Il film: The Plane, 2023. Regia: Jean-François Richet. Cast: Gerard Butler, Mike Colter. Genere: survival drama, action. Durata: 107 minuti. Dove l’abbiamo visto: Al cinema, in anteprima stampa.
Trama: Durante una violenta tempesta, il comandante Brodie Torrance si trova a salvare i suoi passeggeri con un atterraggio di emergenza. L’aereo riesce ad atterrare su un’isola, dove troveranno brutte sorprese…
Ricordate quella storia dell’uomo che sta precipitando da un palazzo e, a ogni piano dice: “fin qui tutto bene, fin qui tutto bene?”. Quella storia di quell’uomo che dice: “il problema non è la caduta, ma l’atterraggio”?. Bene, nella recensione di The Plane, il nuovo film con Gerard Butler, in uscita nelle sale italiane a partire dal 25 gennaio 2023 distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy, non vi parleremo certo de L’odio. Ma abbiamo usato questa frase per dire che in una storia come questa, che rientra nel genere disastri aerei, l’atterraggio è solo l’ultimo dei problemi. Perché il peggio arriva dopo. Lo vedrete. Gerard Butler è Brodie Torrance, un coraggioso pilota che si trova a salvare i suoi passeggeri da una violenta tempesta, ma a risolvere una situazione ben più pericolosa con Butler ci sono Mike Colter, il Luke Cage dell’Universo Marvel, Daniella Pineda (Jurassic World – Il dominio), e Tony Goldwyn (Ghost, Divergent, Scandal) e alla regia c’è il francese Jean-François Richet, quello di Nemico pubblico N. 1 – L’istinto di morte e Nemico pubblico N. 1 – L’ora della fuga.
La trama: Gerard Butler alle prese con un atterraggio d’emergenza
Durante una violenta tempesta, il comandante Brodie Torrance (Gerard Butler) si trova a salvare i suoi passeggeri con un atterraggio di emergenza. L’aereo riesce ad atterrare su un’isola, dove troveranno brutte sorprese. Sul volo c’è anche Louis Gaspare (Mike Colter), un uomo accusato di omicidio che l’FBI stava trasportando sul suo volo. Anche dopo l’atterraggio, Torrance decide di lasciare Gaspare ammanettato (l’agente FBI muore durante le turbolenze). Ma…
Signori, il Gerard Butler Movie
C’è ormai un genera a se stante nel mondo dell’action, che è il Gerard Butler Movie (la stessa cosa che accade con Liam Neeson). Butler, con la spavalderia e la guasconeria scozzese che lo contraddistingue, torna a intervalli regolari sul grande schermo con i suoi eroi tutti d’un pezzo, alle prese con missioni, se non impossibili, molto dure. Lo abbiamo visto nei panni di guardia del corpo del Presidente (Attacco al potere), comandante di un sottomarino (Hunter Killer), ingegnere edile (Greenland). Cambia divisa, ma è sempre il rassicurante, tosto, ruspante Gerard Butler. Che, in questo tipo di film, funziona: non ci sono dubbi. Qui, sin dalla prima scena, lo vediamo in divisa da pilota, per chiarire subito che ruolo avrà, mentre un breve dialogo con il copilota ci fa sapere che è stato un pilota militare. Una telefonata nella prima scena ci fa capire che c’è una figlia che lo aspetta a casa.
Script essenziale che spiazza un po’
Messe in chiaro da subito le coordinate, la sceneggiatura di The Plane, uno script di quelli essenziali, ha il pregio di mettere in scena degli indizi che in qualche modo annunciano dei fatti ma che in parte spiazzano lo spettatore. La tempesta in arrivo sul tragitto è annunciata dalle previsioni che i nostri leggono su un tablet (e che legge anche il funzionario della compagnia che li fa volare lo stesso nell’occhio del ciclone per risparmiare carburante). La tregenda puntualmente si avvera: ma il gioco con il pubblico sta nel farlo credere che la tempesta perfetta sia la vera chiave del film. Così, lo script di The Plane introduce Louis Gaspare presentandolo come un assassino e un potenziale pericolo, ma anche qui è uno sviarci perché il problema sarà ben altro. Ma vi abbiamo già svelato troppo.
Survival drama che vira verso il war movie
Ma tutto questo serve a spiegare che le finezze di questo film sono in questi piccoli giochi di sceneggiatura, che giocano un po’ con lo spettatore nascondendo il vero pericolo del film. Che diventa un survival drama – senza alcun elemento sovrannaturale alla Lost però – che vira sempre più sul war movie. L’atterraggio, lo averte capito, è un problema minore, in confronto al resto.
Il film si chiama The Plane non a caso
Man mano che andiamo avanti, allora, capiamo che The Plane è uno di quegli action movie che si facevano negli anni Ottanta e Novanta, solidi e senza fronzoli, con i cattivi monodimensionali e stereotipati, che hanno solo il compito di creare pericolo ai protagonisti. Anche perché, come recita la battuta migliore del film “Le Filippine non sono la Costiera Amalfitana”, come recita la battuta migliore del film. Con un’altra sorpresa nel finale, The Plane è un film semplice, forse fin troppo, che su una storia lineare innesta dei buoni momenti di suspense: quelli sull’aereo sono migliori di quelli a terra. Ma il film si chiama The Plane non a caso. Nel frattempo aspettiamo di ritrovare presto Gerard Butler con la prossima divisa.
La recensione in breve
Nella recensione di The Plane vi abbiamo parlato di uno di quegli action movie che si facevano negli anni Ottanta e Novanta, solidi e senza fronzoli, con i cattivi monodimensionali e stereotipati, che hanno solo il compito di creare pericolo ai protagonisti. Ha dei buoni momenti di suspense.
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