Il film: Il talento di Mr. C., 2022. Regia: Tom Gormican. Cast: Nicolas Cage, Pedro Pascal, Tiffany Haddish e Neil Patrick Harris. Genere: Commedia/Azione. Durata: 107 minuti. Dove lo abbiamo visto: Su Netflix, in lingua originale.
Trama: Insoddisfatto creativamente e sull’orlo della rovina finanziaria, Nicolas Cage deve accettare un’offerta di un milione di dollari per partecipare al compleanno di un pericoloso superfan. Le cose prendono una piega del tutto inaspettata quando Cage viene reclutato da un agente della CIA e costretto a vivere all’altezza della sua leggenda, interpretando i suoi personaggi più iconici e amati sullo schermo per salvare se stesso e i suoi cari.
L’uomo ha sempre avvertito la necessità di creare nuovi miti e storie sorprendenti, e per la loro rappresentazione è stato essenziale sviluppare l’arte della recitazione, che la nostra cultura audiovisiva – come la conosciamo oggi – ha portato alle sue ultime conseguenze. Dopo il suo discreto esordio con Quel momento imbarazzante (2014), con Zack Efron protagonista, il giovane Tom Gormican riesce a realizzare un nuovo ambizioso progetto insieme allo sceneggiatore Kevin Etten: stiamo parlando de Il talento di Mr. C., uscito nel 2022 e che arriva oggi su Netflix. Questa è la storia di Nicolas Cage che interpreta se stesso, un’autoparodia stravagante che riflette la realtà di uno degli attori più emblematici del nostro tempo, e non è facile portare il peso insostenibile di un talento enorme. In questa recensione de Il talento di Mr. C., scopriamo perché si tratta di un film con buone idee, creatività, arguzia, cammei e uno spirito (auto)parodico che i fan dell’attore di culto che Cage è diventato (e anche molti altri) sicuramente apprezzeranno e celebreranno.
Il talento di Mr. C, la trama: risanare una carriera
Nel film Il talento di Mr. C., il Cage immaginario – come il Cage reale – non sta vivendo il momento migliore della sua carriera (anche se Mandy e Pig sono stati due grandi successi). Un tempo star di successo, oggi la sua aura d’attore è in declino e lui vuole tornare alla ribalta. Per questo motivo, è in grado di inseguire, pressare e stuzzicare un regista che potrebbe affidargli un ruolo interessante. Anche sul piano personale le cose non vanno bene: divorziato, il rapporto con la sua ex (Sharon Horgan) e con la figlia adolescente Addy (Lily Sheen) non è esattamente fluido e funzionale, mentre sul piano finanziario i debiti si accumulano (deve 600.000 dollari all’hotel Sunset Tower dove alloggia da un anno). Fortunatamente, il suo agente (Neil Patrick Harris) ha un lavoro per lui: il miliardario spagnolo e superfan Javi (Pedro Pascal) pagherà a Nick la partecipazione alla festa di compleanno che sta organizzando a Maiorca. Tra l’altro, Javi ha anche scritto una sceneggiatura per un film che spera venga letta dal suo idolo. Nick si presenta sull’isola sperando di fare quanto basta per essere pagato. Ma la loro amicizia viene ostacolata quando un duo di agenti della CIA (Tiffany Haddish e Ike Barinholtz), che crede che Javi sia dietro a un rapimento, coinvolge Cage in un complotto degno di uno dei suoi film. Nel frattempo, un Cage ringiovanito, dell’epoca di “Cuore selvaggio”, appare ripetutamente per ricordare al Nick più anziano che non è più un attore serio ma una superstar, e che deve iniziare a comportarsi come tale.
Un bromance da favola (e da meme)
A poco a poco, il film diventa un funzionale buddy movie in cui Cage e Pedro Pascal formano una coppia di cui non sapevamo di aver bisogno. Sono l’uno la spalla dell’altro e, aiutati dal coinvolgimento di attori non protagonisti come Tiffany Haddish e Paco León, sono protagonisti di un titolo che raggiunge l’equilibrio non puntando tutto sulla battuta principale, ma costruendo una storia interessante che si regge da sola. Insieme a Pedro Pascal, l’attore attualmente più in voga, il film assembla una grande coppia di attori che consegna innumerevoli scene iconiche che sono diventate meme diffusi sui social network. L’amicizia che si crea durante la trama del film e le loro eccentricità recitative sono uno dei punti di forza de Il talento di Mr. C. Entrambi riescono a interpretare due personaggi memorabili che ci regalano momenti che fanno sorridere lo spettatore, soprattutto durante il secondo atto. La sequenza in cui prendono l’LSD e tutte le conseguenze che ne derivano, così come il dialogo tra i due e il bromance che nasce man mano che si conoscono, sono assolutamente brillanti.
Essere fan di Cage oggi può essere attribuito a un umorismo cinico e millenario, ma la verità è che per decenni il volto dell’attore sulla locandina di un film è stato la chiave per vendere milioni di biglietti in tutto il mondo e, oltre a essere una star mondiale, è stato definito il miglior attore della sua generazione, cosa che nessuno metteva in dubbio tempo fa, ma il passare del tempo e i debiti accumulati hanno creato l’immagine di un uomo capace di accettare qualsiasi ruolo per pagare una moto, un castello o i debiti fiscali. Questo ha portato a una fase di meme in cui Cage ha sperimentato la propria immagine, l’ha fagocitata e restituita con una complicità con il suo pubblico che non fa altro che moltiplicare tutto ciò che ci si aspetta da lui, e questo film, nel bene e nel male, è l’ultima conseguenza di questo fenomeno aumentato da gif e social network. Qui Cage interpreta Nick Cage, una versione romanzata di se stesso che esprime idee alte sulla recitazione, ma che fa sempre più difficoltà a trovare lavoro.
Essere Nic Cage
Il film gioca continuamente con i confini e le differenze tra le dimensioni di finzione e realtà e il titolo originale – The Unbearable Weight of Massive Talent – è il primo indizio di questa felice autoironia. Suggerisce che Nicolas Cage deve affrontare “il peso insostenibile di un enorme talento“. Un ego gigantesco che gli fa credere, all’inizio della storia, che qualsiasi regista di prestigio non dovrebbe mai esitare a chiamarlo. La chiave perfetta per rappresentare questa personalità esuberante è la smodatezza: passare in un attimo dalla normalità alla tracotanza, e da lì al lamento inconsolabile quando l’obiettivo non viene raggiunto. Il tutto con gesti estremi, parole eloquenti, teatralità portata all’estremo.
Ne Il talento di Mr. C., Nicolas Cage è sempre un vulcano pronto a esplodere: interpreta un Nic Cage energico, vibrante, eccessivo, malizioso, magnetico, che recita come se stesse facendo una sintesi delle sue più grandi apparizioni cinematografiche eppure, allo stesso tempo, sentiamo che molti dei suoi comportamenti potrebbero essere perfettamente applicati alla rappresentazione di un vero Nicolas Cage. In breve, Cage è il protagonista esclusivo del suo metaverso. E con il suo film più “personale” (un auto-omaggio, una celebrazione, una riflessione sull’esercizio stesso della recitazione e del cinema), fa capire che il suo talento non gli pesa affatto.
La recensione in breve
Il talento di Mr. C. è un'autoparodia stravagante che riflette la realtà di uno degli attori più emblematici del nostro tempo, e di come non sia facile portare il "peso insostenibile di un talento enorme". Dimostra, senza troppi dubbi, che Nic Cage è ancora un professionista con una presa e una capacità di leggere la propria posizione nell'industria migliore di tanti altri nomi.
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