Il film: Fancy Dance, 2024. Regia: Erica Tremblay. Cast: Lily Gladstone, Isabel Deroy-Olson, Ryan Begay, Crystle Lightning, Audrey Wasilewski, Shea Whigham. Genere: Drammatico. Durata: 92 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Apple Tv+, in lingua originale.
Trama: Dalla scomparsa della sorella, Jax (Lily Gladstone) si prende cura della nipote Roki (Isabel Deroy-Olson) che sopravvive nella riserva Seneca-Cayuga in Oklahoma. Ogni minuto libero è dedicato alla ricerca della sorella scomparsa, mentre aiuta Roki a prepararsi per un imminente powwow. Rischiando di perdere la custodia del nonno di Roki, Frank (Shea Whigham), i due si mettono in viaggio e setacciano la campagna per trovare la madre di Roki in tempo per la riunione. Quella che inizia come una ricerca si trasforma gradualmente in un’indagine molto più profonda sulle complessità e le contraddizioni delle donne indigene che navigano in un mondo colonizzato alla mercé di un sistema giudiziario fallimentare.
A chi è consigliato? A chi vuole immergersi in un film piccolo ma dalla grande forza espositiva, su una realtà ancora oggi poco trattata nell’audiovisivo e con una magnifica attrice protagonista.
Lily Gladstone è entrata nella storia diventando la prima donna nativa americana (ha origini Blackfeet e Nimíipuu) a ricevere una nomination all’Oscar per la sua interpretazione in “Killers of the Flower Moon”, il film di Martin Scorsese basato sulla storia vera degli omicidi dei nativi americani Osage. Mentre girava il film di Scorsese, era impegnata anche nelle riprese di Fancy Dance, un film di finzione che condivide con il film di Scorsese il tema degli omicidi e delle sparizioni di membri della comunità indigena, crisi che persiste ancora oggi. Ora, il primo lungometraggio di finzione della regista Erica Tremblay, presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2023 è disponibile su Apple Tv+. Come vedremo nella nostra recensione di Fancy Dance, Lily Gladstone continua a svelare il mondo degli Indiani d’America con grande sensibilità, in questo viaggio di scoperta personale e collettiva attraverso le tradizioni dei popoli nativi del Nord America.
Fancy Dance: e ora dove andiamo?

Fancy Dance racconta la storia di Jax (Lily Gladstone), trentenne queer con un passato di tossicodipendenza incaricata di presendersi cura della nipote Roki (Isabel Deroy-Olson) dalla scomparsa della sorella Tawi (Hauli Gray) , con la quale vive nella riserva Seneca-Cayuga in Oklahoma. Ogni minuto libero è dedicato all’instancabile ricerca di questa, scomparsa quindici giorni fa, mentre Roki si prepara per il powwow, una gara di canti e balli degli indiani d’America in cui lei e sua madre sono le campionesse in carica. Tuttavia, il rischio di perdere la custodia di Roki a favore di suo padre, Frank (Shea Whigham), spinge Jax a prendere una decisione disperata: intraprendere un viaggio in auto per trovare la madre di Roki prima del powwow.
Fancy Dance è una celebrazione della cultura nativa americana contemporanea, dall’uso di una lingua in via di estinzione, la lingua Cayuga, di cui si stima siano rimasti meno di 20 parlanti al mondo, al powwow. Un film che mette anche in evidenza – anche se con qualche lacuna nello sviluppo e nella profondità – l’inadempienza delle forze dell’ordine nella gestione dei casi di donne indigene scomparse. Un fenomeno diffuso, quello delle Missing and Murdered Indigenous Women (MMIW), che sottolinea l’allarmante crisi nazionale che questa comunità deve ancora affrontare.
Una danza cerimoniale che unisce passato e presente

Con il suo ritmo calmo e quasi meditativo, Fancy Dance assume le sembianze di un road movie che mescola dramma e thriller, ma che trova la sua forza emotiva – e funziona molto meglio – quando propende per il dramma. Un dramma che è sostenuto dalle interpretazioni sentite ed emotive di Lily Gladstone e Deroy-Olson, quest’ultima al suo debutto nel cinema. La chimica tra le due attrici è palpabile e cattura perfettamente il buon rapporto tra zia e una nipotina che si sta avviando verso la maturità.
Il film – che ha molti dialoghi in lingua Cayuga e annovera tra i produttori la stessa Gladstone e Forest Whitaker – si svolge nei bar notturni, nei bassifondi dove abbondano l’alcol e il consumo di droghe pesanti, con le donne protagoniste che cercano di sopravvivere in un contesto dominato dalla violenza razzista e sessista, con i lavoratori del petrolio, per lo più bianchi, che spesso hanno rapporti abusivi con le donne delle popolazioni native. Tremblay racconta i rapporti umani e l’empatia di questi personaggi femminili che devono cercare e trovare la propria strada in contesti tanto sordidi quanto privi di opportunità e, in molti casi, anche di giustizia.
Quello di Fancy Dance è viaggio alla scoperta delle luminose tradizioni degli Indiani d’America, come i powwows, le loro danze sacre, o il rituale del primo sovrano; ma anche la triste scoperta di come tutto questo continui a essere una scusa per metterli all’angolo in una società che non li guarda… o non li ha guardati. Grazie a Lily Gladstone e ai film con la sensibilità di Fancy Dance, forse stiamo iniziando a farlo come dovremmo.
La recensione in breve
Fancy Dance non solo dimostra l'importanza della rappresentazione di voci e storie diversificate al cinema, ma invita a lasciarci alle spalle l'indifferenza e ad aprire gli occhi sui problemi che affliggono le comunità indigene negli Stati Uniti.
Pro
- Lily Gladstone offre un'altra performance disarmante
- Isabel Deroy-Olson è una scoperta assoluta
Contro
- A volte scivola nell'eccesso melodrammatico
- Voto CinemaSerieTv