Il film: The Killer, 2023. Regia: David Fincher. Cast: Michael Fassbender, Arliss Howard, Charles Parnell, Kerry O’Malley, Sala Baker, Sophie Charlotte e Tilda Swinton.
Genere: thriller/azione. Durata: 118 minuti. Dove l’abbiamo visto: alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in lingua originale.
Trama: Dopo un colpo andato male e dalle conseguenze inaspettate, un killer professionista mette in discussione tutto ciò in cui crede pur di vendicarsi.
Sono passati quasi 30 anni da Se7en e da quella collaborazione che segnò per sempre il cinema degli anni ’90, regalandoci uno dei migliori thriller di tutti i tempi. Oggi il regista David Fincher e lo sceneggiatore Andrew Kevin Walker si ritrovano per Netflix e realizzano un film che, pur essendo diversissimo dal loro precedente lavoro, siamo certi lascerà nuovamente il segno. E ne siamo convinti a tal punto da iniziare questa recensione di The Killer sbilanciandoci fin da subito: ci troviamo davanti ad uno dei migliori film visti all’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e probabilmente anche uno dei thriller migliori dell’anno.
Dal fumetto al cinema (e Netflix)
Il killer del titolo non ha un nome, è taciturno, meticoloso e ovviamente letale. Pur avendo le fattezze di Michale Fassbender è uno di quegli uomini che riescono a nascondersi nella folla e non farsi notare mai. Ed è un bene che sia così, perché incrociare il suo sguardo spesso equivale ad una condanna a morte, visto che nel mondo degli assassini di professione è tra i migliori e proprio per questo non sbaglia quasi mai. Ma nessuno è perfetto, e gli errori e gli imprevisti accadono, anche ai professionisti. Anche ai numeri uno.
Il film di Fincher, tratto dall’omonima graphic novel francese di Matz e Luc Jacamon, parte proprio da uno di questi rarissimi errori e ci mostra tutte le conseguenze di un colpo andato male. Ed è proprio qui che sta l’interesse principale di questa storia tanto semplice e asciutta quanto efficace: perché il killer senza nome che conosciamo nei primi minuti è freddo, calcolatore e soprattutto ligio osservatore delle sue stesse regole. Quelle che gli hanno permesso di diventare professionista riconosciuto, ricco e spietato, e che ripete in continuazione nella sua testa come un mantra, obiettivo dopo obiettivo. Quando però le cose vanno male, non basta semplicemente scappare. A quel punto dovrà mettere in discussione quelle sue stesse regole e agire, per una volta, in base alla propria sete di vendetta e alle necessità personali, e non più solo per mero guadagno.
Tutte le tappe di una vendetta
In The Killer i dialoghi sono ridotti all’osso, ma ha invece molto spazio la voce interiore del protagonista: calma, rilassata, suadente. É la sua voce a svelarci tutti i segreti di un business tanto misterioso quanto difficile, a farci capire come nulla può essere lasciato al caso, e ogni mossa deve essere sempre prevista, progettata, anticipata. Ed è per questo che prima di ogni colpo, ogni omicidio, il nostro anonimo killer impiega anche giorni di studio e di attesa, arrivando perfino a controllare meticolosamente la sua pressione e i suoi battiti prima di premere il grilletto. Perché, appunto, nulla può essere lasciato al caso.
E la primissima parte del film di Fincher è esattamente così: ritmo compassato, grande eleganza anche formale, scelte musicali che tutto farebbero pensare tranne che ad un thriller ad altissima tensione. Poi arriva l’errore, l’imprevisto, quel deus ex machina che cambia la storia del protagonista e l’intero film. E a quel punto nulla è più come prima: in un crescendo di tensione è il protagonista stesso a dover improvvisare completamente, a dover affrontare situazioni imprevedibili e a viaggiare per il mondo alla ricerca del prossimo bersaglio. E lo fa con la stessa eleganza e freddezza con cui lo farebbe un novello James Bond, ma anche tradendo la sua stessa filosofia, diventando vittima della sua stessa irrazionalità. E siccome Fincher è un vero maestro del genere, anche il film segue lo stesso ritmo a “fiammate”, rallentando quando è il momento della pianificazione e poi accelerando, anche bruscamente, quando le cose vanno male. Seguendo, quindi, gli stessi battiti del protagonista.
E se è vero che proprio per questo motivo non si tratta di un thriller classico, ma di un mix di tanti generi (tra cui l’heist movie), The Killer ci regala una scena action d’antologia con uno scontro casalingo iper realistico in cui ogni colpo, ogni parata, ogni schivata è perfettamente coreografato. E in cui la regia, come sempre sublime, di Fincher riesce davvero a restituire tutta la violenza e la disperazione dei due combattenti.
Fassbender è il killer perfetto
Il risultato finale di un film che vede il suo protagonista presente in ogni singola scena del film non può prescindere dalla sua performance: Michael Fassbender è semplicemente perfetto nel ruolo, tanto da far ricordare le migliori interpretazioni della sua carriera, facendoci presto dimenticare non solo gli ultimi (e molteplici) flop ma anche i tanti anni di assenza dai set. I dialoghi a sua disposizione sono pochissimi, ma la sua presenza scenica e il suo sorriso tanto carimastico quanto inquietante sono sufficienti a farci empatizzare col suo personaggio e a caratterizzarlo alla perfezione.
Così come l’insistente e (volutamente) cantilenante voice over che ci permette sempre di comprendere il suo stato d’animo e il senso ultimo del film. Compreso quello del bellissimo finale, che a molti magari potrà sembrare anticlimatico ma in realtà perfettamente coerente con la premessa del film. Ma d’altronde che fossimo lontanissimi da Se7en e i suoi strabilianti e continui colpi di scena era evidente fin da subito. Ma per fortuna non servono per forza quelli per fare un grande film. A volte “bastano” davvero soltanto un ottimo regista e un grande attore.
La recensione in breve
The Killer è un action thriller asciutto, che va dritto al punto, senza fronzoli. Punta tutto sul suo protagonista e sulla maestria di Fincher e i suoi storici collaboratori (a partire dall'ottimo Kirk Baxter al montaggio) per regalarci due ore di puro divertimento e tensione. Cinema di genere purissimo ma di altissima qualità.
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