Il film: Oltre l’universo, 2022. Regia di: Diego Freitas. Cast: Henrique Zaga, Giulia Be, João Miguel, Othon Bastos, Rita Assemany, Leo Bahia, Viviane Araújo, Isabel Fillardis e Denise Del Vecchio. Genere: Drammatico, sentimentale. Durata: 127 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Nina, una pianista di talento in attesa di un trapianto di reni troverà la forza di realizzare i propri sogni grazie alla storia d’amore con un giovane medico, Gabriel.
L’amore può salvarci la vita? Sembrerebbe proprio di sì, almeno secondo Diego Freitas, regista di questo nuovo dramma romantico targato Netflix, disponibile per lo streaming dal 27 ottobre. Il film, dal titolo Oltre l’universo, vede come protagonisti Giulia Be, tra le più giovani e apprezzate cantautrici brasiliane, al suo debutto come attrice, ed Henrique Zaga, già noto al pubblico per il suoi ruoli in Tredici e The New Mutants ma alla sua prima interpretazione in lingua portoghese.
Come vedremo nella nostra recensione di Oltre l’universo, il film parla del potere salvifico dell’amore, della passione per la musica e della malattia, con il chiaro intento di sensibilizzare lo spettatore riguardo a un argomento che fa paura, ancora troppo spesso stigmatizzato. Riuscirà Nina, pianista di talento affetta da lupus, a realizzare i propri sogni? Quel che è certo, è che al suo fianco ci sarà Gabriel.
La trama di Oltre l’universo: inseguire i propri sogni
Nina (Giulia Be) è una giovane pianista di talento dalle idee molto chiare: fin da quando era piccola, infatti, il suo sogno è sempre stato quello di entrare a far parte dell’Accademia Sinfonica di San Paolo, in Brasile. Un sogno ostacolato dalla malattia, il lupus, che le provoca dolori alle articolazioni e una grave insufficienza renale, compromettendo la sua qualità della vita e la sua capacità di suonare. Nonostante questo, Nina è decisa a non rinunciare al proprio talento, continuando a dare ripetizioni di pianoforte in una scuola di musica mentre aspetta un trapianto di rene. Un giorno, una notizia sul giornale attira l’attenzione della ragazza: l’Accademia Sinfonica è alla ricerca di una pianista solista. Un’occasione imperdibile per Nina, che decide di cimentarsi nell’impresa nonostante sia costretta a sottoporsi tre volte a settimana alle sedute di emodialisi. Una circostanza spiacevole che, però, le permette di fare la conoscenza di Gabriel (Henrique Zaga), affascinante specializzando in medicina interna che esercita proprio nel reparto in cui Nina si sottopone alla terapia. Tra i due nasce subito una grande intesa, ostacolata però dalle regole della professione che non consentirebbero una relazione sentimentale tra medico e paziente. Ma non sarà certo questo ad ostacolare un amore che sembra scritto nel destino.
Diffondere consapevolezza sulla malattia
Fin dalle sue prime battute, risulta molto chiaro quello che è l’intento primario del film diretto da Diego Freitas: sensibilizzare lo spettatore sul tema della convivenza con la malattia, il lupus in particolare, cercando di abbattere i pregiudizi e diffondendo consapevolezza. Portare alla luce questo tema, senza la paura di parlarne apertamente, contribuisce ad eliminare lo stigma che, ancora oggi, aleggia su chi ha la sfortuna di dover coniugare gravi problemi di salute con un’esistenza che sia il più possibile normale. La malattia, infatti, fa paura, e troppo spesso le persone pensano che equivalga a una condanna a morte, senza pensare che i pazienti possano amare, avere sogni e passioni come tutti gli altri. Nina ci dimostra proprio questo: il lupus non le impedisce di perseguire quello che, fin da piccola, è sempre stato il suo obiettivo; certo, gli ostacoli sono innumerevoli, ma con la comprensione e il sostegno degli altri, tutto può diventare più affrontabile. Ma anche il lavoro di Gabriel ne è una manifestazione: lui, infatti, non solo cura i pazienti, ma si impegna anche affinché possano avere giornate migliori. In un’intervista, il regista ha confessato la sua speranza che molte persone possano identificarsi con la trama di Oltre l’universo, e che dedica il film soprattutto a sua madre, la quale, purtroppo, non è riuscita ad ottenere in tempo il trapianto che aspettava.
Trovare la speranza anche nella tragedia
Oltre l’universo parla di amore, di musica e di malattia. Ma soprattutto di speranza, che poi rappresenta l’ingrediente essenziale di tutti e tre i temi sopracitati. Nel film, la speranza sgorga direttamente dall’animo coraggioso di Nina, che continua a lottare per il proprio sogno nonostante le gravi implicazioni della malattia; ma costituisce anche una parte fondamentale di Gabriel, che infonde amore e ottimismo nel cuore della ragazza, spronandola a non arrendersi soprattutto in quei momenti in cui sarebbe tentata di gettare la spugna. Quello di Diego Freitas è un film fondamentalmente ottimista, che incoraggia a vedere il lato positivo delle cose e a non smettere di cercare una via di uscita anche nella disgrazia. Non a caso, lo stesso regista ha affermato di essere stato ispirato dalla recente pandemia per la stesura della sceneggiatura: trovare un grande amore proprio in un momento di caos e panico, lo ha infatti aiutato a vedere oltre ciò che di brutto stava accadendo intorno a lui e nel mondo. Possiamo quindi dire che l’insegnamento più importante di Oltre l’universo sia questo: non avere paura di vivere.
Il cast di Oltre l’universo: un buon debutto della sua attrice protagonista
La scelta di Giulia Be per il ruolo della protagonista si è rivelata senza dubbio azzeccata. Nonostante Oltre l’universo rappresenti il suo debutto in assoluto come attrice, la cantautrice brasiliana veste alla perfezione i panni di Nina, anche e soprattutto per il fatto di essere una pianista e una cantante nella vita reale. La musica è senza dubbio il modo in cui riesce a comunicare con maggiore intensità, ma appare comunque chiaro l’amore per Giulia Be per l’arte in tutte le sue forme. Anche Henrique Zaga nei panni del medico specializzando Gabriel risulta abbastanza adatto, sebbene il suo personaggio appaia sempre un po’ troppo perfetto e le sue parole eccessivamente retoriche in ogni circostanza. Per quanto riguarda il resto del cast, nessuno spicca in maniera particolare – anche perché in film è chiaramente incentrato sui due ragazzi – tranne Yuri, collega e coinquilino di Gabriel, che però rappresenta una macchietta comica che non apporta nulla alla narrazione (nemmeno qualche risata).
La recensione in breve
Oltre l'universo è una storia d'amore e musica, che ha come obiettivo principale quello di diffondere consapevolezza sulla malattia e di infondere speranza a chi sta affrontando un momento particolarmente difficile della propria vita. Buono il debutto come attrice della sua protagonista, la cantautrice brasiliana Giulia Be, anche se i personaggi risultano, in generale, un po' stereotipati ed eccessivamente perfetti.
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