Il film: The Photograph. Regia: Stella Meghie. Cast: Issa Rae, LaKeith Stanfield, Chanté Adams, Y’lan Noel. Genere: Drammatico, sentimentale. Durata: 106 minuti. Dove lo abbiamo visto: su Netflix, in lingua originale.
Trama: Quando la famosa fotografa Christina Eames muore inaspettatamente, sua figlia Mae Morton (Issa Rae) rimane confusa, arrabbiata e piena di domande. Quando trova una fotografia nascosta in una cassetta di sicurezza, Mae inizia a indagare sulla giovane vita della madre, iniziando al contempo una storia d’amore appassionata e inaspettata con un giornalista, Michael Block (LaKeith Stanfield).
Arriva oggi su Netflix il film The Photograph, che racconta una storia d’amore su più piani temporali con protagonisti Issa Rae e Lakeith Stenfield. La regista canadese Stella Meghie ha precedentemente diretto “Jean of the Joneses”, un film sulle conseguenze familiari della morte improvvisa di un padre, e “Noi siamo tutto”, che segue una ragazza adolescente affetta da una malattia che la costringe a vivere isolata e innamorarsi. Non sorprende quindi che abbia affrontato il tema dell’impatto della morte inattesa di una madre, che è anche una fotografa di fama, sulla vita della figlia. Come vedremo nella nostra recensione di The Photograph, il film di Meghie, lungi dall’essere perfetto, è allo stesso tempo sensuale e riflessivo, dotato di un preciso linguaggio visivo che invita lo spettatore a guardare oltre la sua semplice superficie estetica.
The Photograph, la trama: lo scatto del passato
La trama di The Photograph si muove senza soluzione di continuità avanti e indietro nel tempo raccontando due diverse storie d’amore appartenenti a due epoche diverse. La storia d’amore contemporanea si svolge a New York e coinvolge l’assistente curatrice del museo Mae Morton (interpretata da Issa Rae) e il giornalista Michael Block (interpretato da LaKeith Stanfield). I due si incontrano perché Michael, che lavora per una rivista di news/lifestyle chiamata The Republic, sta scrivendo un articolo sulla madre di Mae, Christina Eames, una famosa fotografa recentemente scomparsa.
L’altra storia d’amore si svolge alla fine degli anni Ottanta in Louisiana e coinvolge Christina (interpretata da Chanté Adams), una giovane aspirante fotografa, e Isaac Jefferson (interpretato da Y’Lan Noel), un pescatore locale all’epoca fidanzato con la ragazza. All’inizio del film, si vede Michael intervistare un Isaac di mezza età (interpretato da Rob Morgan), che gli riferisce che, anche se lui e Christina si sono persi di vista quando lei si è trasferita a New York alla fine degli anni Ottanta, lei è stata l’amore della sua vita e non ha mai superato la fine della loro relazione. Isaac mostra a Michael un autoritratto che Christina ha scattato e Michael lo fotografa sul suo cellulare, che poi mostra a Mae dopo averla incontrata a New York.
Quando Mae e Michael si incontrano per la prima volta al Queens Museum di lei, entrambi pensano che si tratterà di una conversazione di lavoro, ma avvertono delle scintille romantiche quando si scambiano un primo sguardo. Michael è lì per intervistare Mae (che si è allontanata dalla madre per la maggior parte della sua vita) e per vedere se Mae ha qualche ricordo personale di Christina che si sentirebbe a suo agio a mostrargli. Mae ha alcune lettere di Christina che dovevano essere lette dopo la sua morte, ma Mae ha difficoltà a leggere tutte le lettere nella loro interezza. Questo perché Christina abbandonò il marito Louis Morton (interpretato da Courtney B. Vance) e Mae quando Mae era molto giovane. Sebbene provi un certo livello di dolore per la morte della madre, Mae non la conosceva davvero e prova sentimenti contrastanti su quanto dovrebbe essere triste per la morte della madre.
L’amore tra madre e figlia e da madre a figlia
Con The Photograph, Meghie dimostra la sua abilità nel trasformare una storia d’amore che avrebbe potuto seguire le orme degli adattamenti cinematografici dei romanzi di Nicholas Sparks, in un dramma nel complesso elegante in cui ogni gesto, azione e sguardo è attentamente ponderato. La regista gioca con due linee temporali, raccontando non una, ma ben due storie d’amore e mostrando come queste si influenzino a vicenda da vari punti di vista. Si inizia con un anziano pescatore che riflette sul grande amore della sua vita, rievocando come una lei lo abbia abbandonato per inseguire una vita migliore, lasciando la sonnolenta New Orleans per la vibrante New York, dove sognava di diventare una rinomata fotografa.
Questo amore frustrato si snoda in una trama di ambizioni, in cui la regista sottolinea con delicatezza il prezzo che molte donne hanno dovuto e devono pagare per realizzarsi professionalmente. Mostra come a molte di loro non è concesso fallire, riconciliarsi o sacrificare parti delle loro vite, incluse le loro emozioni, per perseguire i propri sogni. In chiave femminile, Meghie esplora l’aspirazione che quasi tutti gli americani condividono: il desiderio di vivere la mitica Camelot, il “sogno americano“.
Un dramma romantico sincero, ma lontano dalla perfezione
The Photograph non è una commedia romantica perfetta né un dramma straordinario. Il ritmo della storia si trascina, la scrittura dei personaggi è lacunosa e la chimica tra gli attori non è così palpabile Tuttavia, il film si distingue per la visione sincera e complessa che offre del sentimento amoroso, ribaltando le aspettative tipiche di un film del genere. Sebbene all’inizio i salti temporali possano risultare discontinui, il film migliora notevolmente nel secondo atto.
Sotto il profilo stilistico, non vi sono dettagli che spiccano particolarmente, sebbene la colonna sonora jazz che accompagna gran parte del film ne rappresenti sia un punto di forza che di debolezza. Durante le lunghe sequenze dialogiche, improvvisi assoli di pianoforte o sassofono si insinuano nel discorso, talvolta distogliendo l’attenzione dello spettatore dalle dinamiche in scena. Tuttavia, la natura improvvisativa del jazz si allinea con la natura imprevedibile dell’amore, dimostrandosi una scelta astuta che armonizza con il messaggio del film. Con battute ben calibrate e interpretazioni convincenti, The Photograph si configura come una storia d’amore innocua e deliberatamente non convenzionale, impegnata a evitare gli stereotipi romantici tipici del genere: anche solo per questo motivo, il film con Issa Rae merita una visione.