Il film: The Crow – Il Corvo, 2024. Diretto da: Rupert Sanders. Genere: Azione, horror, noir. Cast: Bill Skarsgård, FKA twigs, Danny Huston. Durata: 110 minuti. Dove l’abbiamo visto: Al cinema, in anteprima stampa ed in lingua originale.
Trama: Eric Draven, assassinato brutalmente insieme alla sua ragazza, torna dall’inferno per vendicarla e vendicarsi.
A chi è consigliato? A chi ama le storie a tinte dark, le storie romantiche, l’azione e una certa dose di violenza. A chi ha visto e amato Il Corvo, il film del 1994, forse non lo consiglieremmo: rischierebbe di restare deluso.
Nella prima scena di The Crow – Il Corvo, il nuovo film tratto dalla graphic novel di James O’Barr e remake del cult del 1994 di Alex Proyas con Brandon Lee un ragazzino assistere alla morte di un bellissimo cavallo bianco, intrappolato in un filo spinato, e provare a salvarlo, procurandosi delle ferite alla mano. Quel ragazzo crescerà, segnato dell’episodio, e diventerà il nostro protagonista. Un Eric Draven completamente diverso da quello del fumetto e da quello del film 1994. Un film probabilmente destinato a un pubblico di giovani, che forse sanno poco di quella storia. Per cui saranno due modi di prendere The Crow: chi vedrà questa storia per la prima volta, e deciderà se questa storia gli piace, e chi ha visto il film del 1994, e non potrà non fare confronti. Chi scrive nel settembre del 1994 era al cinema a vedere il film. E può dirvi che il confronto non regge: il nuovo Corvo è troppo effettato, enfatico, carico a livello di immagine e recitazione. E perde il confronto sia a livello di azione, sia a livello di romanticismo, che invece qui dovrebbe essere il punto di forza. Ve lo spieghiamo nella recensione di The Crow – Il Corvo, al cinema dal 28 agosto.
Non può piovere per sempre: ma non ci sarà mai un altro Corvo
Eric Draven (Bill Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs), legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose.
Il Corvo del 1994 è un film entrato nel mito perché la morte aveva davvero raggiunto l’attore protagonista, Brandon Lee, colpito sul set dal colpo di una pistola che doveva essere a salve e non lo era. L’aura romantica e maledetta di quel film si deve anche a questo. Oltre che al fascino di un attore come Lee, bellissimo e ormai perduto per sempre, davvero e non nella finzione. L’insieme di eventi e di emozioni che aveva dato vita a quel film è irripetibile. Per tanti fan del film originale, dunque, il nuovo film avrebbe comunque perso in partenza. Ma se il film non è riuscito non è certo colpa del confronto con il primo. Anche preso singolarmente, sforzandosi di non fare confronti, questo The Crow – Il Corvo non regge.
Bill Skarsgård, nel ruolo del Corvo, in realtà funziona
Non c’è più Brandon Lee, dunque, in quel ruolo che lo ha reso immortale. C’è Bill Skarsgård, che in molti ricorderanno come il clown di It. Ed è proprio lui, nella marcata differenza da Lee, la cosa migliore del film. Ha il volto di un bambino, un volto pulito che qui è sporcato da alcuni tatuaggi, due occhi grandi e liquidi che possono contenere molte cose: dolore, sconforto, delusione, odio. Ed è perfetto perché il suo Eric è un bambino mai cresciuto, è ancora quel ragazzino che tentava di salvare quel cavallo. Ma è un volto che può virare verso la smorfia, come quella di un clown malefico, come in It o come in quello che è il nuovo look del Corvo, con lacrime nere a contornare quegli occhi liquidi che si possono riempire di odio e morte. Il suo corvo è un clown nero, quindi, un angelo della morte. Anche la voce, in lingua originale, è sottile, rotta, e serve a sottolineare la fragilità del personaggio.
FKA twigs e Danny Huston brillano in un cast non all’altezza
Accanto a lui, nel ruolo di Shelly, c’è FKA twigs, cantante pop prestata al cinema. Si vede, perché è piuttosto acerba, ma accanto al protagonista funziona: anche lei ha uno sguardo liquido, languido. Ha la pelle ambrata e le lentiggini, e un’enorme bocca a cuore. Un volto in cui tutto è grande, tutto buca lo schermo, a dispetto del fisico minuto e fragile. Skarsgård, FKA Twigs e il veterano Danny Huston sono tra le cose migliori del film e di un cast che, al contrario dei protagonisti, non sembra molto azzeccato, ricco di volti insipidi o, al contrario, che rischiano di andare in overacting, anche probabilmente mal diretti.
La musica è ancora dark, ma il racconto è troppo carico
Il look di Eric, piuttosto contestato appena apparse le prime immagini, sembra quello di un trapper. E così ci si aspettava un mondo di questo tipo. La musica del film, invece, si avvicina a quelle che erano le atmosfere del primo album. C’è molta new wave a dettare la linea, con i Joy Division (Disorder) e Gary Numan su tutti, ma dal punto di vista musicale non delude. D’altra parte, il problema di The Crow – Il Corvo è che tutto, in questo racconto, è troppo carico, enfatico, effettato. Del film originale ci piaceva anche la sua semplicità, quel suo essere un B Movie secco, serrato e a tinte dark. Era un film di poche parole, da buon B Movie. Qui invece tutto viene spiegato per filo e per segno, tutto viene esplicitato (vedi le ferite che, dati i poteri di Eric, si richiudono e guariscono da sole). Ci sono tantissimi ralenti, tantissime sequenze nell’acqua, dove il primo film era soprattutto terra e fuoco.
Tutto è inutilmente complicato e ridondante
Ma, soprattutto, il problema è che si inserisce una bella storia come quella de Il Corvo in un nuovo racconto che è inutilmente complicato, ridondante, con un andirivieni sfiancante tra le varie dimensioni. The Crow è anche un film indeciso sul da farsi. Perché inizia quasi come un film romantico, tra Twilight e After (fatte ovviamente le debite proporzioni), poi sembra diventare un horror paranormale, per svoltare, nel terzo atto, in un grand guignol. Che, però, nella carneficina finale al Teatro dell’Opera assume tratti quasi grotteschi. Una cosa che stride con il tono del film. Non può piovere per sempre. E non possiamo rifare per sempre i film cult sperando di riuscirci.
La recensione in breve
Nella recensione di The Crow - Il Corvo vi abbiamo parlato di un film troppo effettato, enfatico, carico a livello di immagine e recitazione. Un film che, rispetto all'originale, perde il confronto sia a livello di azione, sia a livello di romanticismo, che invece qui dovrebbe essere il punto di forza.
Pro
- Il protagonista, Bill Skarsgård, il suo volto, la sua voce
- La musica, che mantiene i toni dark dell'originale
- Anche altri due protagonisti, Danny Huston e FKA twigs, funzionano....
Contro
- ... ma il resto del cast non è all'altezza, o in overacting o sottotono
- La trama è inutilmente complicata
- L'atmosfera è eccessivamente enfatica, pomposa, carica
- Voto CinemaSerieTv