Il film: La ragazza del mare, 2024. Regia: Joachim Rønning. Cast: Daisy Ridley, Tilda Cobham-Hervey, Stephen Graham, Kim Bodnia, Jeanette Hain. Genere: Biografico, drammatico. Durata: 129 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Disney+.
Trama: L’incredibile storia vera di Trudy Ederle, la prima donna ad aver compiuto, nel 1926, un’impresa fino ad allora impensabile: attraversare a nuoto il canale della Manica.
A chi è consigliato? A chi è desideroso di scoprire la straordinaria storia vera di una donna che ha scritto le pagine del nuoto femminile e, in generale, dello sport.
Quasi un secolo prima del trionfo in mare aperto di Diana Nyad – la cui storia è stata recentemente raccontata nel film candidato all’Oscar Nyad, di cui trovate la nostra recensione – Gertrude “Trudy” Ederle compiva la sua incredibile impresa: nel 1926, fu infatti la prima donna ad attraversare a nuoto il Canale della Manica. Basato sull’omonimo libro del giornalista sportivo Glenn Stout e diretto dal regista norvegese Joachim Rønning, La ragazza del mare porta sullo schermo una storia di coraggio ed emancipazione, resa ancora più emozionante dalla magistrale interpretazione Daisy Ridley, che i più ricorderanno per il ruolo di Rey nella trilogia sequel di Star Wars.
La (vera) storia di un incredibile primato
Nata nel 1905 a Coney Island da genitori immigrati tedeschi di modeste condizioni, Gertrude “Trudy” Ederle voleva solo nuotare, in qualsiasi modo le fosse concesso. Ma le ragazze rispettabili non dovevano dedicarsi a una tale attività e, comunque, la ragazza non era ammessa nelle piscine comunali, essendo a malapena sopravvissuta a un caso molto grave di morbillo. Nonostante ciò, Trudy, superando con astuzia e determinazione ogni tipo di difficoltà, riuscirà non solo a vincere la medaglia l’oro ai giochi olimpici di Parigi del 1924 ma, due anni dopo, diventerà la prima donna al mondo ad attraversare a nuoto il canale della Manica.
Un dramma femminista
La ragazza del mare è un film che racconta una storia di straordinario coraggio ed emancipazione, mettendo in scena la determinazione di Trudy Ederle, una giovane donna che ha sfidato non solo le difficoltà fisiche – un morbillo potenzialmente mortale da bambina – ma anche i pregiudizi di genere, per inseguire il proprio sogno: diventare una nuotatrice di successo e attraversare a nuoto il Canale della Manica. Sotto la regia di Joachim Rønning, il film mostra come gli uomini dell’epoca, spesso fraintendendo e ignorando le reali esigenze delle atlete, abbiano ostacolato il percorso di Trudy e delle sue compagne; non solo: le voci malevole e i titoli di giornali scandalistici dimostrano come, le violente onde del mare (o un banco di meduse) rappresentino in realtà il pericolo minore quando ci si trova in un mondo fondato sul patriarcato. Nonostante ciò, la Ederle si dimostra intraprendente e con una grande forza di volontà, riuscendo sempre a trovare un modo per superare gli ostacoli, sostenuta da un profondo senso di sé ma anche dalla madre Gertrude (Jeanette Hain), laboriosa e testarda, che non permette mai alla figlia di gettare la spugna.
In questo senso, la pellicola non rappresenta solo una celebrazione dello sport femminile, ma lancia anche un potente messaggio di perseveranza, tema che dovrebbero risuonare dentro chiunque abbia mai inseguito un obiettivo, rendendo La ragazza del mare una visione imperdibile per tutti.
Un racconto emozionante
Quello diretto da Joachim Rønning è un racconto emozionante che tiene lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine (benché l’epilogo sia noto, trattandosi di una storia vera). Sul fronte terrestre, seguiamo la toccante storia di Trudy Ederle, una bambina cagionevole che riesce a superare ostacoli e pregiudizi per affermarsi come nuotatrice. In mare, invece, il film ci trasporta in un’avventura mozzafiato durante la sua traversata della Manica: ogni bracciata di Trudy è seguita con una tensione palpabile, mentre affronta la stanchezza, la corrente impetuosa e un banco di meduse. La regia di Rønning e la fotografia cristallina di Oscar Faura riescono a catturare l’intensità di ogni momento, culminando in un’avvincente sequenza finale in cui la nostra protagonista nuota, completamente sola e al buio, attraverso secche pericolose, un momento che, pur sapendo che ce la farà, non manca di emozionare profondamente.
La recensione in breve
La ragazza del mare porta sullo schermo una storia di coraggio ed emancipazione, resa ancora più emozionante dalla magistrale interpretazione Daisy Ridley, che i più ricorderanno per il ruolo di Rey nella trilogia sequel di Star Wars.
Pro
- Emerge come un racconto profondamente femminista
- Riesce ad emozionare il pubblico e a tenerlo col fiato sospesp
Contro
- Un paio di scene sopra le righe
- Voto CinemaSerieTV