Il film: Furiosa: A Mad Max Saga, 2024. Regia: George Miller. Cast: Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth, Lachy Hulme, Tom Burke.
Genere: Azione. Durata: 148 minuti. Dove l’abbiamo visto: al Festival di Cannes, in anteprima stampa, in lingua originale.
Trama: In un mondo post-apocalittico, Furiosa, rapita da bambina, cerca vendetta nei confronti del signore della guerra Dementus.
A chi è consigliato? In primis, a chi ha amato Fury Road nel 2015. Ma poi a tutti coloro che cercano un action adrenalinico e originale. O, più semplicemente, a chi cerca un’esperienza cinematografica indimenticabile.
Nel 2015, George Miller ha regalato al mondo Mad Max: Fury Road, innescando una rivoluzione nel cinema d’azione e portando gli standard del genere a nuove vette epiche. Oggi, con il suo ultimo capolavoro Furiosa: A Mad Max Saga, Miller dimostra ancora una volta di essere un artista senza pari nel suo campo.
Perché, come vedremo in questa recensione di Furiosa, se già il predecessore può essere, giustamente, considerato un punto di riferimento indiscusso, questo prequel non solo lo eguaglia, ma probabilmente riesce quasi a superarlo in una sinfonia visiva e narrativa che lascia senza fiato.
Esplorando le origini: Un prequel che va oltre
La trama di Furiosa: A Mad Max Saga si colloca cronologicamente prima degli eventi narrati in Fury Road, portando gli spettatori indietro nel tempo per esplorare le origini di uno dei personaggi più iconici della saga, e forse di questo secolo. Tuttavia, ciò che rende questo film straordinario è la sua capacità di andare ben oltre il singolo personaggio. Con intelligenza e profondità, George Miller riesce magistralmente ad ampliare l’intero universo di Mad Max, tessendo una trama coinvolgente che aggiunge nuove sfumature al già ricco paesaggio post-apocalittico.
In Furiosa, Miller introduce non solo nuovi elementi che contribuiscono ad arricchire la narrazione, ma approfondisce anche le dinamiche di potere e di sopravvivenza in un mondo devastato dalla guerra e dalla disperazione. Attraverso questa origin story, il film esplora temi universali come quello della vendetta, offrendo una visione più approfondita e completa di più personaggi che avevamo già visto. Eppure anche per i fan della saga, che già conoscono quello che accadrà dopo, il film riesce a sorprendere in più occasioni. E a non risultare mai già visto.
Questo perché il prequel non si limita a riempire le lacune nella cronologia della saga, ma si erge come un nuovo essenziale capitolo che arricchisce e approfondisce la comprensione del mondo post-apocalittico creato da Miller. Aprendo, eventualmente, anche ad ulteriori capitoli. Il regista e sceneggiatore australiano ci regala una prospettiva più completa e appagante, ma non definitiva. Ci trasporta anzi in un nuovo viaggio coinvolgente e avvincente quanto il precedente, ma con tanti nuovi dettagli e sfaccettature che rendono questo mondo decadente e pericoloso più affascinante e vivo che mai.
Iconici e magnetici: Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth
Nel ricoprire il ruolo già iconico di Furiosa, Anya Taylor-Joy affronta una sfida titanica, perché sono pochissimi i personaggi che sono diventati cult con la stessa velocità di Furiosa. Eppure la giovane attrice emerge trionfante con una performance magnetica e intensa: la sua capacità di catturare la forza e la determinazione del personaggio è straordinaria, trasportando nuovamente gli spettatori nel mondo post-apocalittico con una potenza emotiva e fisica degna del lavoro sul personaggio fatto in precedenza da Charlize Theron. Grazie anche alla ricchezza dello script, Anya Taylor-Joy aggiunge nuova profondità e dimensione a Furiosa, rendendola non solo un’icona di forza e coraggio, ma anche un personaggio ricco di sfumature e vulnerabilità umane.
