• Home
  • Cinema
    • News
    • Recensioni
    • Ultime uscite al cinema
    • Prossimamente al cinema
  • Serie
    • News
    • Recensioni
    • Serie TV in uscita
  • TV
    • News
    • Recensioni
  • Streaming
    • Apple TV+
      • Ultime uscite su Apple TV+
      • Prossime uscite su Apple TV+
    • Disney+
      • Ultime uscite su Disney+
      • Prossime uscite su Disney+
    • Netflix
      • Ultime uscite su Netflix
      • Prossime uscite su Netflix
    • NOW
      • Ultime uscite su NOW
      • Prossime uscite su NOW
    • Prime Video
      • Ultime uscite su Prime Video
      • Prossime uscite su Prime Video
  • Personaggi
Facebook Instagram YouTube TikTok
CinemaSerieTV.it
Facebook Instagram YouTube TikTok Twitter Twitch
  • Home
  • Cinema
    • News
    • Recensioni
    • Ultime uscite al cinema
    • Prossimamente al cinema
  • Serie
    • News
    • Recensioni
    • Serie TV in uscita
  • TV
    • News
    • Recensioni
  • Streaming
    • Apple TV+
      • Ultime uscite su Apple TV+
      • Prossime uscite su Apple TV+
    • Disney+
      • Ultime uscite su Disney+
      • Prossime uscite su Disney+
    • Netflix
      • Ultime uscite su Netflix
      • Prossime uscite su Netflix
    • NOW
      • Ultime uscite su NOW
      • Prossime uscite su NOW
    • Prime Video
      • Ultime uscite su Prime Video
      • Prossime uscite su Prime Video
  • Personaggi
CinemaSerieTV.it
Home » Film » Recensioni film » Creed III, la recensione del film di e con Michael B. Jordan

Creed III, la recensione del film di e con Michael B. Jordan

La recensione di Creed III: è il terzo film della saga spin-off di Rocky, che vede Michael B. Jordan nel ruolo del figlio di Apollo Creed.
Maurizio ErmisinoDi Maurizio Ermisino2 Marzo 20236 min lettura
Facebook Twitter WhatsApp Telegram LinkedIn Email Pinterest
Creed III
Condividi
Facebook Twitter WhatsApp Email LinkedIn Telegram Pinterest

Il film: Creed III, 2023. Regia: Michael B. Jordan.
Cast: Michael B. Jordan, Tessa Thompson. Genere: Drammatico, epica sportiva. Durata: 117 minuti.
Dove l’abbiamo visto: Al cinema, in anteprima.

Trama: Adonis, dopo una brillante carriera, è ormai in pensione, si gode la famiglia e alleva nuovi talenti della boxe. Ma il suo passato è destinato a ritornare: Damian, un suo vecchio amico, si rifà vivo dopo aver scontato una lunga pena in prigione.


Los Angeles, 2002. Un giovane Adonis Creed scappa di casa nella notte, per andare ad assistere a un incontro di boxe, dove gareggia Damian, il suo amico fraterno. Dame vince, sogna le Olimpiadi e il professionismo, e Adonis sogna con lui. Ma, tornando da quel match, incontrano qualcuno. È così, con un salto nel passato, che inizia Creed III, al cinema da giovedì 2 marzo distribuito da Warner Bros. Pictures, terzo film della saga spin-off di Rocky, che vede ancora Michael B. Jordan nei panni di Adonis, il figlio di Apollo Creed, e per la prima volta vede anche l’attore anche nel ruolo di regista. Ma Creed III è anche la prima volta senza Sylvester Stallone sullo schermo. E Sly, lo ammettiamo, ci manca molto. Come vi spieghiamo nella recensione di Creed III, siamo di fronte a un film a suo modo paradossale: nel momento in cui rinuncia a Sylvester Stallone e al personaggio di Rocky, saccheggia a piene mani dalle trame dei film storici della saga di Balboa. Oltre a proporre una morale sinceramente molto discutibile.

La trama: Adonis Creed, il passato è destinato a ritornare

Creed III, una scena

Dopo il prologo, ritroviamo Adonis Creed (Michael B. Jordan) 15 anni dopo, su un ring, in Sud Africa. Sta per combattere il suo ultimo incontro, prima di ritirarsi, e per vincere la cintura di campione del mondo. Così arriviamo ai giorni nostri: Adonis, dopo una brillante carriera, è ormai in “pensione”, si gode la famiglia e alleva nuovi talenti della boxe. Ma il suo passato è destinato a ritornare: Damian (Jonathan Majors), il suo vecchio amico, si rifà vivo dopo aver scontato una lunga pena in prigione. Vuole recuperare il tempo perduto, è ansioso di dimostrare che merita di salire sul ring. Inizia a fare lo sparring partner. Ma lui vuole competere per il titolo mondiale. Dal nulla a giocarsi il mondo: proprio come fece Rocky con Apollo tanti anni fa.

