Il film: The Union, 2024. Regia: Julian Farino. Cast: Mark Whalberg, Halle Berry, Mike Colter, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Jessica De Gouw, Alice Lee, Jackie Earle Haley y JK Simmons. Genere: Azione, commedia, thriller. Durata: 107 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in lingua originale.
Trama: Mike, semplice operaio edile del New Jersey, rimane coinvolto in un vortice di super spie e agenti segreti quando la sua ex ragazza del liceo, Roxanne, lo recluta per una missione di intelligence ad alto rischio.
A chi è consigliato? A chi è intrigato dall’accoppiata Whalberg-Berry e non pretende troppo in più rispetto al vederli insieme su schermo.
La commedia action The Union, con protagonista lo spumeggiante duo formato da Mark Wahlberg e Halle Berry, avrebbe potuto essere molto più divertente o emozionante di quanto non sia. Con stelle di grande richiamo e un budget generoso che ha permesso di girare in diverse location globali, sembrava avere tutti gli ingredienti giusti per il successo. Tuttavia, manca di quel fascino essenziale che lo avrebbe reso più di un semplice titolo Netflix destinato a passare inosservato. A questo punto, Netflix ha ormai consolidato uno schema ben preciso nella produzione dei suoi film d’azione su larga scala. The Union, come analizziamo nella nostra recensione, non rappresenta un’eccezione: è un prodotto ben confezionato ma privo di originalità, che ricicla formule già viste innumerevoli volte: una conferma del modo in cui Netflix progetta, concepisce e lancia i suoi film.
The Union: un uomo comune per un’impresa straordinaria
La storia di The Union è quella di Mike (Wahlberg), un operaio edile di mezza età la cui vita sembra essere bloccata in una routine stagnante. Vive ancora a Patterson, New Jersey, con sua madre e passa le serate nei bar con gli amici di sempre. La sua unica recente “vittoria” è stata un’avventura di una notte con la sua ex insegnante di inglese, e il suo prossimo grande evento è il matrimonio di un amico, dove sarà il testimone. Tuttavia, tutto cambia quando Roxanne (Berry), la sua ex fidanzata del liceo, riappare improvvisamente nella sua vita. Roxanne, ora trasformata in una supereroina punk-rock con giacca di pelle e un’aria affascinante, è chiaramente andata oltre i confini della piccola città di Patterson e ha trovato una vita molto diversa.
Scopriamo che Roxanne è un’agente per The Union, un’organizzazione segreta che si occupa dei lavori sporchi per la CIA e l’FBI. Quando c’è bisogno di un’operazione delicata e pericolosa, è a questo gruppo che si rivolgono. Roxanne recluta Mike, un uomo comune, per recuperare un oggetto di grande valore. Secondo Berry, The Union recluta “lavoratori manuali, gente comune”, addestrandoli in tecniche di combattimento, tiro a segno e uso di armi tattiche. Lo sconcertato Mark viene trasportato a Londra, addestrato a tempo di record, e in pochi minuti si trova nel bel mezzo di inseguimenti in auto, sparatorie e altre adrenaliniche emozioni.
Cosa resta di sorprendente?
Uno degli scivoloni principali nella narrazione di The Union è che, fin dall’inizio, lo spettatore può già prevedere ogni mossa di Roxanne: invece di seguire Mike mentre si immerge nell’incredibile mondo dello spionaggio internazionale, il film inizia proprio con una mission impossible a Trieste con protagonista l’eroina di Halle Berry, che termina con la morte della maggior parte della sua squadra. Questa scelta narrativa sottrae suspense e impedisce al pubblico di condividere la sorpresa e la confusione di Mike quando si ritrova, senza preavviso, in una suite di lusso a Londra.
L’idea del film nasce da Stephen Levinson, collaboratore di lunga data di Wahlberg, che ha già contribuito alla realizzazione di un’altra commedia d’azione per Netflix, Spenser Confidential. The Union sembra voler realizzare una sorta di affascinante fantasia: quella che chiunque, con un po’ di addestramento e un’opportunità, possa diventare una spia internazionale di successo. Tuttavia, nonostante le buone premesse, il film non riesce a sfruttare appieno il suo potenziale e resta un prodotto che, pur essendo godibile, non lascia un segno profondo.
Un’identità incerta
Berry e Wahlberg condividono una buona intesa, ma non la chimica che il concept del film prospetta: difatti, non sarebbe un problema se il film non cercasse anche di presentarsi come una storia d’amore tra una donna che ha perso il contatto con le sue radici e un uomo che ne ha bisogno. È difficile credere che uno dei due possa essere ancora ossessionato dalla loro relazione del liceo e da cosa sia andato storto. Dopo tutto, entrambi hanno vissuto molto da allora, e soffermarsi su decisioni prese a 17 anni sembra forzato.
Questi difetti sono però minori rispetto ai problemi più grandi che affliggono il film. Alla fine, The Union subisce lo stesso destino di molti film costosi prodotti per il mercato dello streaming: manca di sufficiente azione, commedia, romanticismo e arte per catturare davvero l’attenzione del pubblico, finendo per risultare un’esperienza che non giustifica (o meglio, non merita) il tempo dedicato alla sua visione.
La recensione in breve
The Union fatica a trovare il giusto equilibrio e un tono distintivo rispetto al concept stratificato che proporrebbe: non abbastanza divertente per essere una commedia e non particolarmente disinvolto nell'action, rimane, purtroppo, tra i titoli dimenticabili di Netflix.
- Voto CinemaSerieTv