Accanto a lei, anche Chris Hemsworth brilla in una performance completamente diversa da quelle a cui ci aveva abituato: il suo Dementus, feroce signore della guerra, è spaventoso e carismatico al tempo stesso. La sua interpretazione è quasi sempre al limite del caricaturale, ma ben si adatta all’universo sporco e folle di Miller. Completamente diverso, invece, è il sorprendente Praetorian Jack di Tom Burke, un personaggio che ricorda in tutto e per tutto il Mad Max (soprattutto quello di Mel Gibson) che tanto amiamo e che diventa inaspettatamente fondamentale sia per la giovane Furiosa e per quello che poi diventerà in futuro, sia per la straordinaria riuscita dell’intero film.
La maestria di Miller: una nuova lezione di cinema d’azione
Ma per quanto le interpretazioni possano essere perfette e la narrazione esaltante, questo film non sarebbe un nuovo capolavoro senza la regia unica di George Miller, la sua passione e il suo genio che trasudano da ogni inquadratura. La sua capacità di trasportare ancora una volta gli spettatori in mondi fantastici conferma il suo status di regista visionario, capace di spingere i confini del cinema e di creare opere indimenticabili. E inimitabili, nonostante i numerosi tentativi.
Così come Fury Road nove anni fa, e i primi Mad Max negli anni ’80, Furiosa: A Mad Max Saga è un film che appassiona e travolge durante la visione, ma che non si conclude con i titoli di coda. Continua a vivere nella mente di coloro che di quel mondo sono rimasti affascinati e che vorrebbero subito tornarci; ma anche nelle conversazioni e dibattiti tra spettatori o nei sogni degli aspiranti cineasti. Miller ci ricorda per l’ennesima volta che non è solo un regista, ma un maestro che ha ridefinito i generi e ha influenzato intere generazioni. Non solo di filmmaker, ma di artisti di ogni tipo.
Ed è per questo che in un panorama fin troppo omogeneo, dominato da blockbuster senza spessore e senza idee, Furiosa si distingue come un faro di originalità e creatività all’interno del genere. Ma anche la dimostrazione che è possibile creare un sequel/prequel in modo coerente, senza essere per forza anche banali o tentare sempre e comunque la strada più facile. O quella della semplice riproduzione all’infinito di una formula vincente. Perché Furiosa avrebbe potuto farlo, e invece si prende molti rischi e vince ogni singola scommessa.
Ed è incredibile, e purtroppo significativo, che sia un ottantenne come George Miller, ancora una volta, a sfidare le convenzioni dell’industria e le aspettative del pubblico. E uno dei pochi a indicare, ormai da decenni, nuove strade. Strade che continuano a rimanere desertiche, polverose e spesso dimenticate. Ma a questo punto poco importa: finché su quelle strade ci saranno anche solo i personaggi creati da Miller, in primis la sua meravigliosa Furiosa, noi di certo saremo ben felici di continuare a frequentarle.
La recensione in breve
Furiosa è un'esplosione visiva e narrativa che arricchisce l'universo di Mad Max con nuove sfumature. Anya Taylor-Joy offre una performance magnetica, mentre George Miller conferma la sua maestria nella creazione di mondi post-apocalittici. Da non perdere per chiunque ami il cinema che spinge i limiti dell'immaginazione.
Pro
- Visivamente esaltante quanto il precedente, ancora più ricco dal punto di vista della narrazione.
- L'universo di Mad Max si fa sempre più ricco e affascinante.
- Prendere il posto di Charlize Theron era impresa ardua, Anya Taylor Joy convince con un'interpretazione fisica e magnetica. Applausi anche per Chris Hemsworth.
- Riesce ad eguagliare il predecessore e forse, sotto certi aspetti, perfino a superarlo.
Contro
- Ci fa desiderare tanti altri spinoff/sequel. Ma sempre diretti da George MIller.
- Voto CinemaSerieTV