Il film: Povere creature! (Poor Things), 2023. Regia: Yorgos Lanthimos. Cast: Emma Stone, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, Ramy Youssef.
Genere: grottesco. Durata: 141 minuti. Dove l’abbiamo visto: alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in lingua originale.
Trama: La formazione sentimentale, sessuale e intellettuale di Bella, una giovane donna a cui è stato trapiantato un nuovo cervello.
Dopo il grande successo de La favorita, il regista greco Yorgos Lanthimos torna a dirigere una straordinaria Emma Stone in un film che ancora una volta potrebbe conquistare pubblico e critica, e magari guadagnarsi altri premi e nomination nella prossima Awards Season.
Passato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia proprio come il precedente, anche questo nuovo film ha tutte le caratteristiche giuste per far parlare di sé: un tema forte e attualissimo, una grandissima interpretazione ed una messa in scena visionaria e brillante. Come vedremo in questa recensione di Povere creature!, l’impressione è di trovarsi davanti a quello che con molta probabilità potrebbe diventare un vero e proprio cult.
La trama di Povere creature!: Bella alla ricerca di se stessa
Siamo a Londra, in piena epoca vittoriana. La protagonista della storia è Bella (Emma Stone), una giovane donna morta suicida ma prontamente riportata in vita da Godwin Baxter (Willem Dafoe), uno “scienziato pazzo” che le trapianta un nuovo cervello. Nelle sue prime settimane, quindi, Bella è una creatura tanto bella e affascinante quanto sgraziata nei movimenti e infantile nel comportamento.
Tutti gli uomini che hanno a che fare con lei, però, ne sono ben presto conquistati: Godwin ha verso di lei un atteggiamento affettuoso e paterno oltre che un mero interesse scientifico, mentre un altro medico più giovane, Max McCandles (Ramy Youssef), se ne innamora definendola una “splendida ritardata”. Sarà però un avvocato senza scrupoli di nome Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo) a portarla in giro per l’Europa, iniziarla ai piaceri della vita (il sesso in primis) e ad avviare così in lei un percorso di crescita che finirà col sorprendere tutti.
Quando è l’emancipazione femminile a fare paura
Fin dall’inizio il riferimento a Frankestein è palese, come lo era d’altronde anche nell’omonimo libro di Alasdair Gray da cui il film è tratto. Ma ovviamente Povere creature! non è un horror, ma semmai un romanzo di formazione con venature da dark comedy in cui l’unica cosa che terrorizza è l’intraprendenza e l’emancipazione della protagonista, più che le creature mostruose del titolo – il personaggio di Defoe ha il corpo e viso sfigurato proprio come la creatura inventata da Mary Shelley e nell’abitazione dello scienziato vi sono tanti animali con teste trapiantate.
Un qualcosa che fa paura agli uomini che la accompagnano e che si trovano a dover fare i conti prima con un vero e proprio risveglio sessuale, poi con una consapevolezza dell’essere una donna forte e libera a cui non sono abituati. Perché Bella con il nuovo cervello è come se rinascesse da zero, ma in modo più veloce, più libero, senza i condizionamenti che la società spesso impone. Senza sapere, di fatto, cosa si aspetti la società da lei e senza che nessuno le dica e le imponga, quindi, cosa vuol dire essere donna.
Il risultato è quindi una commedia satirica tanto geniale quanto brillante, con al centro un personaggio bellissimo e travolgente. Che è impossibile non amare per noi spettatori, ma che per gli altri personaggi che la accompagnano è più semplice definire come una “creatura del demonio”.
Quel “mostro” chiamato Emma Stone e la conferma di Lanthimos
Il personaggio di Bella è praticamente al centro di quasi ogni inquadratura del film e il premio Oscar Emma Stone è semplicemente fantastica nel riuscire a dare vita a questo percorso di crescita e cambiamento che inizia dalla primissima sequenza e ci accompagna fino alla fine. Il modo in cui, scena dopo scena, riesce a rendere questa maturazione e presa di coscienza graduale è davvero mostruoso: ovvio che parliamo di un’attrice che, nonostante la giovane età, già da tempo non ha più nulla da dover dimostrare, al tempo stesso però è evidente come quello di Povere creature! sia non solo il ruolo più difficile della sua carriera ma anche quello a cui forse ha tenuto di più. Tanto da prendersi così tanti rischi e da mettersi a nudo, anche letteralmente, come mai aveva fatto prima.
Dal canto suo, il regista greco firma probabilmente quella che è la sua opera più completa, confermando una sorta di evoluzione artistica, o quantomeno un perfetto processo di internazionalizzazione del suo cinema. In questo Poor Things ci sono non poche somiglianze, sia stilistiche che tematiche, con i suoi primi film in lingua greca (il meraviglioso e sconvolgente Dogtooth in primis) ma anche con il già citato La favorita. Al tempo stesso però, con questo film, si avvicina anche al cinema grottesco e surreale di Tim Burton e Terry Gilliam, aggiungendo a quello che da sempre è il suo stile anche una maggiore ricercatezza nella direzione artistica, in particolare nelle scenografie e nei costumi.
Anche per questi motivi Povere creature!, pur essendo un film d’autore a tutti gli effetti, ottiene l’effetto contrario di quelle che erano le prime opere del regista greco: regala gioia e positività, oltre che una protagonista indimenticabile.
La recensione in breve
Povere creature! è un film divertente e profondo che colpisce per la bellezza della sue immagini. Oltre che, ovviamente, per la performance strabiliante della sua interprete: tanto da chiedersi se per Emma Stone sia davvero già tempo di un secondo Oscar. Un'opera matura e completa che consacra definitivamente il suo regista e lo eleva ancora di più a talento internazionale.
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