Il film: Invito a un assassinio, 2023. Regia: José Manuel Cravioto Cast: Stephanie Cayo, Maribel Verdú, Manolo Cardona, José María de Tavira, Aarón Díaz. Genere: Commedia, mistero. Durata: 92 minuti. Dove lo abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Un’appassionata di gialli si trova coinvolta nell’enigma dell’omicidio della sorella. In una villa piena di sospetti, la ricerca del colpevole spetta solo a lei.
Nel più chiaro ed esibito omaggio alla tradizione dei murder mystery, arriva su Netflix una cena con delitto direttamente dal Messico. Dopo essersi calata nei panni di un’implacabile matrigna nel Blancanieves di Pablo Berger, Maribel Verdú diventa l’organizzatrice di un gioco mortale nel film Invito a un assassinio. Tratta dall’omonimo romanzo di Carmen Posada, la pellicola cerca di coniugare i tratti dell’investigazione alla Agatha Christie con la nuova tendenza dei podcast true crime, che continuano a guadagnare popolarità e ascolti e a far sbocciare un numero indefinito di piccoli detective, appassionati di misteri che potrebbero riuscire a risolvere casi meglio della storica figura letteraria e cinematografica dell’investigatore.
Tuttavia, pur partendo da premesse intriganti, il film consegna agli spettatori una storia prevedibile e priva del mordente necessario per farci voler proseguire nell’investigazione di un caso che, fin dall’inizio, intuiamo in che direzione vorrebbe andare: analizziamo questo aspetto nella nostra recensione di Invito a un assassinio.
Invito a un assassinio, la trama: dieci piccoli…killer
Appena divorziata dal quinto marito e completamente al verde, la vita perfetta e glamour di Olivia Uriarte sta andando a rotoli. Nel tentativo di evitare l’imminente declino, Olivia elabora un piano meticoloso per provocare la sua morte…o meglio, il suo omicidio. Una lussuosa barca a vela in mezzo all’oceano e otto ospiti molto speciali: coloro che, per oscure ragioni del passato, sarebbero disposti a sferrare il colpo finale senza esitazione. Olivia ha lasciato tutto al suo posto per il gran finale, compresi gli indizi che sua sorella Agatha dovrà seguire per risolvere correttamente il puzzle.
Un compito liberatorio che la spingerà a ricominciare senza il peso dell’ombra della sorella. Invito al delitto è una rivisitazione del classico film poliziesco in un contesto sociale dominato dai nouveau riche, con una trama a metà tra l’umorismo e il brivido investigativo, che strizza costantemente l’occhio ad Agatha Christie.
Sorelle tra la vita e la morte
Con un incipit e un setting che ci ricordano immediatamente i due progetti a tema mystery di Rian Johnson, Knives Out – Cena con delitto e Glass Onion, Invito a un assassinio riunisce in circostanze inusuali e sospette un gruppo di individui che potrebbe voler fare molto male alla padrona di casa. Maribel Verdù è perfetta nei panni di un’aristocratica moderna, depressa dopo la morte della figlia e una serie di matrimoni inanellati, annoiata della sua stessa disperazione. Anche Stephanie Cayo veste in maniera convincente i panni della sorella di Olivia, suo contrappunto estetico, caratteriale e di stile di vita: due sorelle che non potrebbero essere più diverse, ma che devono necessariamente collaborare per dirsi qualcosa che in vita è stato troppo faticoso affrontare.
Attorno a queste due figure, ruotano tutta una serie di futuri sospettati abbastanza archetipici: l’ennesimo marito infedele, un attore caduto in disgrazia, una collega invidiosa, un domestico cieco e via dicendo. In linea generale, tutte le performance sono valide, ma gli attori non sono di certo aiutati dal tono mutevole della pellicola, che non sa bene se collocarsi nel territorio della commedia – che ben si adatterebbe a questo variopinto gruppo di potenziali killer – o se puntare più sul fattore drammatico, dato che la backstory di Olivia è, di base, molto drammatica.
Un’indagine insolita, ma fiacca
In mezzo a questa confusione tonale, la novella Poirot Agatha cerca di portare alla luce i conti in sospeso che ciascuno di questi personaggi aveva con la sorella. Ne risulta un’indagine sicuramente divertente, soprattutto perché basata sul paradosso che la componente da “esperta di true crime” di Agatha possa avere la meglio su quella del lutto e della tristezza per la morte della sorella. In questo senso, il vero fulcro della pellicola non sembra essere la risoluzione di un caso già definito fin dall’inizio, quanto più il ricucire rapporti perduti, il capire a fondo quanto i traumi possano impattare sulla nostra psiche.
Tutte riflessioni d’impatto e sicuramente con un’identità specifica, ma non bastano a rendere Invito a un assassinio un prodotto memorabile. Certo, per un venerdì sera passato sul divano, alla ricerca di un film scorrevole ma che possa regalare qualche brivido, potrebbe essere consigliato. Anche se la tentazione di mettere pausa e rivolgersi al Benoit Blanc di Rian Johnson è molto forte.
La recensione in breve
Una confusione di toni, personaggi poco credibili e un mistero che sembra risolto fin dall'inizio, Invito a un assassinio è un murder mystery spento che ci fa rimpiangere la brillante saga di Knives Out.
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Voto CinemaSerieTv