Il film: Suncoast, 2024. Regia: Laura Chinn. Cast: Laura Linney, Nico Parker, Woody Harrelson. Genere: Drammatico, formazione. Durata: 109 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Disney+, in lingua originale.
Trama: Un’adolescente che vive con la madre deve portare il fratello malato a vivere in un centro specializzato. Lì, stringe un’amicizia inaspettata con un eccentrico attivista nel bel mezzo di proteste per casi medici controversi.
Direttamente dal Sundance Film Festival 2024 approda su Disney+ Suncoast, il debutto alla regia di Laura Chinn, con una convincente Nico Parker protagonista. Attingendo alle proprie esperienze di vita, la regista racconta una storia al tempo stesso profondamente personale e universale, ambientata nel 2005 a St Petersburg, in Florida e che riesce a catturare l’essenza dei drammi adolescenziali con una prospettiva nuova. Come vedremo in questa recensione di Suncoast, la pellicola centra il cuore dei legami familiari, le sfide della crescita in circostanze insolite e le amicizie inaspettate che ci formano, affrontando tematiche impegnative senza perdere il senso dell’umorismo e della speranza.
Suncoast: adolescenza in bilico
Doris è un’adolescente di 17 anni di Clearwater, Florida. Vive in una casa color pastello in una città con un sole costante e una spiaggia vicina, e frequenta la rinomata (e costosa) Clearwater Christian High School. La nostra eroina – apparentemente – conduce una vita che la maggior parte dei ragazzi della fredda Duluth, nel Minnesota, o della nevosa Buffalo, nello stato di New York, potrebbero solo immaginare nei loro sogni più sfrenati. Al contrario, gli ultimi sei anni della vita di Doris sono stati uno strazio. Suo fratello Max (Cree Kawa) ha un cancro al cervello: non può più parlare, vedere o camminare, e Doris è stata la sua badante part-time e sorella agonizzante a tempo pieno, cercando di fare da spalla alla madre ansiosa, nervosa e single, Kristine (Laura Linney). Il marito di Kristine e padre di Doris è purtroppo scomparso 14 anni prima.
Sotto il peso schiacciante della malattia del fratello e di una madre che si concentra solo su questa tragedia, Doris ha lottato per ritagliarsi una sua strada. Le cose si apprestano a cambiare con il trasferimento della famiglia nella zona di Suncoast, la struttura specializzata dove presto verrà accolto Max. Questa svolta darà a Doris la possibilità di aprirsi a nuove esperienze, vivendo per la prima volta l’adolescenza e imparando qualcosa in più sulle persone che la circondano. Doris non è una “ragazza normale”, come sottolinea spesso il suo nuovo amico Paul (Woody Harrellson). Vive due vite separate. Una in cui è la figlia obbediente che aiuta a prendersi cura del fratello, e l’altra è la ragazza che organizza feste a casa sua quando la madre non c’è. Quando le tensioni tra Doris e la madre aumentano e la salute di Max diminuisce, diventa più difficile tenere separate queste due vite. Dopo tanti anni di lotta costante con la madre, la nuova situazione di Doris è difficile da accettare.
Il lutto sancisce un nuovo inizio
In Suncoast, Chinn proietta il racconto su toni contrastanti, cercando di bilanciare – non sempre perfettamente – il dolore e la perdita con sprazzi di comicità inaspettata e con il viaggio di Doris verso la maturità. Con la morte di Max che incombe, Laura Linney è assolutamente credibile nel fare frequenti commenti sarcastici e pungenti nati dalla frustrazione e dall’angoscia di Kristine per le misere carte che la vita ha riservato a Max. Non c’è dubbio che Kristine voglia bene a Doris, ma la nostra protagonista adolescente non è mai libera dalle critiche, dalle richieste e dai controlli della madre. A fare da contraltare c’è il Paul di Harrelson, figura adulta a cui Doris può appoggiarsi per avere sostegno, e che ci ricorda un altro personaggio interpretato dall’attore, il Mr. Bruner di 17 anni (e come uscirne vivi).
Inizialmente, Doris si sente piuttosto sola al Suncoast, dato che le sue due relazioni più significative sono quelle con la madre e con Max. Dal canto suo, Kristine sembra essere una persona molto difficile: dalle urla contro il personale infermieristico allo sminuire i problemi personali di Doris, c’è poco spazio per la ragazza per ricevere un po’ di dolcezza materna. Durante la visita al centro specializzato, Doris fa amicizia con Paul, un contestatore coinvolto in un caso medico emblematico della vita reale che si svolge anch’esso al Suncoast. I due stringono una strana amicizia a causa delle loro comuni tragedie personali. La ragazza riesce finalmente a sentirsi “vista” e a socializzare con suoi coetanei proprio nel momento in cui Max entra alla Suncoast, in poche parole, mentre una perdita imminente fornisce un nuovo inizio. Questi due movimenti emotivi non possono coesistere pacificamente, e Parker incanala questo conflitto perfettamente, passando da sequenze più sbarazzine ad altre molto più profonde.
Nico Parker brilla in un ruolo non convenzionale
Parker, che ha debuttato sul grande schermo nel remake live-action “Dumbo” di Tim Burton del 2019, conferisce una sottile sfumatura emotiva al suo personaggio, il cui desiderio di sfuggire alla sua morbosa vita domestica lo porta a stringere amicizia con una banda di ragazze popolari, tra festini e dinamiche proibite dell’adolescenza. Con il tempo, Doris diventa una persona più sicura di sé e più felice sotto l’influenza dei suoi nuovi amici – non la direzione che ci si aspetterebbe da una storia di una timida outsider che finisce con i ragazzi più cool: si tratta certamente di una svolta rinfrescante, che evita al film di diventare un film monotematico.
La storia personale di Chinn è tumultuosa sia nelle emozioni che nei toni, ma si fonde in una commovente storia di famiglia. Laura Linney cattura la complessità di una madre che naviga tra le proprie turbolenze mentre cerca di tenere insieme la sua famiglia, ma è soprattutto Nico Parker offre un’interpretazione eccellente e a tutto tondo di Doris, che oscilla tra un’adolescente arrabbiata e una ragazza che vuole solo essere vista. Come opera prima, l’ambizioso film di Chinn è ricco di idee ed emozioni che vi lasceranno il segno anche dopo la fine del film.
La recensione in breve
Chinn guida una storia profondamente personale con mano ferma. A suo discapito, "Suncoast" a volte si affloscia, ma questo è un piccolo cavillo in un film con interpretazioni così convincenti.
- Voto CinemaSerieTv