Il film: On The Line, 2022. Regia: Romuald Boulanger.
Cast: Mel Gibosn, Kevin Dillon, Enrique Arce, Alia Seror-O’Neill. Genere: Thriller. Durata: 104 minuti. Dove l’abbiamo visto: In anteprima stampa.
Trama: Un conduttore radiofonico, mentre è in diretta, riceve la chiamata di un ascoltatore che minaccia di uccidere lui e la sua famiglia.
Anche se, in realtà, la sua carriera non si è mai fermata, era un po’ che non ci capitava di vedere Mel Gibson in un film. Dopo aver segnato gli anni Ottanta con due franchise storici come quello di Mad Max e quello di Arma Letale, e gli anni Novanta e primi Duemila con i suoi discussi progetti da regista (Braveheart, La passione di Cristo, Apocalypto), la carriera di Mel Gibson negli ultimi anni è proseguita su binari più sicuri. È un piacere ritrovarlo nel film che vi presentiamo nella recensione di On The Line, thriller diretto da Romuald Boulanger, in onda lunedì 31 ottobre in esclusiva alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. In On The Line, Mel Gibson interpreta un conduttore radiofonico che, mentre è in diretta, riceve la chiamata di un ascoltatore che minaccia di uccidere lui e la sua famiglia. On The Line è un thriller che è puro intrattenimento, suspense e tensione, e che spiazza con un doppio twist ending. Da vedere.
La trama: Mel Gibson è Elvis Cooney, lupo solitario della radio
Elvis Cooney (Mel Gibson) è un conduttore radiofonico di successo. La sua è una di quelle trasmissioni notturne, in cui si può essere irriverenti, scorretti, ma anche ascoltare con umanità chi, dopo mezzanotte, non riesce a dormire e vuole confidarsi. Durante una diretta, un ascoltatore anonimo, che sembra conoscere Elvis molto bene, minaccia di uccidere lui e la sua famiglia. L’unico modo che il conduttore ha per salvare le persone che ama è di mettere in atto un articolato gioco per la sopravvivenza. Nel corso di una sola notte, dovrà riuscire a scoprire l’identità del criminale che lo tiene sotto scacco e salvare i suoi cari.
Come in Locke, per metà film
La prima cosa che balza agli occhi, guardando On The Line, è la parentela con un film molto amato, e che in questi anni ha dimostrato di aver influenzato molti sceneggiatori e registi. Parliamo di Locke di Steven Knight, in cui Tom Hardy vedeva la sua vita andare in pezzi, e noi assistevamo a tutto questo semplicemente seguendo una serie di telefonate mentre era solo nella sua macchina. In qualche modo On The Line riprende questo schema: al posto della macchina c’è lo studio radiofonico, al posto dello smartphone ci sono il telefono e il microfono della radio, e insieme a Elvis ci sono la centralinista e il regista. Ma in tutta la prima parte del film, la tenzone tra il protagonista e il suo persecutore avviene tutta via voce: noi, come lui, non vediamo niente, e quindi voliamo con l’immaginazione. Ma, attenzione, ascoltare solo i suoni, senza vedere, è qualcosa che può indurre in errore. E, allora, le sorprese sono dietro l’angolo. Un doppio twist ending, infatti, ci spiazza e fa rivedere tutte la storia da un altro punto di vista. Che non possiamo assolutamente anticiparvi. Nel finale, la struttura di Locke si modifica, entrano in scena dei personaggi e i protagonisti escono dallo studio, ma On The Line mantiene una interessante unità di tempo e luogo.
Mel Gibson, vecchio leone
In un cast che annovera attori come Kevin Dillor e Enrique Arce (l’Arturito de La casa di carta, in un ruolo breve ma inconfondibile), e dove spicca l’intrigante volto di Alia Seror-O’Neill nel ruolo della centralinista Mary, è chiaro che la parte del leone, del vecchio leone, la faccia lui. Mel Gibson è in scena quasi da solo per tutto il film, inquadrato spesso in primo o primissimo piano, di profilo. Mentre la camera scruta le sue rughe e i suoi occhi, Gibson regge tutto il film sulle sue spalle. Canuto, la barba bianca di qualche giorno, appena accennata, Mel Gibson è invecchiato ma non ha perso un briciolo del suo carisma e del suo fascino. È in quegli occhi, in quello sguardo affebbrato, liquido, che fa uscire tutta la follia e la disperazione. Sì, ancora una volta, la vera Arma letale è lui.
La recensione in breve
On The Line è un thriller che è puro intrattenimento, suspense e tensione, e che spiazza con un doppio twist ending. Con un grande Mel Gibson. Da vedere.
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