Il film: Ticket to Paradise, 2022. Regia: Ol Parker. Genere: Commedia romantica. Durata: 104 minuti. Dove l’abbiamo visto: In anteprima stampa, in lingua originale.
Trama: Dopo aver scoperto che la figlia vuole sposare un ragazzo che ha appena incontrato, una coppia di divorziati parte per Bali per cercare di sabotare il matrimonio.
È stranissimo trovare a questo punto avviato della loro rispettiva carriera insieme nello stesso film per la prima volta Julia Roberts e George Clooney. Ci ha pensato Ticket to Paradise, dal 6 ottobre al cinema distribuito da Universal Pictures. Come cercheremo di spiegare nella recensione di Ticket to Paradise, i due attori avevano già recitato insieme ma in un genere diverso. Nei primi due film della trilogia di Ocean’s Eleven (ma si trattava di un heist movie), in Confessioni di una mente pericolosa e Money Monster.
È invece la loro prima volta sullo stesso set di una commedia romantica, genere che ha dato fortuna separatamente a entrambi all’inizio della loro carriera. Lui in pellicole come Un giorno, per caso. Lei in titoli come Se scappi ti sposo e Il matrimonio del mio migliore amico. Curiosamente, se ci ragioniamo un attimo, nella perfetta costruzione che ha il primo capitolo di Ocean’s Eleven la miccia che dava il via al colpo del secolo e che veniva rivelata solamente alla fine era proprio la storia d’amore fra i loro personaggi.
Ticket to Paradise, una trama da commedia romantica matura
Tutto torna nella premessa della trama di Ticket to Paradise. Julia Roberts e George Clooney non interpretano più i due protagonisti impegnati in una storia d’amore complicata (anche se rappresentano ciò che venderà il film). Sono Georgia e David Cotton, una coppia ora divorziata che ha come unica cosa in comune rimasta la figlia Lily (la sempre più lanciata Kaitlyn Dever, dopo L’uomo di casa, Unbelievable e Dopesick). In occasione della sua laurea, i due dimostrano come non si sopportino nonostante siano passati anni dalla separazione.
Una serie di battibecchi continui e riuscitissimi che mostrano non solo la bravura dei due interpreti, ma anche la loro chimica innegabile sullo schermo. Il film torna a concentrarsi su Lily, che fa un viaggio post laurea insieme all’inseparabile amica combinaguai Wren (Billie Lourd, la figlia di Carrie Fisher). Nel paradiso terrestre dove si dirige dall’altra parte dell’oceano, a Bali, conosce un ragazzo, Gede (Maxime Bouttier), e decide di restare con lui per tutta la vita. Piuttosto che tornare a casa come previsto, con un grande studio legale che la aspetta.
Ticket to Paradise e le seconde possibilità
A questo punto Ticket to Paradise torna a concentrarsi sulla coppia “esperta” formata da David e Georgia. I due ritrovano un terreno comune nell’impedire alla figlia di commettere il più grande errore della sua vita. Tra stilemi, stereotipici e cliché (ma sempre ben misurati), Ol Parker (Mamma Mia! Ci Risiamo, Marigold Hotel) imbastisce un racconto che intrattiene, diverte e anche emoziona grazie soprattutto alla chimica fra i due co-protagonisti e tra i due e la figlia.
È come se Roberts e Clooney passassero il testimone alla nuova generazione di innamorati nelle commedie romantiche, senza però rinunciare a raccontare la loro storia, che è una sorta di seconda possibilità arrivati in quel paradiso in Terra. Le grandi carrellate e campi lunghi e lunghissimi volti a valorizzare il territorio in cui si ritrovano i personaggi vanno a braccetto con l’aspetto culturale del posto. La numerosissima famiglia di Gede infatti mostra ai Cotton il ritorno alla semplicità e il contatto con la natura. In fondo si tratta di una famiglia di coltivatori di alghe, che hanno già saputo espandersi in Occidente, che crede molto nel rito del matrimonio.
Ticket to Paradise, una commedia degli equivoci
Il film è una commedia degli equivoci e dei sentimenti, che gioca con la bravura degli interpreti, la loro comicità fisica e i loro tempi comici azzeccati. Non tutto funziona alla perfezione, ma nel complesso si tratta di una romcom riuscita e dalle interessanti riflessioni sull’attualità. Come la frenesia del tempo corrente, l’attaccamento materiale a discapito della semplicità della vita quotidiana, anche di coppia. Ovviamente la domanda che sorge è se i genitori capiranno e ascolteranno i desideri della figlia. E soprattutto se avranno loro stessi una seconda occasione di (re)innamorarsi.
Non vi sveleremo il finale ma vi diremo di aspettarvi degli interessanti sviluppi, anche se forse avremmo apprezzato un maggiore coraggio nell’utilizzo dei personaggi, soprattutto le “spalle”, rappresentate da Billie Lourd e Lucas Bravo (quest’ultimo potreste conoscerlo come lo chef di Emily in Paris). Il suo essere giovane, affascinante e francese offre a Clooney un’ottima controparte per il cuore della Roberts, ma avrebbe potuto essere fatto di più. Così come per alcuni escamotage comici di situazioni e personaggi secondari, compresi gli usi e costumi diametralmente opposti di Bali.
La recensione in breve
Ticket to Paradise è una commedia romantica matura che mostra una seconda giovinezza per Julia Roberts e George Clooney. I due passano il testimone alla nuova generazione del genere, rappresentata da Kaitlyn Dever, e la commedia intrattiene e diverte tra cliché e stereotipi, ma avrebbe potuto avere più coraggio nell’epilogo finale e nell’utilizzo degli escamotage comici offerti dalla trama e dai personaggi secondari.
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