Il film: Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo (Minions: The Rise of Gru) del 2022. Regia di Kyle Balda, Brad Ableson e Jonathan del Val. Cast: Steve Carrell, Pierre Coffin, Michelle Yeoh.
Genere: comico. Durata 88 minuti. Dove lo abbiamo visto: in anteprima stampa.
Trama: Negli anni Settanta, i Minions fanno squadra con un dodicenne Gru, intento a diventare membro nel gruppo di supercattivi I Malefici 6. Per farlo ruberà un prezioso monile, ma l’intervento dei Minions darà il via a una serie di avventure…
Si fa presto a dire Minions, ma noi non possiamo che partire dall’inizio. Da quel Cattivissimo Me che, nell’ormai lontano 2010, aveva portato alla ribalta gli irresistibili omini gialli. Cattivissimo Me lanciava in un colpo solo la Illumination Entertainment, nuova casa d’animazione che in poco tempo si sarebbe posizionata subito dietro a due colossi d’animazione, la Disney/Pixar e la Dreamworks, senza dimenticare la Blue Sky, ormai chiusa. E, allo stesso tempo, ha creato un nuovo personaggio che sarebbe diventato protagonista di un fortunato franchise arrivato ormai al quinto film. Il personaggio era Gru, e sfruttava una tendenza in voga anche nel cinema adulto, quello live action, ovvero di dare sempre più importanza e più profondità ai cattivi. Gru era un cattivo destinato a sciogliersi davanti a tre dolci bambine.
Ma in quel film si faceva largo una creazione che, si capiva da subito, sarebbe stata destinata a rubare la scena anche ai protagonisti: i Minions, deliziose e maldestre creaturine gialle, nate dalla fantasia di Pierre Coffin, che negli anni sono entrate nell’immaginario collettivo e hanno fatto innamorare migliaia di bambini. I Minions oggi sono ovunque, tra i personaggi più amati dai bambini, e sono al livello dei personaggi di Disney, Pixar e Looney Tunes. Dedicare un film proprio a loro, allora, è sembrata da subito una buona idea. E poi, con più di un miliardo di dollari d’incasso del primo film, era naturale pensare all’arrivo di un secondo. Ed è così che iniziamo la nostra recensione di Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, prequel della saga principale che conferma pregi e difetti dell’operazione.
La trama: Come Gru diventa cattivissimo
Dopo che nel primo film avevamo visto i Minions viaggiare nella storia, sempre alla ricerca di un cattivo a cui legarsi, li avevamo lasciati mentre conoscevano un giovanissimo Gru alla fine degli anni Sessanta a Londra. Ora li ritroviamo in California, nel 1976, ancora legati a Gru. Lo hanno seguito a casa, gli hanno fatto gli occhioni dolci, e lui non ha potuto fare a meno che tenerli con sé. Nel frattempo Gru continua il suo apprendistato da cattivo. I Malefici 6, un organizzato gruppo criminale, ha perso (diciamo così…) il suo leader e ora cerca una nuova leva per mantenere il gruppo di sei elementi. Gru si candida, ma al colloquio viene deriso dai super cattivi. Per dimostrare loro di che pasta è fatto, ruba loro un prezioso monile, solo che, tornando a casa, lo affida a uno dei Minions…
Il ritorno in scena di Gru
Un altro film sui Minions, allora, ha senso? Si e no. I Minions, per loro natura, non hanno approfondimento psicologico, si confondono uno con l’altro, non sono veri e propri caratteri. Sono irresistibili nel loro aspetto fisico e nel loro impaccio, come i grandi personaggi dei Looney Tunes. I Minions sono personaggi da gag, da cortometraggio, da cinema slapstick. Funzionano, appunto, sulla brevissima distanza. O, come è stato nei film di Cattivissimo Me, all’interno di brevi contrappunti che si aggiungevano alla storia principale.
Il primo film aveva già dimostrato i suoi limiti a livello di trama. Così, per averne una più consistente, si è deciso nel nuovo film di affiancare a loro Gru, che nei film di Cattivissimo Me è stato sempre il centro del racconto, quello basato sui personaggi e la loro evoluzione, sui sentimenti e le emozioni. Il problema è che il giovane Gru non presenta, non può farlo, tutti i conflitti e le dinamiche familiari del Gru adulto, che sono state sempre il motore dei suoi film. Anche il conflitto con la madre, raccontato soprattutto nel primo Cattivissimo Me, e vera chiave del carattere di Gru, qui è solo accennato. Così Minions 2 resta sospeso a metà, tra puro film di gag, e film dalla storia più strutturata, che però funziona meno che nei film di Cattivissimo Me.
Minions: perché non una serie tv?
Sia chiaro, vedere un film dei Minions è sempre divertente, soprattutto per i più piccoli. Il punto è che la Illumination, che aspira a raggiungere Pixar e Dreamworks nell’Olimpo dell’animazione mondiale, oggi come oggi non riesce a colmare il gap con i più grandi, proprio perché le manca quell’ultimo tocco di genio, fantasia ed empatia che fa scattare l’emozione (ormai sempre meno anche negli altri grandi studios, però).
Forse ci sarà spazio ancora per un Minions 3 per concludere l’arco narrativo di Gru come super cattivo, però la spinta di questo franchise sembra essere un po’ esaurita. Per i Minions, invece, spazio ci sarebbe. Nell’epoca dello streaming sarebbero perfetti per delle serie tv, con episodi brevissimi, di cinque minuti o poco più.
Se i Minions cantano i Rolling Stones
Per rivitalizzare il brand Minions, oltre a chiamare in causa Gru, si è scelto di dare una cornice anni Settanta al film, dopo che Cattivissimo Me 3 aveva un’anima anni Ottanta e Minions era calato soprattutto negli anni Sessanta. Il viaggio negli anni della disco music, di Born To Be Alive, Funkytown e Dance To The Music, è riuscito, così come quel mondo fatto di vinili e sale giochi Arcade. È un mondo vintage che sembra uscito da un film di Tarantino, stile al quale il film spesso ammicca (vedi una versione giapponese di Bang Bang che ascoltiamo nei titoli di testa), anche se alcuni personaggi dei cattivi poi sono presi pari pari dalla serie tv Hunters (la suora con il nunchaku e la ragazza con i capelli afro).
E qui sono i più grandi, i genitori che porteranno i bambini al cinema, ad accendersi un po’. Soprattutto quando arrivano i tocchi di classe del film: You’re No Good di Linda Rondstadt, ma soprattutto All The Young Dudes, la canzone scritta da David Bowie per i Moot The Hoople e You Can’t Alwaus Get What You Want. La sentirete, sui titoli di coda, cantata da Mick Jagger e suonata dai Rolling Stones. Ma prima, in una delle gag più riuscite del film, la ascolterete cantata, nel loro incredibile grammelot vocale, dai Minions. E la cosa vi confermerà, che, sì, se forse i film non funzionano completamente, i Minions sono sempre adorabili.
La recensione in breve
Minions 2 - Come Gru diventa cattivissimo resta sospeso a metà, cercando un equilibrio tra una storia più strutturata e un insieme di gag slapstick. I bambini lo adoreranno (anche perché i Minions rimangono irresistibili), gli adulti verranno catturati dall'ambientazione anni Settanta, ma al film sembra mancare la forza emotiva per un vero e proprio salto di qualità.
- Voto CinemaSerieTv