Creed III saccheggia abbondantemente i vari film di Rocky

Creed III, una scena

Come dicevamo, Creed III saccheggia abbondantemente topoi narrativi e schemi dai vari film di Rocky. Se il campione ritirato a vita privata, ricco e imborghesito, è stato più volte il punto di partenza di alcuni film di Rocky (Rocky III e Rocky IV, ad esempio), il campione che, smesso di combattere, prende sotto la sua ala protettiva un giovane talento è la storia di Rocky V (oltre che del primo Creed). E il ritorno al combattimento del campione dopo il ritiro, pungolato dall’orgoglio ferito e dal senso di vendetta, è la storia di Rocky IV. E ancora, la parabola di Damian, catapultato dall’anonimato a giocarsi il titolo, è dichiaratamente ed esplicitamente presa dal primo Rocky. Ora, è chiaro che Creed è uno spin-off di Rocky (ma anche, se volete, un requel o legacy sequel della saga) ed è normale che riporti in scena i temi di quei film, che viva in quel mondo. Ma qui ci sembra di assistere a una riproposizione fredda e schematica di cose già viste, che denota una mancanza di ispirazione e di fantasia. E così dai vecchi film Creed 3 riprende anche dei marchi di fabbrica visivi. L’allenamento di Adonis prima della sfida finale è, come nei classici di Rocky, ancora una volta essenziale, primitivo, duro, a contatto con la povertà e con la natura.

La morale del film è discutibile

Creed III, una scena

Ma a non convincere è anche la morale del film, che è davvero discutibile. Parte del film si concentra infatti sul rapporto tra Adonis, la moglie Bianca (Tessa Thompson) e la figlia. I genitori temono che la figlia usi la violenza per risolvere i problemi a scuola. Così i genitori provano a insegnarle a non ricorrere ai pugni. Ma poi pensano bene di portarla a un incontro di boxe, per accorgersi che, per una bambina, è uno spettacolo troppo violento. Bianca, mentre parla con Adonis, gli dice che lui non deve sentirsi in colpa per aver abbandonato l’amico Damian, che si è fatto 20 anni di galera al posto suo. E, come se non bastasse, gli dice che se l’unico modo per risolvere i problemi con il suo passato e il suo ex amico sia fare a pugni, lo faccia pure. Che sia un incontro per il titolo poco cambia. Certo, il mondo in cui si muove Creed è quello della boxe, un mondo di sensazioni forti, di reazioni di pancia. Ma è anche vero che siamo in un’era dove le cose sono più sfumate. Ma, al di là di queste considerazioni, vedere la storia di questo povero ragazzo che, dopo essersi fatto anni di galera al posto di un altro, viene dipinto come il cattivo, e preso anche a mazzate, beh, ci ha messo una certa tristezza. È forse la prima volta che non si parteggia per il protagonista perché è nel giusto come facevamo con Rocky e come abbiamo fatto con Adonis Creed nei primi due film.

La storia è anche poco credibile

Ma, se ci pensiamo, oltre che sbagliata, la storia è anche poco credibile. Perché, onestamente, un ragazzo di 40 anni, che ne ha passati 20 in galera, una volta uscito, non può, anche con allenamenti duri e con la cattiveria che lo contraddistingue, essere pronto per giocarsi un mondiale. È vero, anche Rocky arrivò a farlo partendo dal nulla. Ma era comunque un pugile che, pur non essendo un professionista, si allenava e combatteva con costanza. E poi, se ricordate, nel primo incontro con Apollo Creed il gap si sentiva tutto. E per lo “stallone italiano” quel match fu una vera sofferenza. Qui Damian arriva dal nulla e, di colpo, sembra Mike Tyson.

Una regia non all’altezza

Creed III, una scena

Infine, a non convincere del tutto è anche la regia dell’esordiente Michael B. Jordan. Certo, Jordan, dietro la macchina da presa, ha qualche intuizione interessante: come quella di usare il ralenti, a lentezza esasperata, per far risaltare la capacità del suo Creed di leggere in anticipo le mosse del rivale, un po’ come faceva Guy Ritchie nel suo Sherlock Holmes per trasferire in immagini le doti di deduzione del suo protagonista. Piace di meno, invece, quella scelta, nello scontro finale, di astrarre i due pugili dalla cornice reale, quella del ring con il pubblico, e di farli combattere in una sorta di ring metafisico, come dei in un Walhalla, risolvendo così il problema dell’ellissi narrativa tra i primi round e l’ultimo, di solito creata con lo scorrere dei cartelli con il numero delle riprese. Idea originale, ma che tradisce un po’ lo spirito dei film di Rocky, un pugile che ha sempre vissuto nel contatto con il pubblico una delle sue ragioni di vita. Ecco, il problema di Creed III è proprio questo: ci manca Rocky in carne ed ossa. Ma, ancora di più, è il suo spirito a mancare.

La recensione in breve

5.0 Discutibile

Come vi abbiamo spiegato nella recensione di Creed III, siamo di fronte a un film a suo modo paradossale: nel momento in cui rinuncia a Sylvester Stallone e al personaggio di Rocky, saccheggia a piene mani dalle trame dei film storici della saga di Balboa. Oltre a proporre una morale sinceramente molto discutibile.

  • Voto CinemaSerieTv 5.0
  • Voto utenti (0 voti) 0
In primo piano
Facebook Instagram YouTube TikTok Twitter Twitch
  • Home
  • Chi siamo
  • Contattaci
  • Disclaimer
  • Cookie Policy
  • Preferenze Privacy
  • Privacy Policy
© 2023 CinemaSerieTV.it proprietà di Digital Dreams S.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected]

Digita qui sopra e premi Enter per cercare. Premi Esc per annullare.