knives Out a farsi strada a Hollywood. De Armas ci regala una performance stratificata, in cui ogni sfumatura caratteriale del suo personaggio ha una controparte espressiva accuratissima; riesce a sorreggere il lato comico della pièce e contemporaneamente a difendere il lato più drammatico degli eventi, guidata da un forte senso di moralità, che contrasta con il pool di piranha che deve fronteggiare. Craig, dal canto suo, è impeccabile nella sua reinterpretazione del classico detective alla Poirot, un investigatore molto più pacato e – perché no – divertito dalle circostanze in cui si trova, poiché ha ben chiara la differenza tra legge e giustizia e come la schiera di sospettati si rapporta a questi concetti. Unendo eleganza e divertimento, non vediamo l’ora di poter rivedere il suo Benoit Blanc in Glass Onion – A Knives Out Mystery, sequel di Cena con delitto – Knives Out.
Il vero mistero di Cena con delitto – Knives Out
Rian Johnson si appropria di uno degli assunti inviolabili del detective di Edgar Allan Poe, Auguste Dupin: l’idea che il vero mistero è (quasi) sempre in bella vista e che l’evidenza si nasconda proprio davanti ai nostri occhi. L’indagine proposta da Cena con delitto – Knives Out non è tanto quella poliziesca, quanto un’indagine di codice linguistico: è possibile trasferire le dinamiche del murder mystery allo studio sociologico? La risposta è certamente sì, senza mai dimenticarsi che il cinema è – soprattutto – divertimento, che la commedia può fare più paura di un horror e che non c’è mistero più intrigante del comportamento umano.
La recensione in breve
Con una sceneggiatura brillante e un cast all-star in stato di grazia, Rian Johnson ha riscritto la formula del murder mystery e consolidato la sua poetica autoriale: serve l'igegno registico - ma anche quello spettatoriale - per costruire un ottimo prodotto d'intrattenimento.
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Voto CinemaSerieTv