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Home » Film » Recensioni film » Elena lo sa, la recensione del film drammatico su Netflix

Elena lo sa, la recensione del film drammatico su Netflix

La recensione di Elena lo sa, pellicola drammatica Netflix basata sull'omonimo bestseller dell'autrice argentina Claudia Piñeiro.
Sofia BiaginiDi Sofia Biagini24 Novembre 2023
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Il film: Elena lo sa, 2023. Regia: Anahí Berneri. Cast: Mercedes Morán, Érica Rivas, Miranda de la Serna. Genere: Drammatico. Durata: 100 minuti. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.

Trama: Mentre la sua malattia progredisce velocemente, un’anziana donna affetta da Parkinson conduce un’indagine senza tregua per trovare i responsabili dell’atroce morte della figlia.


Basato sul bestseller omonimo della scrittrice argentina Claudia Piñeiro, Elena lo sa è il doloroso racconto di una donna gravemente malata di Parkinson che sfida le autorità – e il suo stesso corpo – per scoprire la verità sulla scomparsa della figlia Rita, la cui morte è stata archiviata come suicidio. Una ricerca che condurrà la protagonista in un faticoso cammino – per le strade di Buenos Aires e attraverso i suoi ricordi di madre – di accettazione e comprensione, con l’unico scopo di dare volto all’assassino di Rita.

Ma, come vedremo nella nostra recensione di Elena lo sa, la donna si ritroverà di fronte a ben altre verità. La pellicola diretta da Anahí Berneri è sì la storia di una madre che vuole ottenere giustizia per la propria figlia, ma è soprattutto un viaggio all’interno della malattia, che mostra, con durezza e lucidità, cosa significhi essere un paziente affetto da Parkinson. Spingendo lo spettatore alla riflessione e all’introspezione.

La trama: contro tutti e tutto

Una scena di Elena lo sa

Quando la figlia Rita (Érica Rivas), che le fa da badante, viene trovata morta nel campanile della chiesa che frequentava, Elena (Mercedes Morán), un’anziana donna affetta da una grave forma di Parkinson, si rivolge alla polizia, determinata a scoprire chi abbia compiuto un tale gesto. Nonostante le sue convinzioni, però, il caso viene archiviato come suicidio; Elena decide così di trovare da sola la verità, intraprendendo un lungo e faticoso viaggio attraverso la periferia di Buenos Aires mentre gestisce coraggiosamente i sintomi della malattia che avanza sempre di più. Sarà però grazie ai suoi ricordi di madre che la donna riuscirà ad aggiungere man mano tutti i tasselli necessari per comporre il quadro della morte di Rita, per cercare di dare finalmente un volto all’assassino di sua figlia.

Un ultimo atto di sfida

Una scena di Elena lo sa

Elena viene presentata come una sorta di eroina irriverente e anticonvenzionale, che non tiene in alcuna considerazione le istituzioni, come la polizia e la Chiesa, e crede di conoscere sua figlia più di chiunque altro, nonostante i numerosi flashback mostrino che il rapporto tre le due donne fosse tutt’altro che idilliaco. Convinta di essere depositaria della verità – ovvero del fatto che Rita non si sia suicidata – Elena si oppone con tutte le sue forze (quelle che le rimangono) all’archiviazione del caso, decidendo di lanciare una sfida, forse l’ultimo atto di sfida viste le sue precarie condizioni di salute. Lo fa andando contro tutti coloro che non le hanno creduto o, peggio, hanno deliberatamente deciso di ignorarla. Ma anche tenendo testa al proprio corpo, sempre più restio ad obbedire ai suoi comandi e capace di tradirla da un momento all’altro. Così, dalla sua prospettiva del tutto insolita – il Parkinson la costringe infatti a camminare ricurva su se stessa impedendole di guardare in faccia le persone – Elena intraprende il suo percorso di scoperta e comprensione, che la condurrà verso luoghi inaspettati.

Il tema della malattia

Una scena di Elena lo sa

Per quanto la narrazione sembri inizialmente ruotare attorno alla morte di Rita, è la malattia il tema centrale della pellicola, sempre sullo sfondo – eppure così ingombrante – della continua e solitaria ricerca della verità da parte di Elena. Il tempo, nel film diretto da Anahí Berneri, è scandito dall’assunzione delle medicine che concedono alla protagonista qualche ora di tregua prima di ricadere nel baratro; un abisso fatto di dolore fisico e gesti quotidiani che sembrano sempre più difficili. Ma anche dello sguardo della gente, che si posa pietoso sulla donna ma che, allo stesso tempo, desidera solo respingerla, cercando velocemente qualcos’altro da guardare. Il Parkinson sembra fare paura a tutti tranne a Elena, la cui unica angoscia è quella che non venga fatta giustizia per Rita.

Elena lo sa?

Una scena di Elena lo sa

Elena lo sa? Non è facile rispondere a questa domanda. Sicuramente pensa- o sarebbe meglio dire mostra agli altri – di sapere la verità dietro alla morte di Rita. Ma cosa glielo fa credere? In primo luogo il fatto di essere sua madre, una madre convinta che il solo ruolo genitoriale le conferisca la conoscenza assoluta di tutto ciò che riguarda la figlia, dalle sue emozioni più intime all’universo che le gravita intorno. In secondo luogo la consapevolezza di vivere all’interno di una società patriarcale che uccide le sue donne, spesso davanti all’inerzia delle forze dell’ordine. Infine, Elena sa che sua figlia non avrebbe mai voluto morire, proprio come lei che, nonostante la malattia continui a sottrarle pezzi di se stessa, tutto ciò che desidera è continuare a vivere.

Ovviamente non vogliamo farvi alcuno spoiler sull’epilogo della storia, basti sapere che la pellicola più volte cerca di mettere lo spettatore su strade differenti, spingendolo alla riflessione, all’introspezione e, in un certo senso, a scoprire da solo chi o cosa abbia ucciso Rita. Sì perché un’assassino c’è, ma quello che non conosciamo è il suo volto; almeno fino a quando non troviamo il coraggio di guardarlo in faccia.

La recensione in breve

7.5 Doloroso

Elena lo sa è sì la storia di una madre che vuole ottenere giustizia per la propria figlia, ma è soprattutto un viaggio all'interno della malattia, che mostra, con durezza e lucidità, cosa significhi essere un paziente affetto da Parkinson. Spingendo lo spettatore alla riflessione e all'introspezione.

  • Voto CinemaSerieTV 7.5
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