Il film: Royalteen – L’erede, 2022. Regia di: Per-Olav Sørensen e Emilie Beck. Cast: Ines Høysæter Asserson, Mathias Storhøi, Elli Rhiannon Müller Osborne, Veslemøy Mørkrid.
Genere: commedia romantica, durata: 107 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix, in italiano.
Trama: Quando Lena, un’adolescente appena trasferitasi ad Oslo, e Kalle, principe ereditario di Norvegia, si conoscono tra i banchi di scuola, tra i due è amore a prima vista. Ma la ragazza nasconde un segreto che potrebbe rovinare quella nuova vita tanto faticosamente conquistata.
Cosa succede quando una ragazza comune – e possibilmente con diverse problematiche alle spalle – incontra un principe ereditario? Come le migliori commedie romantiche ci hanno già ampiamente insegnato, la scintilla scocca al primo scambio di sguardi. Niente di nuovo, quindi, in questo nuovo drama adolescenziale targato Netflix che porta sul piccolo schermo il primo romanzo della popolare serie di libri young adult scritta da Anne Gunn Halvorsen e Randi Fuglehaug. Un caso letterario in Norvegia, che forse sarebbe anche potuto rimanere su carta.
Come vedremo nella nostra recensione di Royalteen – L’erede, il film diretto da Per-Olav Sørensen e Emilie Beck cerca di dare ossigeno a una tematica priva di originalità, riuscendoci solo a tratti. La narrazione è prevedibile nello svolgimento e incostante nel ritmo e l’unico elemento che risolleva un minimo le sorti della pellicole è la buona chimica tra i due attori protagonisti.
La trama di Royalteen – L’erede: il principe e la popolana
Lena (Ines Høysæter Asserson) è un’adolescente appena trasferitasi a Oslo insieme alla famiglia. Nonostante la sua indole diffidente e refrattaria, la ragazza stringe subito amicizia con Kalle (Mathias Storhøi), il suo nuovo compagno di banco. Kalle, però, non è uno studente qualsiasi: il giovane, infatti, è il principe ereditario di Norvegia, salito più volte alla ribalta dei media nazionali per le sue serate brave. Un incontro casuale nel bosco farà scattare la scintilla tra i due che, da quel momento, diventeranno inseparabili. Le cose, però, non sono così facili come potrebbe sembrare all’apparenza; Lena, infatti, è pienamente consapevole delle implicazioni che la loro differenza di status potrebbe comportare, differenza che la sorella di Kalle, Margrethe (Elli Rhiannon Müller Osborne), non manca di farle notare. Non solo: la ragazza è tormentata da un passato che, nonostante il trasferimento a Oslo, sembra tornare a tormentarla. Dal canto suo, Kalle è ben diverso dal ragazzo di mondo che descrivono i tabloid, anzi; il principe vive nel terrore che foto e video trapelino online e sui social media, diffondendo un’immagine di lui che non gli corrisponde. Riusciranno i due a scendere a patti con le proprie paure e a conquistare il tanto agognato lieto fine?
Accettare le proprie paure
Kalle e Lena sembrano non avere nulla in comune. In realtà, entrambi portano un enorme peso sulle spalle: quello dell’immagine pubblica lui, quello di un passato tormentato lei. Due carichi emotivi che si traducono nella paura che la propria vita privata venga messa alla mercé dell’opinione altrui. È proprio questo incontro tra due fragilità a rappresentare la chiave della relazione, almeno inizialmente; una relazione, però, destinata a naufragare senza una presa di coscienza da entrambe le parti. In particolare Lena, i cui tutti segreti verranno svelati nel finale, dovrà imparare a prendersi le responsabilità delle proprie azioni per smettere di vivere nella menzogna e poter andare avanti con la propria vita senza il freno a mano tirato. Nei percorsi di entrambi i ragazzi (e nella stessa narrazione del film), il ruolo di Internet – in particolare dei social – si rivelerà fondamentale in quanto svolge il duplice ruolo di luogo insidioso dal quale difendersi ma anche di strumento attraverso il quale potersi riscattare.
Un film incostante e senza fondamenta
Il primo e più sostanziale problema che riscontriamo in Royalteen – L’erede è quello della superficialità. Una pecca che emerge a partire dalle premesse stesse del film: non viene infatti fornito alcun presupposto al sentimento tra i due protagonisti, il cui innamoramento sembra rappresentare, fin dall’inizio, un dato di fatto. Allo stesso modo, benché i “traumi” di entrambi vengano esplicitati, non viene poi fornito alcun approfondimento degli stati d’animo e delle motivazioni di fondo, finendo per rendere i personaggi estremamente bidimensionali. Un peccato considerando che, la buona chimica tra i due attori protagonisti, avrebbe potuto rappresentare la base di partenza per una buona caratterizzazione degli stessi. Medesima sorte spetta alle tematiche di un certo spessore che vengono toccate nel film, come il bullismo, il disturbo d’ansia e la gravidanza in adolescenza; tutti argomenti appena accennati e poi lasciati andare alla deriva. Non aiuta, poi, il ritmo incostante della narrazione, con un inizio vacuo e affrettato, uno sviluppo carente di trama e un finale in affanno in cui tutti i segreti devono essere svelati il più in fretta possibile. L’assurdo cliffhanger finale – talmente surreale da spingere lo spettatore a riguardarlo per essere sicuri di ciò è passato sullo schermo – sembra promettere un capitolo successivo, premessa che ci auguriamo non venga mantenuta.
La recensione in breve
Royalteen - L'erede è la storia d'amore tra una ragazza comune e un principe ereditario, entrambi accomunati dalla paura che la propria vita privata finisca alla mercé dell'opinione pubblica. Questa trasposizione dell'omonimo romanzo young adult norvegese appare, fin dall'inizio, estremamente superficiale - soprattutto nella caratterizzazione dei suoi personaggi - e dal ritmo narrativo incostante.
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