Il film: Un omicidio di troppo, 2024. Regia: John Slattery. Cast: Jon Hamm, Tina Fey, Micah Stock, Nick Mohammed, Happy Anderson, Mary Holland . Genere: Commedia nera. Durata: 99 minuti. Dove l’abbiamo visto: su NOW.
Trama: Il capo della polizia di una tranquilla cittadina dell’Arizona, si ritrova con un singolare caso di duplice omicidio tra le mani: due donne senza alcun legame tra loro ma con lo stesso nome, Maggie Moore, vengono trovate assassinate.
A chi è consigliato? A chi ama la verve di attori come Jon Hamm e Tina Fey
Diretto dalla star di Mad Men John Slattery e presentato in anteprima al Tribeca Film Festival 2023, Maggie Moore(s) porta sullo schermo una storia in stile Fargo ispirata a un vero caso di duplice omicidio avvenuto in Texas nel 2000: due donne assassinate a distanza di pochi giorni, senza nulla in comune se non lo stesso nome e cognome. Peccato che, come vedremo nella nostra recensione di Maggie Moore(s) – Un omicidio di troppo, del capolavoro del 1996 diretto dai fratelli Coen, questo abbia solo una somiglianza nelle premesse: il film di Slattery, infatti, sembra non riuscire a trovare il giusto equilibrio, a causa della caotica mescolanza di generi troppi elementi slegati tra loro da gestire. A risollevare un po’ le sorti di una sceneggiatura sconnessa c’è fortunatamente un cast degno di nota – Jon Hamm e Tina Fey su tutti – protagonista però di sottotrame sviluppate mai in modo soddisfacente.
Questione di omonimia
Jay Moore (Micah Stock), improbabile gestore di una paninoteca in franchise a Buckland, New Mexico, spera di ottenere facili guadagni acquistando forniture scadute da un negozio locale ma si ritrova coinvolto in alcuni affari loschi, legati al mondo della pedopornografia. Quando sua moglie Maggie lo scopre e minaccia di denunciarlo alla polizia, l’uomo assolda un sicario, Kosco (Happy Anderson), per spaventarla, ma questo finisce per uccidere la donna e darle fuoco all’interno della sua auto. Con il capo della polizia Jordan Sanders (Jon Hamm) che naturalmente sospetta di lui, Jay decide di elaborare un nuovo piano, ancora più rischioso: nel tentativo di depistare le indagini, ingaggia nuovamente il killer per uccidere un’altra donna della zona che, per un caso fortuito, si chiama proprio come la sua defunta moglie, Maggie Moore. L’agente Sanders dovrà, così, cercare di unire i puntini di questa intricata vicenda, mentre viene distratto da un nuovo potenziale interesse amoroso, Rita (Tina Fey), la vicina di casa di Jay.
Una direzione incerta…
La direzione di Maggie Moore(s) sembra molto spesso incerta, come se ci fossero troppi elementi slegati tra loro da gestire: dai siparietti tragicomici dei “cattivi” in azione alla storia d’amore tra Rita e Jordan fino alle indagini della polizia. In questa mescolanza di generi, il film non riesce a trovare il giusto equilibrio per raccontare una storia di per sé sorprendente – ancor più se pensiamo che è ispirata a una vicenda reale – e finisce per posizionarsi in una via di mezzo poco soddisfacente, con una sceneggiatura palesemente frutto di molteplici revisioni in fase di stesura. In questo continua discrepanza di registri – alla quale si aggiungono personaggi stereotipati e gag spesso frutto di forzature -, John Slattery fatica a creare una tensione che riesca ad arrivare intatta fino alla fine, nel quale infatti dobbiamo accontentarci di un rapidissimo colpo di scena che possa regalare al film un finale più o meno sensato. È un peccato, perché le premesse alla Fargo facevano sperare in un intrigo tortuoso e ricco di sagace umorismo, mentre l’unica cosa che riesce a risollevare le sorti di Maggie Moore(s) – Un omicidio di troppo è il fascino del suo cast.
…ma un cast centrato
Qualsiasi slancio della trama, quindi, è dovuto esclusivamente agli sforzi eroici dei suoi attori protagonisti. Il rapporto tra Hamm e Mohammed appare estremamente naturale e dalla battuta facile, il che rende l’indagine vera e propria la parte più intrigante del film. Anche Hamm e Fey danno prova di una particolare chimica sullo schermo, nonostante il film non dedichi abbastanza tempo a questo aspetto per poter sviluppare la sottotrama in maniera soddisfacente. Infine, Micah Stock e Christopher Denham nei panni dei mariti delle due donne assassinate offrono delle interpretazioni capaci di strappare qualche sorriso, anche se il loro vigore comico è limitato dalla desolazione della sceneggiatura di Paul Bernbaum.
Sebbene quindi la performance del cast principale sembra quasi far funzionare il film, Maggie Moore(s) – Un omicidio di troppo non riesce mai a raggiungere il suo pieno potenziale, rimanendo sempre sul punto di esplorare territori interessanti ma senza il coraggio di andare fino in fondo.
La recensione in breve
Maggie Moore(s) - Un omicidio di troppo sembra non riuscire a trovare il giusto equilibrio, a causa della caotica mescolanza di generi troppi elementi slegati tra loro da gestire. A risollevare un po' le sorti di una sceneggiatura sconnessa c'è fortunatamente un cast degno di nota - Jon Hamm e Tina Fey su tutti - protagonista però di sottotrame sviluppate mai in modo soddisfacente.
Pro
- Le performance dei suoi attori protagonisti
Contro
- Mancanza di equilibrio tra i generi
- Troppe sottotrame mal sviluppate
- Voto CinemaSerieTV