Il film: Fatale – doppio inganno, 2020. Regia: Deon Taylor. Cast: Michael Ealy, Hilary Swank, Mike Colter, Damaris Lewis, Geoffrey Owens, Tyrin Turner. Genere: Supense, thriller. Durata: 102 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Durante un viaggio a Las Vegas, Derrick incontra una donna di nome Valerie Quinlan e i due intraprendono una breve relazione. Tornato a casa, un criminale irrompe nell’abitazione dei Tyler.
Se avete voglia di uno squallido thriller in stile anni ’80 pieno di persone terribilmente antipatiche, abbiamo il film che fa per voi. Fatale – doppio inganno, uscito nel 2020 e ora disponibile su Netflix, corrisponde perfettamente a questa descrizione, e non ha alcuna intenzione di discostarsene!. Diretto da Deon Taylor da una sceneggiatura di David Loughery, non si rifà ad altro che a una variazione sul tema “Attrazione fatale”, una storia che conosciamo da secoli: un presunto “bravo ragazzo” commette un “errore” con una donna che si rivela squilibrata, dalla cui minaccia dovrà difendersi.
Fatale merita il riconoscimento per aver preso una strada diversa dall’originale Attrazione Fatale e per essersi distinto come un’opera originale. Tuttavia, questo non lo eleva automaticamente al rango di un grande film né giustifica minimamente la superficialità dei suoi personaggi. Come analizziamo in questa recensione di Fatale – doppio inganno, purtroppo, il film manca di un ritmo ben definito e, sebbene offra un certo intrattenimento e una trama abbastanza coinvolgente per farci chiedere come si risolveranno le cose, non riesce mai ad andare oltre a clichè, svolte prevedibilissime e chi più ne ha più ne metta.
Lusso, inganni, tradimento: un mix indecifrabile
Michael Ealy interpreta Derrick Tyler, un’ex star del basket diventata un agente sportivo di successo a Los Angeles. Per avere conferma del suo successo, basta soffermarsi sulla sua sontuosa casa ultramoderna, la sua lucida auto sportiva e il suo abbigliamento elegante da GQ. Fa la bella vita con la moglie Tracie (interpretata da Damaris Lewis, una modella in carne e ossa), che ha una sua fiorente attività immobiliare. Mentre si trova a Las Vegas per l’addio al celibato di un amico, Derrick incontra, flirta e alla fine ha un’avventura di una notte con una donna di nome Val (una Hillary Swank notevolmente sotto tono). A quanto pare, nel mondo di “Fatale” l’adulterio ha proprietà magiche, perché all’improvviso Derrick si è messo in testa di essere un marito migliore per Tracie. Mentre si sta concludendo una serata all’insegna del vino, della cena e della passione ritrovata con Tracie, un intruso irrompe nella loro casa. Derrick combatte l’uomo mascherato che poi scappa nella notte.
La polizia arriva e l’indagine è guidata nientemeno che dal detective Valerie Quinlan. Le svolte poco velate e i depistaggi abbondano, mentre Derrick si ritrova completamente sperduto nel tentativo di salvare il suo matrimonio e la sua fortuna da un sociopatico con un distintivo. Tuttavia, nessun colpo di scena è in grado di risolvere quello che è il problema principale del film: personaggi tristemente superficiali.
Fatale – doppio inganno: l’inganno è per gli spettatori
La base di partenza di Fatale – doppio inganno sembrerebbe semplice: Derrick Tyler, un agente sportivo di successo interpretato da Michael Ealy, viene coinvolto in un pericoloso gioco di seduzione e tradimento dopo un incontro fugace con una misteriosa donna di nome Valerie Quinlan. Mentre Derrick cerca di allontanarsi dalla relazione e salvare il suo matrimonio, Valerie svela le sue vere intenzioni, dando vita a una serie di colpi di scena inattesi.
Questo è solo l’inizio dei problemi della trama: al posto di sviluppare il personaggio di Valerie come una donna forte e sicura di sé, che agisce in modo determinato per ottenere ciò che vuole, viene ridotta al clichè di una psicopatica per adattarsi alle convenzioni di genere della storia. Il film cerca di approfondire il personaggio di Quinlan attraverso retroscena riguardanti una battaglia per la custodia, ma la performance di Swank è così piatta che è difficile connettersi con lei sia come vittima che come antagonista. Allo stesso tempo, Ealy passa da una scena all’altra in uno stato di shock continuo, mentre la sceneggiatura lo inghiottisce tra gli stratagemmi di Valerie e la sua inadeguatezza ad affrontare qualsiasi minaccia. Le uniche scene che offrono un minimo di profondità al suo personaggio coinvolgono la sua famiglia, ma sono rare e poco approfondite.
Una Hilary Swank assolutamente sprecata
Oltre all’intricata vicenda della notte passata insieme, nella sceneggiatura (fin troppo) densa di David Loughery, si susseguono una serie di eventi: una battaglia legale per la custodia dei figli, un idillio amoroso in una casa al mare, un marito infedele (uno di più!), un socio d’affari desideroso di vendere, un cugino reduce dal carcere e una serie di omicidi. Questi diversi elementi narrativi si sovrappongono l’uno all’altro come blocchi di legno instabili, minacciando di crollare da un momento all’altro (con la colonna sonora di Geoff Zanelli che sembra amplificare questa instabilità). Sebbene “Fatale” si ispiri chiaramente al film del 1987 di Adrian Lyne sull’adulterio finito male, il personaggio di Valerie non si avvicina minimamente all’Alex Forrest emotivamente disturbata interpretata da Glenn Close.
Fatale – doppio inganno potrebbe forse essere consigliato come una visione “da passatempo”, per trascorrere una serata di weekend in relax, guardando qualcosa che non pretende di lasciare un’impressione duratura. Al di là di un puro momento di svago, il film non offre altro, nè può contare su carte vincenti. Ciò che dispiace di più è che neanche il casting di un’attrice due volte premio Oscar riesce a dare il necessario impulso al film.
La recensione in breve
Di fatale c'è solo il ritmo, di inganni ce ne sono fin troppi: Fatale - doppio inganno è un thriller sbiadito su una storia di attrazione e tradimenti dalle conseguenze inaspettate: peccato che il pubblico sappia fin da subito cosa aspettarsi da questo film.
- Voto CinemaSerieTv