Il film: Silent Night – Il silenzio della vendetta, 2023. Regia: John Woo. Cast: Joel Kinnaman, Catalina Sandino Moreno. Genere: Azione. Durata: 104 minuti.
Dove l’abbiamo visto: Al cinema, in anteprima.
Trama: Ancora in lutto per la morte del giovane figlio, rimasto ucciso nel fuoco incrociato di uno scontro fra bande, proprio il giorno di Natale, un padre decide di uccidere i colpevoli la notte di Natale dell’anno successivo.
Silent Night, la famosa canzone di Natale, risuona in un corridoio di un ospedale. È un ospedale bianco, asettico, dalla luce accecante. Ma non è un bianco Natale: è un Natale rosso sangue. Il nostro protagonista, un padre che ha perso il figlio, è appena stato colpito da un colpo d’arma da fuoco alla gola. Vivo per miracolo, ha perso la voce. E allora la notte di Natale dell’anno seguente, quella della vendetta concepita, sarà una “notte silenziosa”: senza parole, ma con le pallottole che parleranno per lui. Come vi raccontiamo nella recensione di Silent Night, al cinema dal 30 novembre, John Woo confeziona un action ad alta dose di violenza, senza dialoghi, meno estetico e più viscerale rispetto ai suoi lavori, con un’idea forte e tanto mestiere. Che dopo un po’ diventa maniera.
La trama: una silenziosa vendetta
Ancora in lutto per la morte del giovane figlio, rimasto ucciso nel fuoco incrociato di uno scontro fra bande, proprio il giorno di Natale, un padre (Joel Kinnaman) decide di uccidere i colpevoli la notte di Natale dell’anno successivo. Ferito a sua volta durante l’inseguimento degli assassini e ormai muto, l’uomo si addentra nei bassifondi criminali per compiere con ogni mezzo la sua silenziosa vendetta verso chi gli ha strappato suo figlio.
Un film senza parole
Senza parole, come cantava Vasco Rossi. Non ha più la voce, il nostro protagonista, e così Silent Night diventa un film senza dialoghi. È questa la cosa più interessante di un film che porta all’estremo il concetto di action, di un tipo di film che si guardano per inseguimenti, sparatorie e uccisioni. Si dice sempre che trama e dialoghi contino di meno, così John Woo porta questo concetto all’estremo: zero dialoghi. È una scelta stilistica precisa, radicale, anche coraggiosa. E comunque da apprezzare.
Joel Kinnaman, occhi iniettati di sangue
Joel Kinnaman, il protagonista del film, già visto in Robocop, The Killing, Altered Carbon e House Of Cards, ma anche nel riuscito The Informer del nostro Andrea Di Stefano, deve fare un lavoro molto particolare, allora. Deve puntare tutto sulla mimica facciale, sull’espressività del volto, sulla sua trasfigurazione. Si dice che non sia il suo forte, ma qui funziona bene: gli occhi iniettati di sangue, di rabbia e di dolore sono il suo biglietto da visita, il suo modo di comunicare verso di noi. I segni del tempo sul suo volto, le rughe che solcano il suo viso, e il trucco, fanno il resto. Quel suo non parlare è reale, certo, ma è anche una metafora dell’incomunicabilità di coppia e del silenzio assordante che si instaura tra due genitori dopo che si è consumato un lutto (la moglie è interpretata da un’intensa Catalina Sandino Moreno).
Un po’ giustiziere della notte, un po’ Batman
Silent Night è un revenge movie puro, con un protagonista che è un po’ un nuovo giustiziere della notte, un po’ Batman, che gira per la città con una batmobile non dichiarata e una batmoto improvvisata, senza loghi, e con un lungo cappotto di pelle che sostituisce il mantello ma garrisce ugualmente al vento durante gli inseguimenti nella notte di una città senza speranza, che di Gotham City non ha neanche l’eleganza e la bellezza. A dirigere c’è un John Woo diverso da come ce lo ricordavamo. Nel suo cinema ora c’è meno estetica e meno coreografie. Meno colombe e meno ralenti. Sembra esserci più cuore e più passione, perché la storia del bimbo ucciso commuove, ogni volta che entra in scena. Certo, Silent Night rimane un film d’azione e questo è quello che ci regala. John Woo, probabilmente, ha fatto cose migliori. Ma va bene così, senza parole.
La recensione in breve
Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Silent Night, John Woo confeziona un action ad alta dose di violenza, senza dialoghi, meno estetico e più viscerale rispetto ai suoi lavori, con un’idea forte e tanto mestiere. Che dopo un po’ diventa maniera.
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Voto CinemaSerieTv