Il film: Settembre, 2022. Regia: Giulia Steigerwalt. Cast: Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio, Thony, Andrea Sartoretti. Genere: Commedia, Romantico. Durata: 110 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix.
Trama: Nel corso di una giornata di settembre, tre persone in modi diversi collegate tra loro si rendono conto che la loro vita non è quella che avevano sognato.
Arriva oggi su Netflix Settembre, debutto alla regia di Giulia Steigerwalt, già sceneggiatrice di successo (Moglie e Marito, Croce e Delizia, Marilyn ha gli occhi neri…) e uscito nei cinema italiani a maggio 2022. Si tratta di un film di successo che ha sottolineato come, nel passaggio dalla sceneggiatura alla regia, Steigerwalt dimostri un notevole equilibrio. Come vedremo nella nostra recensione di Settembre, il film di Giulia Steigerwalt si inserisce nel filone delle commedie apparentemente leggere che narrano la società attraverso storie individuali, con un’amarezza di fondo, ma in cui la speranza rimane evidente e invincibile. Questo progetto riesce a sviluppare una sua identità e a coinvolgere lo spettatore soprattutto grazie a un’ottima scrittura dei personaggi e dei dialoghi. Nonostante qualche momento didascalico, Settembre spicca come un film dall’ironia ben calibrata, che può contare su un’ottima direzione degli attori e sulla freschezza delle interpretazioni giovanili per affrontare con delicatezza ma incisività tematiche come l’educazione sessuale e i primi approcci adolescenziali.
Settembre, la trama: aria di cambiamenti
In una Roma settembrina si intrecciano tre destini. Francesca (interpretata da Barbara Ronchi) vive un matrimonio insoddisfacente con Alberto (Andrea Sartoretti), un uomo pigro e distante. Quando riceve una notizia scioccante, condivisa solo con la sua migliore amica Simona (Thony), trova il coraggio di cambiare radicalmente la sua vita. Nel frattempo, suo figlio adolescente, Sergio (Luca Nozzoli), affronta anch’egli un periodo di cambiamento. Aiuta la sua coetanea Maria (Margherita Rebeggiani), che torna dalle vacanze estive e scopre di essere stata finalmente notata dal ragazzo di cui è da sempre innamorata, a prepararsi per il primo appuntamento con Christian, ma si rende conto che c’è qualcosa di più profondo in gioco. C’é poi Ana (Tesa Litvan), una giovane proveniente dall’Est Europa, che è costretta a prostituirsi. Sogna di abbandonare questa vita, diventare estetista e innamorarsi di Matteo (Enrico Borello), il gentile panettiere del quartiere, ma si vergogna del suo lavoro. Guglielmo (Fabrizio Bentivoglio), cliente amareggiato dalla vita dopo il divorzio e ginecologo di Francesca, diventa il suo unico confidente.
Un convincente racconto corale
La forza di Settembre risiede principalmente nel suo cast ampio e variegato. Steigerwalt dimostra di essere una regista capace di guidare gli attori con maestria, consentendo una naturalezza e una spontaneità sia agli adulti che agli adolescenti: li segue con affetto, senza giudicare, accompagnandoli tra le difficoltà del quotidiano come farebbe un’amica. Da un lato, la trama abbandona le convenzioni tipiche della produzione dramedy italiana, optando per una resa più spontanea e naturale negli scambi verbali, nella costruzione delle frasi e nelle intenzioni. Dall’altro, Giulia Steigerwalt, con una penna delicata e sensibile, affronta temi “scomodi” come la prostituzione e l’educazione sessuale. Utilizza anche una regia attenta, che segue ogni gesto, smorfia, decisione e movimento dei protagonisti, dando vita a un racconto corale vibrante di umanità, dolcezza e simpatia. Il cast azzeccato di volti imperfetti e peculiari contribuisce a trasformare la narrazione in un’ode affascinante alla normalità, che esplora le sfaccettature ed età della natura umana. Settembre riesce a restituisce contemporaneamente il passato attraverso l’immagine implicita e sottintesa e il presente attraverso l’intreccio coinvolgente di battute.
Raccontare il quotidiano con ironia e sensibilità
Già l’immagine iniziale di Francesca e suo marito a letto stabilisce una dichiarazione di intenti e ci dice molto sul tono che adotterà il film. Lui russa, lei lo guarda amorevolmente, lui si sveglia, le chiede aggressivamente “cosa c’è da guardare?”, si gira e torna a dormire. In Settembre, c’è un gioco costante con il quotidiano, che ci porta nelle vite intime dei personaggi e ci dà il permesso immediato di metterci nei loro panni. Francesca guarda il suo compagno innamorato e noi sorridiamo per l’intimità del momento, mentre quando lui risponde infastidito, questo ci scuote e ci sconforta: lo spettatore inizia già a entrare in empatia coi personaggi, a preoccuparsi per loro e a comprenderli.
Il debutto alla regia di Giulia Steigerwalt si configura come una commedia romantica che propone diversi approcci all’amore e alle relazioni, con personaggi di età diverse che hanno in comune il fatto di esplorare modi diversi di avvicinarsi all’affetto. Molti film romantici hanno cercato di utilizzare l’espediente delle trame parallele, spesso fallendo nel mostrare troppo e nell’approfondire troppo poco; Settembre, soprattutto nel panorama cinematografico italiano, si distingue con i suoi dialoghi ottimamente calibrati, interpretazioni convincente e un eccellente sviluppo dei personaggi.
La recensione in breve
Al suo debutto registico, Giulia Steigerwalt offre personaggi autentici e ben scritti, in un'opera corale dove la ricerca di relazioni nuove e genuine prevale sul futuro pianificato.
- Voto CinemaSerieTv