Il film: The Last Rifleman – Ritorno in Normandia, 2023. Regia: Terry Loane. Cast: Pierce Brosnan, Clémence Poésy, Jürgen Prochnow, John Amos, Desmond Eastwood, Claire Rafferty, Ian McElhinney . Genere: Drammatico. Durata: 99 minuti. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Sky.
Trama: Dopo la morte della moglie, un veterano della Seconda guerra mondiale decide di partire per la Francia per prendere parte al 75° anniversario dello sbarco in Normandia.
Presentato al Belfast Film Festival 2023, sbarca oggi in anteprima su Sky The Last Rifleman – Ritorno in Normandia, pellicola diretta da Terry Loane con protagonista Pierce Brosnan. Brosnan qui interpreta Artie Crawford, un veterano della Seconda Guerra Mondiale che, dopo la perdita della moglie, decide di imbarcarsi in un epico viaggio attraverso l’Irlanda e la Francia per prendere parte alle celebrazioni per il 75° anniversario dello sbarco in Normandia. Una coraggiosa missione intrapresa sia per rendere omaggio al suo migliore amico caduto in battaglia sia per affrontare le ombre di un passato pesante che ancora lo perseguita.
Come vedremo nella nostra recensione di The Last Rifleman – Ritorno in Normandia, il film rappresenta un tributo sincero ed emozionante ai veterani di guerra, riconoscendone i loro sacrifici e l’importanza storica del D-Day; il tutto mentre porta sullo schermo un racconto avvincente di rimpianto e resilienza capace di colpire non solo chi ha vissuto la storia in prima persona, ma anche il pubblico. Inoltre, il film risalta per la sua capacità di circondare il protagonista con personaggi secondari di spessore, le cui storie sì contribuiscono al viaggio complessivo, ma rimangono comunque significative anche come narrazioni indipendenti.
Riconciliarsi col passato
Il film diretto da Terry Loane va oltre il semplice tributo alla generazione che ha vissuto il D-Day – martedì 6 giugno 1944, giorno dello sbarco in Normandia – offrendo al suo pubblico una riflessione più ampia, che travalica il discorso della guerra. Attraverso la storia di Artie, il film invita lo spettatore a considerare il peso che le nostre scelte – ma anche le opportunità perdute – hanno avuto nella nostra vita, indagando come l’accettazione del passato (e dei fantasmi che ne fanno inevitabilmente parte) possano illuminare il cammino e condurci verso la massima comprensione di noi stessi. Il viaggio del protagonista – spinto da motivazioni complesse e dolorose a tornare sui luoghi testimoni della propria battaglia – diventa quindi un’occasione per esplorare temi come la colpa, la redenzione e il perdono, elementi universali nell’esperienza umana, ancor più accentuati nel contesto della guerra.
Erano solo ragazzi
The Last Rifleman – Ritorno in Normandia ci tiene a mettere in luce come in tempo di guerra, dietro ai volti dei soldati impegnati ad eseguire gli ordini – spesso inumani – dei superiori, si nascondessero in realtà dei semplici ragazzi, ognuno con le proprie angosce e le proprie speranze per il futuro. Un tema ricorrente nel film, che emerge con chiarezza attraverso i numerosi flashback mostrati allo spettatore (prima fra tutti la sequenza introduttiva nella quale possiamo vedere la vera paura negli occhi del protagonista) e negli incontri che Artie compie durante il suo viaggio, in particolare in quelli con il veterano tedesco Friedrich Mueller e con il reduce statunitense Lincoln Adams. In entrambe le conversazioni, infatti, affiorano le esperienze di guerra degli uomini ormai anziani, ma anche i loro sogni di gioventù e la loro ingenuità dell’epoca riguardo alle reali conseguenze del conflitto. Nel corso della narrazione, Artie si ritrova spesso a riflettere sul proprio passato, confrontando l’adolescente che era con l’uomo che è poi diventato, finalmente consapevole del vero significato di ciò che ha vissuto.
Ogni personaggio ha qualcosa da raccontare
Il film risalta in particolar modo per la capacità di circondare il suo protagonista con personaggi secondari di spessore, le cui storie sì contribuiscono al viaggio complessivo, ma rimangono comunque significative anche come narrazioni indipendenti. È infatti attraverso gli incontri di Artie lungo il percorso che The Last Rifleman – Ritorno in Normandia rivela appieno la sua essenza; dal giovane amante della musica classica alla madre single costretta a crescere due bambini da sola, fino al veterano di guerra tedesco con cui l’uomo vive un profondo momento di condivisione, Artie può essere considerato un uomo solitario, ma non è mai veramente solo. Ognuno di questi personaggi, pur avendo poco tempo sullo schermo, riesce ad apportare valore al racconto con la propria storia personale, rappresentando anche un’importante lezione di vita per il pubblico: alcuni incontri, seppur di breve durata, riescono a lasciare un’impronta indelebile che finiamo per portarci dentro per sempre.
La recensione in breve
The Last Rifleman - Ritorno in Normandia rappresenta un tributo sincero ed emozionante ai veterani di guerra, riconoscendone i loro sacrifici e l'importanza storica del D-Day; il tutto mentre porta sullo schermo un racconto avvincente di rimpianto e resilienza capace di colpire non solo chi ha vissuto la storia in prima persona, ma anche il pubblico. Inoltre, il film risalta per la sua capacità di circondare il protagonista con personaggi secondari di spessore, le cui storie sì contribuiscono al viaggio complessivo, ma rimangono comunque significative anche come narrazioni indipendenti.
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