Il film: Natale tutti i giorni, 2022. Regia di: Mark Alazraki. Cast: Mauricio Ochmann, Ana Brenda Contreras, Manu NNa, José Sefami, Romina Poza, Bastian Calva, Verónica Bravo, Alfonso Borbolla, Aldo Escalante. Genere: Commedia. Durata: 100 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: A causa di un incantesimo, Chuy si sveglia e scopre di aver vissuto un anno intero, del quale però non ricorda assolutamente nulla se non il giorno di Natale.
A pochi giorni dalla Vigilia di Natale, non finisce di arricchirsi la sezione del catalogo Netflix dedicato alle feste: oggi è la volta di Natale tutti i giorni, commedia natalizia made in Mexico con protagonista Mauricio Ochmann, piuttosto noto in patria per la sua partecipazione a diverse telenovelas di successo. In questa pellicola a metà tra Ricomincio da capo e Canto di Natale (ma solo nelle tematiche), l’attore messicano veste i panni di Chuy, un uomo perennemente scontento della propria vita costretto a ricordarsi, ogni anno, solamente della Vigilia di Natale, senza avere memoria dei restanti 364 giorni.
Come vedremo nella nostra recensione di Natale tutti i giorni, il film diretto da Mark Alazraki rappresenta una visione assolutamente senza pretese e dalla sceneggiatura un po’ debole, sebbene con quale elemento di novità rispetto ai classici del genere.
La trama di Natale tutti i giorni: Vigilia per sempre
Chuy (Mauricio Ochmann) è un quarantenne sposato, con due figli e un piccolo negozio di articoli sportivi in un centro commerciale. E odia il Natale. Per quale motivo? Perché il 24 dicembre è anche il suo compleanno, giorno che puntualmente passa in secondo piano e che è costretto a trascorrere organizzando il cenone con i parenti con i quali ha un rapporto conflittuale. Giunta la famiglia per la cena di Natale, la serata trascorre nell’insofferenza crescente di Chuy, che mal tollera il chiasso, l’ipocrisia e l’opportunismo dei suoi parenti. Fino al punto in cui, convinto che si siano nuovamente scordati del suo compleanno, si alza da tavola ed esce in macchina per schiarirsi le idee. Entrato in un bar per una tequila, l’uomo incontra uno strano barista che si rivela essere una fata madrina in possesso della lista delle persone che si sono comportate male e determinata ad impartirgli una lezione. Chuy sarà infatti costretto a risvegliarsi una Vigilia di Natale dietro l’altra, senza ricordarsi assolutamente nulla dei precedenti giorni dell’anno ma dovendone comunque affrontare le conseguenze. Per sciogliere il sortilegio, l’uomo dovrà imparare a vivere serenamente le feste, smettendo di essere sempre scontento e iniziando ad apprezzare ciò che ha.
Una lezione da imparare
Natale tutti i giorni vuole chiaramente fornire diversi spunti di riflessione, riguardo al valore della famiglia e, in generale, di quelle cose che troppo spesso diamo per scontate. Attraverso la storia di Chuy, sempre scontento nonostante non gli manchi nulla dalla vita, vediamo come spesso, l’insoddisfazione e l’ossessiva focalizzazione sui nostri problemi, ci porti a trascurare le persone che abbiamo intorno, finendo inevitabilmente per perderle. Il senso del film è quindi quello di impartire una lezione importante al protagonista e allo spettatore: non bisogna mai sottovalutare ciò che abbiamo perché domani potrebbe non esserci più. Attraverso il reiterarsi della Vigilia, Chuy si renderà conto come, ciò che davvero conta, non è il giorno di Natale in sé – che lui tanto odia – ma il giorno dopo e quello dopo ancora; perché il vero senso delle feste è godersi gli affetti, cercando il più possibile di essere comprensivi e generosi.
A metà tra Canto di Natale e Ricomincio da capo
Impossibile guardare il film diretto da Mark Alazraki senza inevitabilmente andare con la mente a grandi cult del genere come Ricomincio da capo o alle miriade di trasposizioni del racconto Canto di Natale. Proprio come la pellicola del 1993 con protagonista Bill Murray, infatti, Chuy è costretto a rivivere sempre lo stesso giorno fino a quando non avrà imparato la lezione che il destino ha deciso di impartirgli. La novità, in questo caso, sta nel fatto che il nostro protagonista non rivive proprio le medesime 24 ore, ma, ogni anno, ha memoria solo del 24 dicembre e, al contrario, nessun ricordo degli altri 364 giorni. Per quanto riguarda la similitudine con Canto di Natale, invece, la fata madrina qui assume le veci del fantasma del Natale futuro: con il suo incantesimo, infatti, vuole mostrare a Chuy cosa succederà nella sua vita e alla sua famiglia se non cambierà atteggiamento. In realtà, però, lo spettatore fatica ad avere la percezioni di ciò che davvero non va nell’uomo, in quanto viene mostrata solo una persona che, come tante altre, non stravede per il Natale; mentre, invece, nulla traspare di ciò che accade nel corso dell’anno. Di conseguenza, anche l’atteggiamento di sua moglie e dei figli, che pian piano si allontanano da lui, non sembra trovare una valida motivazione. Chuy sarà un po’ musone ma, tutta la sfortuna che gli capita a causa di ciò, sembra un tantino eccessiva.
Il cast di Natale tutti i giorni
Natale tutti i giorni si concentra quasi completamente sulla figura di Chuy, interpretato dall’attore messicano Mauricio Ochmann, piuttosto noto in patria soprattutto per la sua partecipazione a diverse telenovelas di successo. Sebbene la sua interpretazione possa essere considerata discreta, la povertà della sceneggiatura non riesce a far emergere tutto lo stupore prima e l’emotività poi che invece sarebbero dovute scaturire dal suo personaggio. Per quanto riguarda il cast di supporto, invece, esiste esclusivamente in funzione di Chuy e manca totalmente di caratterizzazione, tanto da rendere poco chiaro a cosa siano dovuti i rapporti familiari conflittuali tra i il nostro protagonista e i suoi parenti.
La recensione in breve
Natale tutti i giorni, pellicole messicana diretta da Mark Alazraki e con protagonista Mauricio Ochmann, rappresenta una visione assolutamente senza pretese e dalla sceneggiatura un po' debole, sebbene con quale elemento di novità rispetto ai classici del genere.
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