Il film: I viaggiatori, 2022. Regia: Ludovico Di Martino. Cast: Matteo Schiavone, Fabio Bizzarro e Andreagaia Wlderk. Genere: Sci-fi. Durata: 102 minuti. Dove l’abbiamo visto: In anteprima stampa.
Trama: Tre adolescenti si trovano a viaggiare nella Roma fascista del 1939 e a salvare il mondo da una potente arma che pare stia costruendo Mussolini.
Dopo la presentazione in anteprima ad Alice nella Città, arriva il 21 dicembre su Sky e NOW il film Sky Original I viaggiatori, nuovo tassello nella filmografia di Ludovico Di Martino, che con la co-produzione di Groenlandia e Sky Studios prova a realizzare un esperimento che abbiamo ripreso nel titolo della nostra recensione de I viaggiatori: “un bel film italiano sui viaggi nel tempo”, che è anche una battuta che si sente durante la pellicola.
La trama: nell’Italia del 1939
La trama de I viaggiatori è presto detta: il viaggio nel tempo al centro del racconto coinvolge tre adolescenti migliori amici: l’intelligente e un po’ introverso Max (Matteo Schiavone), l’ansioso e appassionato di tecnologia Flebo (Fabio Bizzarro) e la caparbia e coraggiosa Greta (Andreagaia Wlderk), che si ritrovano per una serie di circostanze catapultati nell’Italia fascista del 1939. A quel punto dovranno trovare un modo per tornare a casa ma per farlo dovranno anche riuscire a salvare il mondo da una potente arma segreta che pare stia costruendo Benito Mussolini.
Una delle tematiche del film è sicuramente quella familiare: al nucleo rappresentato dai tre amici e dal fratello di Max, Beo (Gianmarco Saurino), giovane ricercatore di fisica quantistica scomparso un anno prima, si contrappone quello del fabbro Vulcano (Federico Tocci), sostenitore dei fascisti con le armi ma solo per paura, e della figlia ribelle Lena (Francesca Alice Antonini), partigiana convinta. Parte della famiglia di Beo è anche il suo capo, la Dottoressa Sestrieri (un’inedita Vanessa Scalera), una scienziata ritenuta pazza dalla commissione del centro di ricerca dove lavorano, per le sue teorie forse troppo all’avanguardia. Una villain cartoonesca e sopra le righe, così come il Luzio di Fabrizio Gifuni, sempre più trasformista, che insegue i ragazzi nell’ombra.
Corsi e ricorsi storici
Quello fascista è un periodo storico che sta venendo rivisitato spesso – pensiamo al Rapiniamo il Duce di Netflix o alla serie su Mussolini con Luca Marinelli in arrivo proprio su Sky – forse perché i corsi e ricorsi storici sono importanti da ricordare soprattutto oggi. È essenziale non dimenticare dove siamo stati nei periodi più bui della storia d’Italia per cercare di non ritornarci. Ed è proprio con la Storia con la S maiuscola che giocano Ludovico Di Martino e Gabriele Scarfone nella sceneggiatura, riempiendola di citazioni, tra Il Signore degli Anelli, Il Trono di Spade, Assassin’s Creed, Fortnite, e trovate argute come una versione “alternativa” di Bella Ciao o il “pericolo spoiler” nei viaggi nel tempo.
Un film ricco di suggestioni anche visive, che gioca sapientemente con gli stereotipi e cliché del genere per provare a confezionare un prodotto tutto nostro e allo stesso tempo dal respiro internazionale. I giovani interpreti esordienti sono acerbi ma funzionano anche per questo nel dipingere una Generazione Z piena di dubbi sul futuro, che è il terzo piatto della bilancia del film insieme a passato e presente. In particolare Flebo, con la sua sciocca ingenuità, regala al pubblico i momenti più cult. I villain invece solo caricaturali e contribuiscono a dare alla pellicola quel sapore quasi pulp.
Un film “poco italiano”
Non vogliamo citare Stanis La Rochelle dato che gli strascichi di Boris 4 li sentiamo ancora, ma in fondo sono gli stessi protagonisti, come dicevamo in apertura della nostra recensione de I viaggiatori, a chiedersi se esistano bei film italiani sui viaggi nel tempo. Per fortuna il film di Ludovico Di Martino può inaugurare di diritto questa “nuova” categoria, mettendo in scena un film giovane e allo stesso tempo per tutta la famiglia. Di Martino dimostra di essere profondamente consapevole del mezzo filmico, utilizzando movimenti di macchina, inquadrature, e un assetto tecnico a livello di effetti speciali che nulla hanno da invidiare alle produzioni di genere all’estero.
Forse alcune scene d’azione dovevano spingere maggiormente sull’acceleratore, ma è un dettaglio di poco conto nel quadro generale. Dove invece il film fa un po’ cilecca è nella seconda parte, meno ritmata della prima poiché troppo facilmente risolutiva dei vari ostacoli incontrati dai protagonisti. La prima regola dei viaggi nel tempo è che il passato non si può e non si deve cambiare, ma bisogna imparare da esso per migliorare ciò che verrà dopo. Di Martino sembra aver imparato bene dai suoi predecessori, senza voler tornare indietro. Ora I viaggiatori sono tra noi e potrebbero anche essere l’inizio di una saga targata Sky Studios, mai dire mai. Soprattutto se parliamo di viaggi nel tempo.
La recensione in breve
I viaggiatori è un bell’esperimento italiano di film sui viaggi nel tempo. Tre protagonisti acerbi ma in parte in una Roma inedita tra passato e presente quasi futuristico. Ludovico Di Martino dimostra di essere consapevole di ciò che è venuto prima, provando però a fare qualcosa di originale, è citazionista ma porta anche qualcosa di proprio al genere. Un film per i giovani ma anche per tutta la famiglia che potrebbe essere l’inizio di un nuovo filone, glielo auguriamo.
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