Il film: Tin & Tina, 2023. Regia di: Rubin Stein. Cast: Milena Smit, Jaime Lorente, Anastasia Russo, Carlos González Morollón. Genere: Horror, thriller. Durata: 119 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Dopo un tragico aborto, Lola e suo marito Adolfo adottano Tin e Tina, due gemelli albini cresciuti in un convento e ossessionati dalla religione.
Adattamento dell’omonimo cortometraggio sempre diretto dal regista Rubin Stein, Tina & Tina è un horror-thriller psicologico con protagonisti Jaime Lorente (La casa di carta) e Milena Smit (Madres paralelas, La ragazza di neve), che qui riprende il personaggio di Lola già interpretato nel corto del 2013. Il film segue una coppia distrutta dalla perdita dei loro bambini ancora in grembo, che decide di adottare due gemelli orfani particolarmente ossessionati dalla religione.
Nella nostra recensione di Tin & Tina vedremo come, la pellicola ora disponibile su Netflix, analizza da un lato i conflitti e le angosce che la maternità porta con sé, dall’altro interroga lo spettatore sul significato di malvagità. Peccato che, a volte, il film appaia un po’ troppo inverosimile, pur non avendo una natura soprannaturale.
La trama di Tin & Tina:
Spagna, 1981. Lola e Adolfo si sono appena sposati in Chiesa ma, proprio mentre stanno scendendo le scale del sagrato, la donna subisce un aborto spontaneo, perdendo i gemelli che portava in grembo. Ricoverata d’urgenza in ospedale, le viene comunicato che, a causa dei gravi danni interni causati da quell’episodio, non potrà più avere figli. Distrutta da questa tragica perdita, Lola convince Adolfo a recarsi in un convento poco lontano da casa che ospita molti orfani in cerca di casa. Qui, la coppia fa subito la conoscenza di Tin e Tina, due gemelli albini di sette anni cresciuti sotto rigidi insegnamenti cristiani e letteralmente ossessionati dalle religione. Nonostante la loro stravaganza, Lola e Adolfo decidono comunque di portare a casa i due bambini; le loro peculiari “abitudini”, però, inizieranno a diventare un pericolo per la quotidianità della coppia, insinuando in Lola il dubbio che i piccoli possano essere in realtà malvagi.
Fanatismo religioso
La domanda che viene spontanea porsi man mano che la narrazione procede è quella che riguarda la vera natura dei due gemelli orfani: si tratta di bambini innocenti che interpretano troppo alla lettera la Bibbia o sono in realtà esseri malvagi che utilizzano i testi sacri per giustificare le proprie azioni? Il film di Rubin Stein gioca molto sull’instillare nello spettatore questo dubbio, che è poi lo stesso che attanaglia Lola appena gli stravaganti comportamenti dei bambini iniziano a mettere seriamente in pericolo la vita dei membri della famiglia. Ma, nonostante gli orribili gesti che i due compiono, Tin & Tina insiste molto sul fatto che i gemelli siano in realtà essi stessi vittime, fuorviati dai rigidi insegnamenti cristiani impartiti loro dalla suora che si prendeva cura dei piccoli in convento. In questo senso, non si tratterebbe di malvagità, ma di fanatismo religioso e di un’interpretazione errata o troppo letterale della parola di Dio.
Il dolore di una madre
Con Tin & Tina, Rubin Stein presenta un quadro piuttosto inquietante – a tratti disturbante – che non guarda solo al fanatismo religioso ma anche e soprattutto alla maternità e alle angosce che possono accompagnarla. Lola vive un profondo conflitto interiore per tutto il film: da un lato inizia a voler bene a questi due bambini abbandonati da tutti, che con lei condividono il fatto di essere orfani. Dall’altro, per quanto ci provi, fatica a vedere del buono in loro perché i comportamenti che mettono in atto passano dall’essere sbagliati a sadici e malvagi. Allo stesso tempo, la donna soffre ancora terribilmente per la perdita dei suoi gemelli e fa fatica a riconoscersi nel ruolo di madre, avendo perso i figli che portava in grembo. La domanda, quindi, sorge spontanea: Lola si prende cura di Tin e Tina a discapito di tutto perché li ama o perché desidera disperatamente dei figli? Questa lotta interiore della donna – che diventa la medesima dello spettatore – è ciò che maggiormente porta avanti il film, che a tratti appare un po’ troppo inverosimile non trattandosi di un film soprannaturale; in particolare nel modo in cui due bambini di sette anni riescano a tenere in scacco due adulti che, di contro, hanno reazioni un po’ troppo blande nei confronti di azioni terribili.
Il cast di Tin & Tina
I giovani attori Anastasia Russo e Carlos González Morollón sono perfetti nel ruolo dei due gemelli, riuscendo a trasmettere un profondo senso di inquietudine che cresce via via con il procedere della narrazione. Vale lo stesso per Milena Smit, che porta il proprio personaggio a compiere una profonda trasformazione fisica e mentale, come se il dolore e la frustrazione si imprimessero man mano sul suo viso. Più marginale, invece, è il ruolo di Adolfo interpretato da Jaime Lorent: ma è lo stesso personaggio del marito a rivestire una funzione collaterale all’interno della coppia, dando per scontato che sia la moglie a doversi occupare dei figli e non preoccupandosene minimamente.
La recensione in breve
Tin & Tina analizza da un lato i conflitti e le angosce che la maternità porta con sé, dall'altro interroga lo spettatore sul significato di malvagità. Peccato che, a volte, il film appaia un po' troppo inverosimile, pur non avendo una natura soprannaturale.
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