Il film: Girl, 2020. Regia: Chad Faust. Cast: Bella Thorne, Chad Faust, Elizabeth Saunders, Mickey Rourke, Lanette Ware and Glen Gould. Genere: Drammatico. Durata: 92 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Una giovane donna fa ritorno nella sua cittadina natale con l’intenzione di uccidere il padre violento, ma scopre che qualcun altro si è preoccupato della questione proprio il giorno prima del suo arrivo.
Con film come Amityville – Il risveglio, Assassination Nation e La babysitter nel suo curriculum, la giovane attrice Bella Thorne ha abbandonato da tempo l’etichetta scintillante del Disney Channel per abbracciare ruoli più oscuri e complessi. In Girl, un mix tra thriller e noir contemporaneo debutto alla regia di Chad Faust (qui anche interprete), continua a dimostrare la propria versatilità, regalando una performance calma ma carica di emozione e con una presenza fisica non indifferente. Peccato che si tratti di uno sforzo inutile in quanto, come vedremo nella nostra recensione di Girl, il film di Faust risulta prevedibile anche in quelli che dovrebbero essere i suoi colpi di scena, carente nel suo lavoro sui personaggi e ricco di cliché triti e ritriti sulla desolazione della provincia americana. Può comunque rappresentare una discreta fonte di intrattenimento per chi è alla ricerca di qualche adrenalinica scena di lotta.
Qualcuno è arrivato prima
Una giovane donna (Bella Thorne), di cui non ci viene mai rivelato il nome, viaggia su un autobus diretto verso la sua città natale, Golden, portando con sé un’ascia e un oscuro intento: uccidere CW James, suo padre. Scopriamo poi, da una telefonata della ragazza con la madre (Elizabeth Saunders), che si tratta di un uomo violento, dal quale la donna ha voluto allontanare la figlia tanto tempo prima, a causa dei numerosi episodi di violenza. Ma anche dell’esistenza di una misteriosa lettera, di cui la ragazza non ha potuto prendere visione e nella quale CW James minaccerebbe la sua ex moglie di morte. Arrivata in città e fatta la conoscenza di alcuni degli abitanti di Golden – in particolare dello sceriffo (Mickey Rourke) e di una donna del luogo, Betty (Lanette Ware) – la ragazza trova l’indirizzo di suo padre nell’elenco telefonico ma, raggiunta l’abitazione, fa una scoperta scioccante: qualcuno lo ha già assassinato, dopo averlo torturato. Disperata, tenta di denunciare il crimine allo sceriffo, con scarso successo; decide così di scoprire da sola chi sia il responsabile dell’omicidio del padre.
Desolante, come una città di provincia americana
Golden è una città abbandonata, più morta che viva, svuotata dei suoi abitanti se non per i reietti, i senza speranza, i dimenticati dalla società. Allo stesso modo, anche Girl è un film svuotato, svuotato nella sceneggiatura, povera e prevedibile, e nella caratterizzazione dei suoi personaggi, meri involucri di tropi incredibilmente familiari. Questi cliché riguardano una madre burbera che nasconde palesemente un segreto e un padre assente che, a quanto pare, si è reso protagonista di terribili episodi di violenza sulla famiglia. Piena di rabbia repressa (come è ovvio che sia), la nostra protagonista si aggira con il suo proposito omicida tra case scricchiolanti, strade sudicie e deserte e il solito bar frequentato da abitanti miserabili, terribilmente infastiditi dalla presenza di una nuova arrivata. A completare l’anonimo quadro ci sono l’ostile sceriffo dalla voce rauca e la pelle indurita e il suo viscido e repellente fratello, ironicamente chiamato Charmer.
Purtroppo, l’unidimensionalità del film di Faust e la sua totale mancanza di colore, rende vana la buona interpretazione della sua protagonista Bella Thorne, che potrebbe anche vantare una performance carica di emozione e con una presenza fisica non indifferente se non fosse che, il suo personaggio – come quello di tutti gli altri attori in scena – sembra fin troppo generico, con una storia di fondo non originale fatta di cliché familiari.
Emozioni a basso costo
Il film brilla (se così si può dire) maggiormente nelle sequenze fisiche piuttosto che nei dialoghi. Ad esempio, la scena di lotta all’interno della lavanderia a gettoni e lo scontro finale tra la ragazza e il responsabile dell’omicidio del padre (non vogliamo farvi spoiler), sono due momenti dal discreto impatto visivo ed emotivo, capaci di catturare l’attenzione dello spettatore. Nonostante gli evidenti problemi di ritmo e una trama elementare che non riesce a essere all’altezza delle aspettative, Girl saprà quindi comunque offrire una buona dose di intrattenimento per per chi è alla ricerca di qualche adrenalinica sequenza di combattimento. Un elemento enfatizzato anche dalla presenza del personaggio di Mickey Rourke, minaccioso e capace di portare sulla scena la tensione necessaria.
La recensione in breve
Girl risulta prevedibile anche in quelli che dovrebbero essere i suoi colpi di scena, carente nel suo lavoro sui personaggi e ricco di cliché triti e ritriti sulla desolazione della provincia americana. Può comunque rappresentare una discreta fonte di intrattenimento per chi è alla ricerca di qualche adrenalinica scena di lotta.
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